36.

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Siamo dominati da tutto ciò con cui ci identifichiamo, possiamo dominare tutto ciò da cui ci siamo disidentificati.
Anche se hai represso qualcosa, dall'inconscio continuerà a muovere i tuoi fili, ti manterrà in un perenne stato conflittuale, vivrai in un perenne subbuglio interiore dentro di te continuerà una guerra civile.
Rimarrai teso, ansioso, preoccupato, e avrai sempre paura.

Ritornai nella villa dopo aver rubato una somma di denaro assurda e Berlino mi aiutò togliendomi il borsone dalle spalle, avevo deciso di intraprendere questa missione da sola e ovviamente c'ero riuscita alla grande, anche perché dovevamo far vedere ai nuovi membri come muoverci e come usare le strategie.
"Potevi fare di meglio." disse Helena una volta che raggiunsi la sala da pranzo e mi legai i capelli sotto lo sguardo di tutti.
"Ho eseguito tutto in modo impeccabile, se tu non sai accettare i fatti sono cazzi tuoi." dissi incrociando le braccia al petto e percepii lo sguardo di Zulema addosso, lei per me non significava nulla e riuscivo benissimo a tenerle testa come niente, infatti il mio sguardo la mise subito in soggezione e le sorrisi divertita facendola innervosire.
"Ho qualche esperienza in più di te." disse avvicinandosi e non mi spostai di un millimetro, il suo atteggiamento strafottente mi urtava da morire e con la coda dell'occhio Zulema si avvicinò con passo lento, in modo tale da ascoltare bene ogni singola parola che dicevamo.
"Ah davvero? Peccato che i trenta milioni di euro richiesti sono stati presi dalla sottoscritta e sono nella cassaforte, genia!" urlai alzando la voce e la donna davanti a me scoppiò a ridere facendomi terribilmente arrabbiare, me lo stava facendo chiaramente apposta dato che Zulema mi interessava ma non sapeva contro chi si stava mettendo contro.
Non mi conosceva per niente.
Quest'ultima si mise in mezzo e mi spinse leggermente perché stavo per saltarle sopra e ucciderla con le mie mani.
"Helena, l'unica che può giudicare qualcosa qui dentro sono io e Macarena ha fatto un lavoro eccellente, quindi ti chiedo cortesemente di starne fuori." disse voltandosi verso di lei e sorrisi compiaciuta guardando il suo profilo perfetto, la sua mano era ancora sul mio fianco e mi trattenni nel baciarla.
"Non ci posso credere, stai dalla sua parte ora?" urlò Helena puntandomi un dito contro e spinsi il mio scorpione di lato buttandomi letteralmente sopra di lei.
La inchiodai a terra con una forza disumana e le mie mani erano serrate attorno al suo collo ma con mossa veloce mi diede una gomitata in pancia e mi fece imprecare dal dolore e urlare.
"Ferreiro!" urlò Zulema riuscendo a staccarmi dal suo corpo prendendomi di peso e le vene del collo mi pulsavano dalla rabbia, mi spinse contro il muro e il suo corpo era inchiodato al mio con forza nel mentre che gli altri erano andati a vedere come stesse Helena.
"Lasciami." urlai senza più controllo e la gelosia mi stava logorando il fegato al pensiero di loro due insieme chissà quante volte.
Il mio scorpione mi trascinò in camera e la prima cosa che fece fu di afferrarmi per la vita e spingermi all'interno del bagno, la mia schiena andò a sbattere contro il muro e dopo mezzo secondo l'acqua gelida mi colpii in pieno facendomi tremare, cercai di allontanarla ma afferrò i miei polsi mettendoli sopra alla mia testa.
"Ti devi calmare bionda, intesi?" urlò appoggiando la fronte sulla mia e non si stava nemmeno preoccupando del fatto che i suoi vestiti erano zuppi, la strinsi a me affondando le dita nei suoi capelli e le sue labbra erano sulla mia guancia.
Mi baciò lentamente e con cautela mi tolse i vestiti facendomi rimanere in intimo sotto al suo sguardo penetrante.
Non sentivo nemmeno freddo, solamente tanta rabbia e paura che potessero portarmela via.
"Rimani qui." dissi supplicandola e notai che tutto il suo trucco era letteralmente sbavato, così come il mio.
"Va bene, bionda." sibilò piano e incominciò a baciarmi il collo facendomi rilassare, chiusi gli occhi e tutta la rabbia svanì.
Era come se fossi stata in un mondo parallelo accecata dalla rabbia e dalla paura, ora che mi ero risvegliata il mio corpo si ricoprii di brividi e strinsi Zulema ancora di più facendola sussultare.
"Meglio?" disse spegnendo l'acqua e sorrisi per quanto fosse bella, era fradicia dalla testa ai piedi e non era per niente arrabbiata anzi sembrava addirittura sollevata dal fatto che non fossi tesa.
"." sussurrai guardandola dritta negli occhi e vidi l'ombra di un piccolo sorriso divertito sul suo volto, mi abbassò la bretella del reggiseno scoprendo la mia spalla nuda e mi lasciò una scia di baci.
Risi leggermente e continuò il suo percorso salendo verso il mio collo e me ne lasciò uno casto sulle labbra.
"Fai la doccia con me." le proposi mordendomi il labbro e Zulema scoppiò a ridere scuotendo la testa.
"Doccia? Bionda, Dio mio." disse togliendosi il trucco colato e dopo mezzo secondo uscii togliendosi i vestiti completamente fradici.
"Tanto mi hai già vista nuda." dissi abbassandomi l'altra bretella e lei se ne accorse, guardandomi intensamente.
Helena non la guardava assolutamente così, non come me almeno.
"Immagina cosa potrei fare, se tu in questo preciso istante lo fossi per davvero però in camera mia, sotto di me." disse facendomi sussultare dalla sorpresa e un calore nel basso ventre mi fece quasi svenire.
Vide la mia espressione in viso e sorrise a trentadue denti felice di aver suscitato in me una reazione alle sue provocazioni.
Rise divertita e nel mentre che usciva la vidi afferrare una mia maglia dall'armadio come se niente fosse e sorrisi perché ora anche lei aveva qualcosa di mio.
Mi fece un sorriso strafottente prima di togliersi dalla mia vista e scoppiai a ridere spogliandomi del tutto facendomi una doccia.

