39.

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"Forza Anderson!" urlo alla mia amica ridendo mentre corriamo per i corridoi di Hogwarts.

"E' tutta colpa tua Alison!" ride mentre finisce di indossare il suo gilet cercando di stare al mio passo.

Mi rivolto ancora ridendo ma vado a sbattere contro qualcuno facendogli volare gli appunti in aria "Scusa!" urlo ad una grifondoro continuando a correre. Ma quando mi accorgo di star superando l'aula scivolo per atterrare proprio contro lo stipite della porta.

"Salv-" provo a dire al professore con un sorriso ma Grace mi piomba addosso facendomi cadere fuori dalla stanza, un urletto abbandona le mie labbra mentre il mio fondoschiena preme a terra procurandomi un leggero dolore.

"Oddio scusa!" si copre la bocca con le mani per poi allungarmi la sua mano scoppiando a ridere non riuscendo a trattenersi e mi aiuta a tirarmi su.

"Signorina Alvarez! Signorina Anderson! Vi sembra il modo di entrare in classe??" domanda il professor Vitious e trattengo una risatina abbassando lo sguardo puntandolo sulle mie mani incrociate davanti alla gonna.

"Ai vostri posti e 10 punti in meno ai Serpeverde, e si aggiusti quella cravatta Alvarez" guardo Grace che si trattiene dal ridere come me e ci dirigiamo verso gli unici due banchi liberi, i nostri.

Il mio sguardo cade su quello di Mattheo stupito ma allo stesso tempo compiaciuto prima di sedermi e legarmi la cravatta.

Mi sa che ieri sera abbiamo bevuto troppo, quando sono tornata alla festa io e Grace ci siamo date alla pazza gioia, soprattutto dopo che lei ha visto Hanna e ci ha evitate, che stronza. Fatto sta che questa mattina non ci siamo alzate, ovvero, ho spento la sveglia sotterrando la testa sotto il cuscino e ci siamo riaddormentate entrambe.

"Riprendiamo la lezione da dove siamo stati interrotti" dice il professore fulminandoci con lo sguardo e gli rivolgo un sorrisetto dispiaciuto per poi guardare Grace e trattenere ancora le risate.

Quando la campanella suona mi porto i capelli indietro per racchiuderli in una coda alta prima di mettere via il mio libro e uscire mettendomi la borsa a tracolla sulla spalla.

"Alison" mi sento chiamare e mi volto verso Mattheo con un sorriso.

"Ciao Riddle" lo saluto come se niente fosse guardandolo e Grace mi da una gomitata per poi sussurrarmi "Ci vediamo alla prossima ora, o alla terza" sghignazza andandosene e le do una leggera spinta ridendo.

Mi rivolto a guardarlo ma non sembra sapere che dire, come se non si aspettasse neanche che gli rispondessi.

"Quindi?" domando per interrompere il silenzio che si era creato mentre manteneva lo sguardo nei miei occhi.

"Come sono andate le tue vacanze?"domanda e sollevo le sopracciglia "Ahm, bene grazie e le tue?" rispondo aggrottandole.

"Ahm, sono andate" dice semplicemente annuendo.

"Okay- se permetti ora avremmo lezione e, vorrei non arrivare in ritardo anche a questa" ridacchio e lui con me annuendo.

Mi volto per andarmene ma poi mi rivolto bloccandomi vedendolo li impalato "Vieni con me o hai di meglio da fare?" domando e si riprende affiancandomi.

"In realtà di meglio da fare ce l'avrei" dice mentre proseguiamo fino alla prossima ora "Ma solo se vieni con me"

"Ah si? E di che si tratta? Vediamo se mi convinci" ribatto divertita e anche lui lo è.

"Vieni con me e lo scoprirai" ghigna parandomisi davanti, alzo il mio sguardo sul suo di sfida e ci penso su.

