3.

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Oggi è una bellissima giornata, ho passato il weekend a prendere il sole con Hanna e Grace, ho preso proprio un bel colorito, mia madre sarebbe fiera di me, ma la verità è che sono stata obbligata dalle mie compagne di stanza. Le sere le ho passate fra le braccia di Louis, molto rilassante.

La campanella dell'ultima ora scolastica di oggi suona e chiudo felicemente in mio libro di Divinazione, corso che seguo spiacevolmente da sola, gli altri la trovano inutile ma a me piace molto.

Scendo le trecento scale a chiocciola della soffitta e raggiungo il mio dormitorio per mettere via i libri e raggiungere Louis, mi ha chiesto di fare una passeggiata visto il bel sole e ne approfitto per far uscire anche Felix per fargli prendere un po' d'aria.

"Hey Alison" mi saluta Louis quando finalmente mi nota avvicinarmi al suo tavolo in sala grande e mi lascia un leggero bacio sulle labbra.

"Andiamo?" Domando sorridendogli ma cambia espressione in dispiaciuto.

"A proposito di questo, hanno messo un allenamento extra e non posso proprio mancare"

Ecco ci risiamo... "Vai tranquillo" annuisco.

"Sei sicura?" Domanda cercando di capire se ne sono davvero sicura ma annuisco "Si"

Andrò da sola, devo comunque portare Felix.

Quando riaggiungo l'uscita Felix salta giù dalle mie braccia e inizia a rincorrere delle farfalle e sorrido seguendolo in mezzo ad alcuni alberi fioriti. Un leggero venticello mi accarezza il viso facendo danzare i miei capelli. Mi porto una mano davanti agli ochi quando dei raggi del sole passano attraverso i rami e le foglie di un ciliegio colpendomi in pieno viso e poi il mio sguardo cade su Felix che gioca fra le mie gambe.

"Felix no!" urlo quando sposto in fretta il piede per non pestarlo ma perdendo l'equilibrio finisco addosso a qualcuno.

"Tutto bene?" mi domanda una voce e alzo lo sguardo su degli occhi marroni.

"Si" rispondo a Mattheo ricomponendomi "Che ci fai qui?"

Una leggera risata esce dalle sue labbra "Sto tornando dall'allenamento" dice e sposto lo sguardo sul campo in lontananza.

"E tu invece che fai qui?" domanda avvicinandosi ma io faccio un passo indietro.

"Stavo, solamente facendo un giro, con Felix, ma non vedo perchè io ti debba spiegazioni" blatero facendo un altro passo indietro vedendo che non si decide a fermarsi.

"Sei stata tu la prima a chiederlo" dice torreggiando su di me e mi tengo all'albero alle mie spalle.

Ma quando si avvicina col viso il mio gatto gli soffia e spostiamo entramnbi lo sguardo verso di lui che punta Mattheo.

"Hai visto? Non piaci neanche al mio gatto" ribatto sorridendogli falsamente.

Un leggero accenno di sorriso appare anche sul suo viso quando torna a guardarmi, poi lo alza in alto e seguo il suo sguardo per poi continuare il percorso sulla sua mano che raccoglie uno dei fiori del ciliegio.

Lo guardo negli occhi mentre me lo porge e poi lo sposto sul fiore afferrandolo "Povero fiorellino" esclamo per poi afferrare la sua mano e appoggiarglielo sul palmo.

"Sul serio?" domanda stupito dal mio gesto e annuisco sorridendogli.

"Non mi incanti" esclamo avvicinando il mio viso al suo.

Un piccolo ghigno divertito compare sulle sue labbra "Ci si vede..ehm, come hai detto che ti chiami?" domanda allontanandosi.

"Non l'ho detto" esclamo portando le braccia incrociate al petto.

"Bene" esclama guardandomi in modo persuasivo per poi spostare lo sguardo verso il mio gatto "Ci si vede, Felix" dice e lui miagola.

Una piccola risatina lascia le mie labbra ma quando sposta nuovamente lo sguardo su di me torno subito seria schiarendomi la gola "Andiamo Felix" dico per poi incamminarmi nella direzione opposta alla sua.

Quando finiamo la camminata torno in camera mia a studiare un po' ma senza una conclusione visto che Hanna e Grace parlano tutto il tempo della festa che ci sarà Sabato in Sala Comune Serpeverde, ovvero, la nostra.

Quando esco con loro per raggiungere la sala grande per la cena mi stupisco di trovare Louis ad aspettarmi fuori.

"Che ci fai qui?" domando sorpresa e mi sorride.

"Mi è dispiaciuto perdermi la passeggiata con te e Felix, te lo avevo proposto io, perciò ho pensato di accompagnarti almeno fino a cena" mi spiega e lo abbraccio per il bel pensiero che ha avuto.

"Mi farebbe molto piacere" rispondo sorridendogli e lo prendo sotto braccio.

Quando mi volto le mie amiche se ne sono già andate e alzo gli occhi al cielo per poi incamminarmi con Louis.

"Allora, com'è andato l'allenamento?" domando nel tragitto per i lunghi corridoi e scale.

"Insomma, non male, ma abbiamo ancora molto da lavorare, i Serpeverde hanno un nuovo giocatore e sembra essere piuttosto bravo" dice e il mio pensiero cade su Mattheo a quando oggi mi ha detto che tornava da un'allenamento... quindi è lui il nuovo giocatore "Ma capirò se tiferai per loro alla partita, è la tua squadra!"

"Non scherzare, tiferò per te, quando si terrà la partita?" domando mentre imbocchiamo l'ultimo corridoio che porta alle ultime scale, finalmente.

"Fra due weekend" risponde e annuisco per poi fermarci davanti alle grandi porte della Sala Grande.

"Ci vediamo dopo?" domando voltandomi verso di lui.

"Sono piuttosto stanco dall'allenamento in realtà, facciamo domani?" domanda con espressione dispiaciuta e annuisco prima di dargli un bacio per poi entrare e andare ognuno ai rispettivi tavoli.

Ma quando mi siedo nel posto tenuto dalle mie amiche aggrotto le sopracciglia vedendo un fiore di ciliegio sul tovagliolo che compre il mio piatto.

"E questo?" domando prendendo posto e mi volto verso Grace e Hanna che starnazzano.

"Quel figo di Riddle, che tu odi tanto, ci ha chiesto se era il tuo posto e poi ha lasciato quello" mi spiegano indicandolo e mi volto verso di lui che mi stava già guardando, probabilmente per scrutare la mia reazione, ma quello che sento ora è solo tanta curiosità che sommerge l'odio che provo nei confronti di quei ragazzi.

Alza il suo calice verso di me e mi fa un cenno sorridendomi con il suo solito sguardo da 'tanto vincerò io' ma caro, non sai contro chi ti sei messo.

Distolgo lo sguardo e afferro il fiore porgendolo ad Hanna che so che impazzisce per lui "Tieni, ora è tuo" dico guardandola e mi ringrazia, poi risposto lo sguardo su di lui che al contrario di quello che pensavo sembra solo più divertito invece che infastidito. Sospiro e decido di lasciar perdere iniziando la mia cena.

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