31.

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Zulema mi guardava con un'intensità di occhi mai vista prima e tremai sotto al suo corpo, così stretto al mio.
"Cosa mi stai facendo?" sussurrò guardandomi dall'alto e le sorrisi facendole spallucce.
"Riguardo a cosa?" dissi incuriosita sperando che potesse rispondere ma la vidi arricciare le labbra, stava pensando e non parlò serrando la mascella.
"Vuoi sempre avere il controllo di ogni singola cosa ma vorrei che con me non ne avessi neanche l'ombra, dico davvero." incominciai facendola sbuffare e si alzò di scatto dal mio corpo, allontanandosi come se si fosse scottata.
"Non mi conosci, che cazzo ne sai?" disse nervosa e la raggiunsi cercando di afferrarla per un braccio ma si tolse subito dalla mia presa, spingendomi lontano.
"Lo vedi? Guarda come stai innalzando le tue barriere di nuovo, impedendomi di toglierti una volta per tutte quella maschera che ti ritrovi. Cosa pensi di risolvere così? Nulla Zulema! Perché ancora una volta mi hai dimostrato che senza il tuo cazzo di orgoglio tu, non riesci a vivere." dissi furiosa e una lacrima mi rigò il viso, facendola sussultare dalla sorpresa.
"Giuro che io ti odio, odio come mi fai sentire perché sei riuscita a ridarmi tutto quello che avevo perso. E come al solito, quando le cose vanno bene dentro di me hai la brillante capacità di disintegrare tutto quanto, riesci a capirlo? Riesci a capire quanto potere hai su di me? E odio me stessa per essermi lasciata andare totalmente a te." continuai spintonandola e la sua schiena andò a sbattere contro il muro, con forza.
Credeva di essere la più forte tra le due ma la verità era che avevo capito quasi ogni suo punto debole.
La rendeva debole quando le veniva sbattuta la verità in faccia, spogliandola delle sue stesse paure.
"Hai provato qualcosa quella notte Zulema, lo so per certo." sussurrai sfiorando il labbro con il suo ma mise subito il viso di lato serrando la mascella con forza e notavo che stava cercando in tutti i modi di non uscire fuori di testa.
"Sono una persona che per tutta la vita ha messo il cuore per ogni singola cosa e questo mi ha portato solo del male. E se pensi di esserti illusa che possa esserci qualcosa, lasciami andare." disse guardandomi ditta negli occhi e percepii la mia anima spezzarsi in due, chiusi gli occhi con forza e feci un lungo respiro profondo, quelle parole mi avevano colpita come cento pugnalate.
"Zulema, no." dissi guardandola e altre lacrime rigarono il mio viso, la sua era un autodifesa a dir poco enorme.
"Lasciami stare." sussurrò debolmente e non appena fece alcuni passi l'afferrai per un polso con forza.
Sapevo che era una persona a dir poco difficile ma la verità era che la volevo terribilmente ed ero pronta a iniziare un lungo percorso fatto di cambiamenti.
"Zulema tu mi vuoi." dissi semplicemente e si fermò di scatto, la feci voltare nella mia direzione e si leccò il labbro sotto al mio sguardo ferito.
"Non rendere le cose ancora più difficili, fallo per te stessa." disse afferrandomi il viso delicatamente ma mi staccai dalla sua presa furiosa.
"Voglio sentirtelo dire, dillo che non mi vuoi e giuro che esco da quella cazzo di porta e non mi vedrai mai più!" urlai scoppiando a piangere e il mio scorpione mi guardò intensamente, fece per asciugarmi le lacrime ma non appena si avvicinò la guardai male allontanandomi.
Era incredibile come la nostra situazione avesse preso una svolta, non permettendoci neanche di realizzare che effettivamente ci stavamo avvicinando.
"Vaffanculo, bionda." disse toccandosi i capelli nervosa e mi avvicinai sfiorandole le labbra senza neanche baciarla.
"Dillo, guardami negli occhi." sussurrai nel mentre che mi mordeva il labbro e ansimai leggermente senza staccare la presa, altre lacrime rigarono il mio viso e quasi svenni a terra.
"Zulema, dillo." sussurrai in preda ad un attacco di panico e non mi ero mai sentita così vulnerabile sotto al suo tocco.
Un singhiozzò fuggii dalle mie labbra.
Due.
Tre.
Quattro.
"Cambierebbe qualcosa per te?" disse furiosa e diede un pugno contro l'armadio sfregiandosi leggermente sulle nocche.
Mi sedetti nel letto prendendomi la testa tra le mani e la guardai nel mentre che era in preda alla rabbia.
Così vulnerabile.
Così allo scoperto.
Ne diede un'altro dal nervoso e mi toccai i capelli nervosa nel mentre che si inginocchiava davanti a me aprendomi le gambe e mettendosi in mezzo, tremai sotto al suo tocco ricco di rabbia e la sua mano era macchiata di sangue.
"Non posso mostrarmi così ma tu-" mi sussurrò appoggiando la fronte sulle mie gambe e trattenni il fiato come non mai, feci per accarezzarle i capelli ma mi bloccai, era letteralmente una bomba ad orologeria pronta ad esplodere.
"Io cosa?" dissi afferrandole la mano ma scosse la testa togliendosi dalla mia presa.
"Guarda come reagisco, mi rendi fottutamente debole e non riesco ad accettarlo cazzo." disse furiosa e sgranai gli occhi per la sua confessione.
"Non è una cosa negativa, Zulema." dissi cercando di tranquillizzarla ma rise isterica alzandosi e togliendosi dal mio corpo.
"Questo lo dici tu." disse dandomi le spalle guardando fuori dalla finestra, la raggiunsi dopo alcuni secondi e l'afferrai per la vita posando le mani in tutte le sue spalle toniche e la strinsi a me.
"Siamo così tanto complicate che siamo sulla strada della rovina." dissi spostandole i capelli da un lato e delicatamente le baciai il collo facendola rilassare un pochino, il mio scorpione aveva lo sguardo fisso su un punto e scivolai davanti a lei cercando le sue labbra ma si staccò incamminandosi in bagno.
Mise la mano sotto al getto dell'acqua gelida e imprecò dal dolore, mi appoggiai sullo stipite della porta e mi calmai un minimo ma le mie gambe tremavano a causa della discussione che avevamo avuto.
"Posso aiutarti?" sussurrai sperando che accettasse ma scosse la testa fasciandosi da sola la mano e gemendo dal dolore.
"Nessuno mi aiuterà più, tanto meno tu Macarena." disse serrando la mascella e annuii percependo altre lacrime rigarmi il viso e serrai le labbra in una smorfia dura, mi incamminai verso la porta ma i miei capelli vennero afferrati con forza e le labbra di Zulema furono sulle mie.
Mi baciò con rabbia e gemetti contro la sua bocca nel mentre che mi teneva stretta al suo corpo caldo e forte, le circondai il collo con le braccia e la mia schiena andò a sbattere contro il muro.
"Hai negato, Zulema." sussurrai dopo alcuni minuti riferendomi alla mia affermazione e incominciò a lasciarmi una scia di baci sul collo ma si bloccò furiosa, mi afferrò per la vita trascinandomi a letto ma la respinsi non cedendo neanche per mezzo secondo, volevo dirle la verità e la guardai intensamente negli occhi, ferita.

"Non ti permetterò mai più di trattarmi come un fottuto burattino, credevo che fossi una donna con le idee chiare fin da subito ma mi sbagliavo a quanto pare il veleno che porti dentro ti ha offuscato la mente."

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