"Mmh, no credo che andrò a lezione Riddle" rispondo sorpassandolo e correndo per raggiungere l'aula prima che cambi idea e lo segui.

...

Finite le lezioni mi ritrovo a pranzo con Grace e Louis che viene al nostro tavolo affiancandomi, lo saluto con un bacio sulla guancia e mi sorride, poi il mio sguardo cade su Mattheo all'ingresso che ci guarda pietrificato, gli faccio cenno di raggiungerci ma fa il giro del tavolo e mi fa voltare.

"Dobbiamo parlare" sibila.

"Dimmi" gli sorrido ma scuote la testa "Da soli" mima sussurrando per poi sbuffare prendendomi per il polso e facendomi uscire dalla panca.

Lo seguo, o meglio dire, lui mi trascina fuori dalla sala grande chiudendoci poi con un incantesimo dentro ad un aula vuota.

Sospiro mentre fa l'incantesimo e mi vado a sedere su un banco incrociando le braccia e accavallando le gambe.

Si volta a guardarmi con il respiro accellerato ed irregolare, è incazzato. Avanza fino ad arrivare a me e mi afferra con prepotenza le gambe per aprirle e piazzarsi in mezzo in modo da avvicinarsi il più possibile a me. Alzo lo sguardo sul suo sollevando un sopracciglio come per dire 'allora?'

"A che gioco stai giocando Alvarez? Te ne vai senza lasciarmi una risposta, spezzata per quell'Harrison, e te ne torni completamente diversa, sei tornata con lui? Vi ho visti a tavola, Alison ti ho chiesto se saresti tornata da me, ma ora la domanda è, sei tornata da lui?" tira tutto d'un fiato e trattengo una risata che mi viene spontanea a vederlo così.

Sposto lo sguardo su un riccio che gli ricade sulla fronte e alzo la mano per spostarglielo ma mi afferra saldamente il polso bloccandomelo a mezz'aria guardandomi serio.

"Pensavo ti piacesse giocare Mattheo, non eri tu che amavi le sfide?" domando lasciando li il mio polso, nella sua presa che mi era tanto mancata.

"Non se non so a cosa sto giocando" replica e sospiro rilassando le spalle e diventando seria a mia volta.

"Io e Louis abbiamo parlato durante le vacanze, e ci siamo chiariti, ma no, non sono tornata da lui, abbiamo semplicemente capito che il nostro era più un'amore amichevole, di famiglia, per questo era con me prima, è come, un migliore amico per me ora, un fratello, che c'è sempre stato, non ho più bisogno di sentirmi protetta da qualcuno" dico guardandolo negli occhi ma sembra non bastargli.

"E per quanto riguarda noi Alison? Mi hai lasciato per settimane in questo stato, a sperare che saresti tornata da me, che mi avresti detto qualcosa, scritto una lettera, ma non hai fatto niente di niente, e mi ha fatto impazzire" butta fuori staccandosi da me e iniziando a fare avanti e indietro.

"Sei stato con altre?" domando stupendo lui e anche me stessa, non volevo essere così diretta con lui, ma mi tenevo questa domanda dentro da troppo perchè mi faceva paura.

Abbasso lo sguardo, e questa basta come risposta, lo guardo mentre si avvicina a me ma poi distolgo lo sguardo "Avevo bisogno di sfogarmi cazzo" cerca di giustificarsi ma scuoto la testa rialzando lo sguardo sul suo.

"Sei davvero dispiaciuto Mattheo? E mi desideri così tanto?" domando e avvicino di più il mio viso al suo "Dimostramelo" scandisco bene ogni parola "Perchè per il momento non sembra che tu tenga così tanto a me visto che dici di amarmi e poi ti vai a scopare le altre" ribatto per poi scendere dal banco scontrandomi con il suo petto che non è indietreggiato di un centimetro.

Espiro sonoramente passandomi una mano fra i capelli osservando le sue labbra per poi riaprire la porta e andarmene.

War of Heart Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora