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Mattheo's Pov

Sarà ormai un'ora che la guardo dormire fra le mie braccia mentre le accarezzo i capelli. E' accoccolata sul mio petto e non c'è sensazione più bella. Penso che un po' mi stia cambiando, una versione migliore di me, non ho mai permesso ad una ragazza di rimanere a dormire con me, con lei invece fin da subito, per non parlare delle coccole, prima volta che lo faccio e non mi dispiace proprio. Ma penso di starla cambiando anche io, la sto rendendo più libera, le sto facendo riscoprire se stessa.

So anche che sta mentendo non solo agli altri, ma anche a se stessa quando dice di non aver più bisogno di qualcuno accanto, ci sono passato anche io, quando non ne puoi più ti convinci di potercela fare da solo, ma arriverà quel giorno in cui crollerai, e io per allora voglio esserci per lei, magari riuscirò anche a cambiare il destino e far si che quel giorno non arrivi, perchè lei si fiderà di me. Ci penso ogni tanto, dev'essere bello essere importante per qualcuno.

Fino agli 11 anni ho vissuto con mio padre, sarò sincero, ringrazio pure io che non ci sia più, perchè se mi ha fatto passare l'inferno a quell'età, non voglio immaginare ora, sarei ricoperto di quelle fottute cicatrici come quelle che ho sulla schiena. Mia madre è morta anch'essa quel giorno, ma non saprei dire chi fosse peggio fra i due. Mi hanno allevato solo per prendere il loro posto un giorno, e nel frattempo mi preparavano solo ad occuparmi dei loro bisogni.

Sospiro e chiudo gli occhi, cercando di allontanare i miei pensieri dalla mente, ma quando sento Alison iniziare a muoversi mi sbrigo ad asciugare una lacrima.

Alison's Pov

Lentamente apro gli occhi cercando di capire cos'è la cosa morbida su cui sto dormendo, ma quando mi rendo conto che è il petto di Mattheo arrossisco.

"Buongiorno" sussurra al mio orecchio e mi volto a guardarlo sorridendo "Buongiorno Mattheo"

"Hai dormito bene?" mi chiede e annuisco "Ci credo sono piuttosto comodo" si vanta e rido scuotendo la testa per poi affondarla nell'incavo nel suo collo e abbracciarlo.

"Alison..." quasi sussurra come se, dovesse dirmi una cosa ma non ne ha veramente voglia.

Sollevo la testa e lo guardo negl iocchi lucidi e aggrotto le sopracciglia aspettando vada avanti.

"Mi... mi hai detto che ti hanno ferita, al primo anno e durante la battaglia, ma... non hai segni sulla pelle" prova a dire e sospiro "Guarda" pronuncia e si tira su dandomi le spalle.

Lo osservo mentre si toglie la maglia e schiudo le labbra stupita di non averci mai fatto davvero caso, in realtà non penso di averlo mai visto di spalle senza maglia... "Me le ha procurate mio padre dall'età di sei anni" Cicatrici gli ricoprono tutta la schiena. Lancia la maglia sul letto e si rivolta verso di me che lo guardo col labbro tremante.

"Hey..." mi accarezza il viso e prendo un bel respiro.

"E'- è un trucco" inizio a dire "Me l'ha insegnato mia madre, nascondo ciò che non voglio venga visto, e ciò che non voglio vedere neanche io, per non ricordarmi quel giorno" ammetto e lo vedo dispiaciuto, probabilmente in parte anche in colpa. Ho sempre scaricato una parte di odio anche su di lui...

"Posso?" domanda e annuisco. Mi alzo dal letto e mi spoglio sia della maglia che dei pantaloni del pigiama.

Prendo un altro bel respiro e chiudo gli occhi alle sue parole "Revelio"

Piano piano le cicatrici riappaiono sul mio corpo e riapro gli occhi per scrutare la sua espressione, è spezzata come la mia prima. Mi volto e mi avvicino allo specchio guardandole, non le vedevo da troppo tempo, mi guardo allo specchio e, il dolore mi attraversa.

"Perchè le nascondi?" domanda avvicinandosi a me e cingendomi la vita appoggiando il mento sulla mia spalla.

"Perchè tu vai fiero delle tue cicatrici, io no"

"Non è come sembra Alison" esclama facendomi voltare verso di lui "Quella che vedi è solo una maschera, ma la verità è che hanno deciso gli altri al posto mio chi devevo essere, hanno deciso che sono come mio padre, che merito di morire come lui, perchè sicuramente finita la scuola vorrò prendere il suo posto. Ma nessuno si è mai chiesto cosa io provassi davvero" vedo il dolore nei suoi occhi e i sensi di colpa mi attraversano per essere stata la prima a giudicarlo.

"Sono così dispiaciuta Mattheo" dico sinceramente abbassando lo sguardo "Ti ho odiato senza un vero motivo, solo perchè eri un Riddle" ammetto e lo sento sorridere alzandomi il mento. I nostri occhi tormentati si perdono tra di loro.

"Stai cercando di approfittarne per baciarmi?" domando e ridiamo entrambi divertiti.

"Posso baciarti?" domanda e sorrido, non gli rispondo, ma mi avvicino mettendomi sulle punte e sento la sua mano calda sulla mia schiena fredda, chiudo gli occhi quando entrambi compiamo l'ultimo passo facendo scontrare le nostre labbra in un bacio puro. Ma il contatto mi era mancato così tanto che premo più forte. Le sue labbra scoppiano in un sorriso e mi afferra per le cosce in modo da alzarmi e sedere sul letto, si sdraia e io a cavalcioni su di lui. Osservo il suo petto mentre lui osserva me.

Ci passo le mani sopra tracciandolo. Poi mi richino e lui si sporge leggermente in su per fare di nuovo scontrare le nostre labbra e sta volta è lui a fare più pressione per farmele schiudere e gli lascio il permesso rilassando i muscoli e le spalle appena le nostre lingue entrano in contatto giocherellando fra di loro dopo troppo tempo. Mi era mancato così tanto, scariche elettriche percorrono il mio corpo e sento il fuoco avanzare dentro di me quando il suo pacco si fa più gonfio sotto alla mia intimità premendoci contro e un gemito lascia le mie labbra nella sua bocca.

"Vuoi aspettare vero?" sussurra staccandosi dal nostro bacio e annuisco "Doccia?" sorrido.

"Doccia, e oggi, voglio tante di quelle coccole, sono state un punto a tuo favore" gli faccio l'occhiolino e lui sorride per poi lasciarmi l'ultimo bacio sulle labbra prima di andarci a lavare.

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