you stabbed me in the back
while shaking my hand.L'estate passò velocemente e Settembre ormai era alle porte, mi strinsi nella mia felpa leggera e lasciai un bacio a Natalie uscendo dalla macchina, avevo deciso di passare l'estate nel mio appartamento e per una volta dopo mesi decisi di tornare dagli altri.
Mi aveva fatto bene staccare per un po' e stavo cercando di mettere a posto i miei pensieri tanto discordanti tra loro.
"Vuoi che entri anche io?" disse Natalie sorridendomi ma scossi la testa nervosa, ci stavamo frequentando da esattamente tre mesi ma il suo comportamento era strano nei miei confronti.
"Ma quindi sei viva, ciao anche a te." disse Tokyo afferrando la mia valigia e sorrisi trascinandola in camera.
"Tutto bene?" le domandai dolcemente e annuì abbracciandomi con forza.
Mi rilassai tra le sue braccia ma dopo alcuni minuti notai Zulema venire nella mia direzione e sgranai gli occhi per quanto fosse diventata bella.
"Dobbiamo parlare, nel mio ufficio." disse furiosa e sbuffai alzando gli occhi al cielo sentendomi già sotto pressione.
"Zulema, è appena tornata dai." disse la mia migliore amica annoiata e il mio scorpione alzò gli occhi al cielo.
"È importante, non fare tardi." disse guardandomi glaciale e annuii andando in camera appoggiando la valigia e mi diressi subito nel suo ufficio.
Bussai timidamente e non appena mi diede il consenso entrai chiudendo la porta alle mie spalle.
"Prego, accomodati." disse senza neanche guardarmi e sbuffai divertita.
"Zulema, mi hai scopata un'infinità di volte sopra la tua scrivania, puoi evitare di fare la formale con me?" dissi furiosa e non mi degnò di uno sguardo, sfogliando alcuni fogli.
"Io e te non siamo nulla quindi puoi anche evitare di fare queste affermazioni del cazzo che non c'entrano niente in questo momento." disse facendomi vedere alcune foto e il cuore mi si ruppe in mille pezzi un'altra volta.
Afferrai le foto e per poco non svenni, ritraevano me e c'era un messaggio in codice, scritto in arabo.
"Zulema non capisco, chi le ha fatte?" sbottai guardandone altre e il mio scorpione si appoggiò nella poltrona guardandomi intensamente.
"La tua bellissima ragazza è unita con la Inmobiliaria Colonial e queste foto sono state fatte per incastrarci, semplice." disse furiosa e mi alzai di scatto puntandole un dito contro.
"Innanzitutto, come fai a saperlo?" dissi alzando e la voce e si accese una sigaretta fumando tranquillamente.
"Lei non ti vuole, il giorno che sei finita a casa sua ti ha messo un sonnifero nel drink ed eri stordita." mormorò alzandosi a sua volta e la guardai con le lacrime che mi rigavano il viso, non potevo crederci.
"Come fai a sapere che c'era un sonnifero quando è successo mesi fa?" dissi incredula e Zulema mi sputò il fumo in faccia apposta facendomi arrabbiare come non mai.
"Secondo te perché vi faccio fare gli esami del sangue una volta alla settimana? Bionda sei un'idiota." disse scuotendo la testa e la sua presenza mi urtava da morire, volevo picchiarla come Saray aveva fatto con me.
"Stai mentendo." dissi serrando la mascella e la vidi sgranare gli occhi.
"Sei per caso fuori di testa? Non puoi scoparti un membro di una società che più volte ha provato a fotterci. Oltretutto per fare un dispetto a me, quando non me ne frega un cazzo." disse arrabbiata e le vene incominciarono a pulsarmi dalla rabbia.
"La stavi per uccidere con lo sguardo perché ti da fastidio che lei può toccarmi e tu no, esci fuori di testa perché quella in mezzo alle mie gambe non sei più tu e muori dalla voglia di avermi di nuovo nel tuo letto, Zulema." sussurrai porgendomi nel suo orecchio e chiuse gli occhi respirando velocemente, potevo percepirlo dal suo petto che si alzava e riabbassava a ritmo incontrollato e la causa ero solamente io.
"Ti credi così importante? Sai quante persone sono finite nel mio letto durante la tua assenza? Piccola, apri gli occhi e guarda la realtà per come è fatta e non rimanere solo nel tuo mondo immaginario." disse ridendo leggermente e il mio sguardo ardeva contro il suo.