"Ciao terremoto." disse Berlino porgendomi un bicchiere di vodka e sollevai gli occhi al cielo, mi ero truccata pesantemente e indossavo degli abiti stretti che facessero risaltare il mio fisico.
Quindi di conseguenza mi sentivo perennemente osservata.
"Vaffanculo." dissi incrociando le gambe e mi rilassai anche io nel divano, erano le nove di sera e avevo deciso di saltare la cena perché non volevo assolutamente vedere Zulema insieme ad Helena.
"Gelosa?" disse il mio amico guardandomi dolcemente e decisi di dirgli la verità, tutta quanta.
", perché la voglio da morire." dissi facendo spallucce e si alzò con il suo solito atteggiamento perfetto.
"Condoglianze, amica mia." disse ridendo e lo seguii facendo un rumore assordante con i tacchi attirando subito l'attenzione di tutti gli altri che stavano tranquillamente parlando tra di loro e bevendo qualcosa.
Sergio mi fece un saluto insieme a Raquel e ricambiai afferrando Berlino per un braccio e bloccandolo.
"Dimmelo, stronzo!" esclamai come se fossi una bambina e non appena il mio amico fece per rispondermi si bloccò guardando un punto alle mie spalle.
Mi voltai nella sua direzione dopo mezzo secondo e vidi Helena appoggiare una mano sulla coscia del mio scorpione, quest'ultima la guardava con fare annoiato e serrai la mascella nervosa.
Non poteva fare sul serio, non con me.
"Okay, calmati." disse Berlino afferrandomi per le spalle e feci un cenno al maggiordomo di darmi un'altro bicchiere di vodka, lo bevvi lentamente e la gola mi bruciava come non mai.
Tutti si accorsero della mia tensione e tremai non appena Helena rise per una frase detta dalla mia regina araba.
Successivamente le sussurrò una cosa all'orecchio e con l'indice sfiorò il suo seno, sgranai gli occhi a bocca aperta e il mio cervello non si azionò più.
Zulema dopo quel gesto si allontanò automaticamente e sembrava essere scocciata dato che non amava farsi toccare così apertamente da tutti.
Helena doveva capire che non poteva fare come cazzo voleva, anche se ci aveva scopato questo non toglieva il fatto che il mio scorpione era solo ed esclusivamente di mia proprietà.
"Ah bene, interessante." dissi senza staccare gli occhi da loro e mi leccai il labbro percependo il sapore dell'alcool.
"Stai calma." disse Berlino stringendomi la mano e scoppiai a ridere.
"Non è nella mia indole." sbottai togliendomi dalla sua presa e non fece in tempo a fermarmi che mi stavo dirigendo verso il mio scorpione, attirai subito la sua attenzione e sgranò gli occhi squadrando le mie gambe slanciate.
Helena invece non si aspettava di vedermi e la rabbia aumentò ancora di più dentro di me, ma il mio obbiettivo era chiaramente l'araba che non mi staccava gli occhi di dosso guardandomi incantata.
Arrivai ad un centimetro dal suo viso e con mossa veloce la spinsi verso di me mettendole le mani sui fianchi e baciandola davanti a tutti facendola irrigidire come una statua.
Non sapevo nemmeno io di avere tutto questo coraggio ma mi andava di farlo.
Fece per staccarsi ma l'afferrai per la mascella e approfondii il bacio, la sua lingua si intrecciò con la mia dopo alcuni secondi e sorrisi compiaciuta nel mentre che tutti urlavano e applaudivano sconvolti da ciò che stava succedendo.
Percepivo la tensione di Zulema ma ero sollevata che avesse ricambiato il mio bacio così inaspettato.
Mi staccai e la guardai dritta negli occhi, avendo i tacchi riuscivo ad essere quasi alla sua altezza e vidi che si toccò con il pollice il labbro inferiore, sconvolta.
Mi avvicinai e le lasciai un bacio casto serrando la mascella furiosa, intanto Helena mi guardava con la bocca spalancata e mi staccai da Zulema furiosa afferrando il suo drink che aveva tra le mani avvicinandomi.
Glielo versai addosso e sentii il mio scorpione soffocare una risata per il mio comportamento così nuovo per lei.
"Sei impazzita?" urlò Helena come un'isterica e i miei occhi ardevano come non mai in vita mia, dalla gelosia.
Mi avvicinai ad un centimetro dal suo viso e la vidi tremare sotto al mio sguardo di fuoco, ovviamente non poteva mancare il mio colpo di grazia nonché ciliegina sulla torta.

"Prova a ritoccare ciò che è mio e giuro che ti uccido con le mie stesse mani."

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