8.

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Oggi sono un po' giù, la giornata non è iniziata molto bene visto che ho avuto un incubo. Ma non importa, non posso rovinarmi la giornata per questo!

Quando la campanella dell'ultima ora suona esco svogliata ma mi fermo e alzo lo sguardo quando tre ragazzi mi si parano davanti, Dio fai che non rinizino come gli altri anni.

"Hey Alvarez, come sta il tuo fidanzatino?" ride Brady, uno dei figli dei mangiamorte che da quando ho provato a cruciarli al secondo anno mi tormentano.

"Molto bene, se volete scusarmi" faccio un finto sorriso per poi cercare di sorpassarli ma Ralph e Jay mi bloccano completamente la strada.

"Sentite, la mia giornata non è già delle migliori, quindi non rompetemi i coglioni pure voi" sputo fuori già nervosa.

"Oh invece la nostra è iniziata benissimo e sta per diventare ancora meglio" risponde Jay e io lo fulmino con lo sguardo.

"Non vi conviene sfidarmi" dico a denti stretti iniziando ad estrarre la bacchetta.

"Altrimenti? Ci cruci?" esclama Brady scoppiando a ridere seguito dai suoi compagni.

"Fossi in voi la ascolterei" interviene una voce esterna e ci voltiamo tutti verso Mattheo che si sta accendendo una sigaretta appoggiato allo stipite della classe ormai vuota.

Il sorriso cade dal viso di tutti e tre i ragazzi, al contrario di Riddle che mi guarda con un ghigno divertito.

"So difendermi da sola Riddle, nel caso non lo avessi ancora capito" gli sibilo, prendo a pugni pure a lui se serve, ho bisogno di sfogarmi un po "Oppure vuoi unirti ai tuoi amichetti e faccio il culo anche a te?" aggiungo con una leggera risata facendo allargare il suo ghigno.

Lo guardo mentre si stacca dalla porta e cammina verso di me, Ralph e Jay si spostano per farlo passare con un sorrisetto sul viso.

"Bene bene Alvarez, ti sei scavata la fossa" ghigna Ralph.

I miei occhi finiscono su quelli di Mattheo che si ferma a pochi centimetri da me.

"Vogliamo iniziare?" domanda divertito e ammetto che sono abbastanza divertita anche io ora.

Perciò non ci penso due volte e appena intravedo Brady ridersela estraendo la sua bacchetta di scatto mi volto verso di lui puntandogli la mia contro ed urlando "Stupeficium!" e guardo soddisfatta la scena di lui che vola a metri di distanza portandosi dietro i suoi amichetti che si trovavano alle sue spalle.

Poi mi rivolto compiaciuta verso Mattheo che fa un tiro dalla sua sigaretta. Si avvicina ma non mi sposto continuando a mantenere lo sguardo di sfida "Adesso dimmi, perchè dovresti essere migliore di noi?"

Il sorriso mi muore sulle labbra e distolgo lo sguardo. Non so che dire... ha ragione.

Afferro la mia borsa che avevo lasciato cadere a terra e a passo svelto e arrabbiato me ne vado via.

Sospiro prima di aprire le porte della sala Grande e andarmi a sedere accanto a Louis.

"Ci hai messo tanto ad arrivare, tutto a posto?" mi domanda preoccupato vedendo la mia espressione.

Annuisco e mi metto solo un po' di pasta nel piatto che mangio accompagnata da del pane, non ho molta fame... infatti dopo un paio di forchettate la poso e mi alzo.

"Scusa io, ho bisogno di un po' d'aria" esclamo senza neanche guardarlo e corro via.

C'è solo un posto che mi viene in mente in cui andare ora per stare sola.

La torre di Astronomia.

Corro per tutte le scale rimanendo senza fiato quando arrivo in cima, la gola secca mi da fastidio ma non gli do peso aprendo la porta ed entrando nella torre. L'autunno si fa sentire con il suo forte vento che mi colpisce lasciandomi tanti piccoli brividi lungo il corpo ormai ricoperto di pelle d'oca.

Cammino fino alla ringhiera centrale e mi ci tengo con le mani guardando il Lago Nero agitarsi e ributtarsi su se stesso. In questo momento mi sento proprio come lui... in tempesta.

"Perchè piangi?" domanda una voce alle mie spalle e sobbalzo voltandomi verso la voce... è Mattheo, chi altro poteva essere...

"Non sto piangendo, cosa ci fai qui?" domando tenendomi di spalle alla ringhiera.

"Non è evidente?" domanda togliendosi la sigaretta dalle labbra "Mi stavo anche rilassando prima che tu irrompessi qui" aggiunge e abbasso lo sguardo.

Lo sento alzarsi e avvicinarsi a me ma continuo a guardare giù fin quando non mi afferra per il mento in modo che mi possa guardare negli occhi che in effetti non ci avevof atto caso, ma sono umidi.

"Non stai piangendo eh?" domanda e stringo le labbra distogliendo nuovamente lo sguardo "E' il vento" mento anche se so che non ci crede.

Lo sento sospirare e mi lascia andare il mento andandosi ad appoggiare nella ringhiera centrale davanti a me estraendo poi, un'altra sigaretta dal pacchetto.

"Sai, molti odiavano mio padre, ma sono passati cinque anni dalla sua caduta, e tutti ormai, festeggiano il giorno della sua morte, o lo vedono come un lontano ricordo, ma tu, tu no, lo alimenti quell' odio, non cerchi di spegnerlo, e lo riversi su di me" un filo di dolore attraversa i suoi occhi alle ultime parole.

"Pensi che per me sia stato facile Alison?" domanda guardandomi dritto negli occhi ma non rispondo "Sono il figlio del signore Oscuro, le persone mi guardano con ripudio" stringe gli occhi in due fessure esprimendosi mentre si avvicina a me.

"Mi dispiace..." esclamo guardando il suo sguardo perso e lui emette un leggero sbuffo guardando il panorama alle mie spalle.

"Si come se fosse vero, tu mi odi" sorride "Quando attraverso i corridoi tutti mi temono" alza il suo sguardo sul mio avvicinandosi fino a quando quasi non ci sfioriamo "Tutti tranne te" le mie labbra si schiudono e rimango bloccata sul posto quando alza la mano sul mio viso accarezzandomi la guancia.

Degludisco vedendo i suoi occhi ipnotizzati sulle mie labbra. Indeciso se avvicinarsi o meno ma poi indietreggia.

"Dio, che ridicolo che sono, qui a sfogarmi con la persona che probabilmente più mi odia sulla faccia della terra" emette una leggera risata e io mi riprendo dal mio stato di trans ma ancora non emetto nessuna parola non sapendo che dire "E' meglio che vada" dice prima di smaterializzarsi lasciandomi da sola sulla torre di Astronomia.

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