Mi leccai il labbro mordendomelo piano e sussultò sgranando gli occhi dal mio gesto, mi avvicinai ad un centimetro dal suo viso e feci un lungo respiro profondo.
"Oh sì Zulema, mi sento importante perché il mio ego con te ogni volta sale alle stelle." incominciai sensualmente e nel mentre che avanzavo lei indietreggiava fino a sbattere contro la scrivania, ma non si oppose.
"Puoi davvero fare quello che vuoi ma nessuno è in grado di farti urlare come facevo io, mettitelo in testa stronza." aggiunsi contro il suo collo arrabbiata come non mai e la voglia di spararle dritta in testa era molto alta, ma la volevo talmente tanto che non avrei mai avuto il coraggio di farlo per davvero.
"Togliti dalla mia vista." sussurrò ansimando a causa della mia lingua che percorreva la sua giugulare e la strinsi ancora di più inchiodandola contro la scrivania e marchiandola di nuovo.
Le mie mani finirono sotto alla sua felpa e portò la testa all'indietro nel mentre che le facevo un succhiotto mordendola con forza fino a farla gemere dal dolore.
"Ora hai inventato tutta questa storiella solamente per farmela pagare dato che mi hai visto felice? Impeccabile come sempre, non ti smentisci mai amore mio." dissi gemendo contro la sua pelle apposta e percepii la sua mascella contrarsi dalla rabbia ma mi spinse lontano ritrovando il suo autocontrollo.
Mise una mano dove l'avevo marchiata e mi lanciò un'occhiataccia imprecando sottovoce.
"Non è una storiella inventata, se tu continui a frequentarla sei nella merda fino al collo riesci a capirlo? E non solo, metti a rischio anche noi." disse risedendosi e mi mostrò altre cose, non credevo che potesse succedere una cosa del genere ma tanto non mi importava più di nulla, io e Natalie ci divertivamo e basta, nulla di più.
"Cosa stracazzo dovrei fare?" urlai toccandomi i capelli nervosamente e camminai nella stanza pensando a come uscirne da questa situazione.
"Me la vedo io, ci sono tantissime persone al mio fianco che amano fare il lavoro sporco, quindi." disse legandosi i capelli e sorrisi notando il segno violaceo tanto evidente che le avevo fatto.
"Ma tu non dovevi rivolgermi più la parola?" dissi provocandola e mi guardò male, sorrisi leggermente notando quanto il suo viso fosse più risaltato ed era letteralmente bellissima.
Ma non era più mia.
"Sì, ma siccome tu fai un sacco di stronzate e su questo non ci piove, devo infrangere qualche regola per evitare che le mie società falliscano." sbottò spegnendo il computer e notai che era quasi ora di cena, mi sorpassò e l'afferrai subito per un polso facendola sbuffare per la mia arroganza.
"Mi stai per caso lanciando una frecciatina, brutta figlia di puttana?" sibilai a denti stretti avvicinandomi al suo viso e abbassò lo sguardo sulle mie labbra leccandosi automaticamente le sue.
Incredibile come mi facesse sentire sua anche se non eravamo più niente.
"Arco e frecce per l'esattezza." disse voltandomi le spalle ma l'afferrai per la vita inchiodandola contro al muro alzandole i polsi e stringendoli sopra alla sua testa con una forza disumana.
"Bionda, non ci metto molto a liberarmi e lo sai anche tu, smettila." disse furiosa e sfiorai il suo labbro inferiore con il mio, facendola gemere piano e notai i suoi occhi ardere.
Baciai la sua mascella lentamente ma era talmente furiosa che mi faceva letteralmente paura toccarla.
"Lei per me non ha significato un cazzo, se vuoi saperlo Zulema." dissi sincera e la vidi sorridere staccandosi dalla mia presa.
"Non ho più voglia dei tuoi giochetti, le prese per il culo non le tollero." disse penetrandomi l'anima in due con le sue iridi profonde e taglienti.
"Vorrei che tu mi capissi." sussurrai con alcune lacrime che mi rigavano il viso e mi avvicinai nuovamente a lei appoggiando le labbra sul suo collo.
"Capire cosa, Macarena? Forse ho sbagliato a lasciarmi andare un pochino e mi odio per questo." la sentii dire nel mentre che metteva la testa di lato e approfittai di questo momento per stringerla ulteriormente a me.
"Sono così furiosa con te per avermi fatto sentire in questo modo, ma cosa posso dire? Sei incredibile, Zulema." sussurrai infilando le mani sotto la sua felpa sfiorandole i fianchi e la sua pelle era talmente rovente da farmi mancare il fiato.
"Lei ti tocca come faccio io?" mi domandò lasciandomi un pochino di controllo, la voglia di baciarla era altissima ma mi trattenni.
Ansimai contro la sua guancia e la vidi mordersi il labbro inferiore cercando di trattenersi ma era impossibile con me.
Unite eravamo una cosa al di fuori dal normale, fuoco e sangue.
Letteralmente.
"No, per niente." sussurrai sganciandole i jeans e la vidi sussultare sorpresa, mi mancava terribilmente e non ragionavo più.
Con lei perdevo ogni briciolo di controllo.
"Macarena no, non va bene." disse afferrandomi i polsi e inarcò la schiena non appena sfiorai il suo punto sensibile.
"Baciami." dissi afferrandola per la gola ma scosse la testa nel mentre che altre lacrime rigavano il mio viso.
"Non sono ai tuoi piedi, scordatelo." disse furiosa e la riattaccai al muro toccandola da ogni parte e baciando ogni centimetro del suo collo.
Appoggiai la fronte contro la sua senza più fiato in corpo e chiusi gli occhi accarezzandole il viso con l'indice.
Sgranai gli occhi e mi accorsi che avevo fatto una cazzata enorme a essermi comportata così, avevo metabolizzato per bene le cose ma non avevo avuto la maturità di ammettere i miei stessi errori.
"Non ti voglio vedere, bionda." disse sottovoce e annuii staccandomi leggermente dal suo corpo nel mentre che si sistemava i jeans.
flashback ai miei errori, ai miei rimbalzi, ai miei terremoti.
"D'ora in poi, segui nuovamente le regole che ti ho imposto e stammi il più lontana possibile, chiaro?" disse guardandomi male e sospirai abbassando lo sguardo.
"Non mi puoi evitare per sempre." dissi guardandola dritta negli occhi e mi sorrise mostrandomi i suoi denti perfetti.
"Non mi fido di nessuno e nessuno si fida di me, bella storia la mia." disse ridendo e mi avvicinai facendola subito irrigidire come una statua.
"Nostra." la corressi gelida e afferrò il suo telefono uscendo dalla stanza, mise una mano sul collo per coprirsi il succhiotto e sorrisi soddisfatta come non mai in vita mia.
"Non esiste più un noi, forse prima sì e mi stavo abituando all'idea che potesse nascere qualcosa di serio ma ovviamente mi sono sbagliata, whoa." disse percorrendo il corridoio e subito l'afferrai per un polso inseguendola.
"Non mi conosci così tanto bene." dissi serrando la mascella e scoppiò a ridere guardandosi attorno stupefatta.
"Lo so benissimo, hai saputo dimostrarmi solamente quello che volevi tu. Ma forse non sono così importante per te affinché tu possa essere te stessa." disse furiosa e boccheggiai leggermente dalle sue parole così ricche di significato.
"Tu mi vuoi, Zulema. E abbiamo fatto tantissima strada insieme perché non riprovarci una seconda volta?" le proposi speranzosa e la donna davanti a me scosse la testa.
"Ho già sofferto in passato e nonostante il dolore sia ormai parte di me non è nella mia indole cedere nuovamente per qualcuno. Sei cancellata definitivamente dalla mia vita e questo non potrai mai cambiarlo." disse togliendosi dalla mia presa e sgranai gli occhi senza più fiato in corpo, non ci potevo credere che mi aveva detto una cosa del genere.
"Ti odio, con tutta ma stessa." dissi disprezzandola con lo sguardo e mi sorrise compiaciuta, sicuramente stava aspettando che glielo dicessi.
"Perfetto bionda, mettiti in fila con tutte le altre persone della quale non me ne frega un cazzo. Quando me ne importerà qualcosa vi farò un fischio, ovvero mai. Buona serata e ricordati di andare a fanculo dato che non voglio vederti." disse facendomi l'occhiolino e mi lasciò in mezzo al corridoio voltandomi le spalle.
Mi sentivo una stupida e non riuscivo a muovere nessun muscolo nel mentre che la guardavo andarsene con la sua solita sicurezza, era a dir poco affascinante e mi accorsi che avevo perso la testa.
Che la festa abbia inizio.

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escape
حركة (أكشن)➸ ZURENA. (gxg) "Quella dei sogni è una balla colossale. Lo sapevo. L'ho sempre saputo. Perché poi arriva il dolore e niente ha più senso. Perché tu costruisci, costruisci, costruisci e poi all'improvviso qualcuno o qualcosa spazza via tutto. A...