36.

3.2K 154 7
                                    

Le giornate passano tutte uguali, Dicembre è arrivato e la prossima settimana si torna a casa per le vacanze, e sinceramente sono felice di potermi staccare da tutto questo, mi dispiace solo di non poter vedere Grace. Ma non vedo l'ora di riabbracciare mia madre e raccontarle tutto, stese sul divano avvolte da una coperta e con una cioccolata calda in mano. Per poi guardarci un bel film in quella televisione dei babbani.

Viviamo fuori Londra, in un piccolo paesino di provincia, ormai fin da quando ne ho memoria...

Le giornate passano tutte uguali, Hanna ha cambiato stanza davvero alla fine, perciò siamo rimaste solo io e Grace, ci sosteniamo a vicenda.

Louis ormai è come un fantasma nella mia vita, lo vedo ogni tanto, i nostri sguardi si incrociano ma nessuna emozione traspare, solo un mezzo sorriso quasi accennato ogni tanto.

Con Mattheo è la stessa storia, un altro fantasma, ha saltato diverse lezioni, si ci ho fatto caso anche se non dovrei, ma cerco di capire ancora cosa mi fa più male, quello che ha fatto o averlo lontano.

Se inizialmente mi cercava per parlare ora neanche più quello. Come se avesse perso le speranze anche lui.

Vorrei tanto parlargli, ma non ce la faccio, lo guardo e penso all'odio che Louis prova nei miei confronti per come lui ha affrontato la cosa.

"Alison..." mi richiama la mia amica per la terza volta da quando siamo entrate in biblioteca per studiare.

Alzo lo sguardo verso di lei, senza dire niente, sa benissimo come mi sento, che mi sforzo a sorridere, perchè lei prova le stesse cose.

Aver perso Louis, è come aver perso un pezzo di me, era la mia sicurezza, la mia ancora in questo mondo tormentato.

"Scusami Grace" le accenno un sorriso "Stavamo dicendo?" domando tornando sui miei appunti disordinati, sparsi per il tavolo a nostra disposizione della biblioteca.

"Alison penso tu debba parlare con loro, so che con Louis è più difficile, ha bisogno di tempo... ma almeno con Mattheo, è vero è un coglione, è stato un vero coglione ma è davvero pentito" fa una breve pausa osservandomi "Non è per giustificarlo, ma probabilmente io avrei fatto lo stesso se fossi stata ubriaca e innamorata"

Con uno scatto rialzo la testa verso di lei alle ultime parole "Lui, non mi ama, non sa cosa vuol dire, erano parole al vento le sue, non può amarmi in così poco tempo" dico a tono fin troppo alto e duro, perciò dò un'occhiata in giro che madama Pince non mi abbia sentita.

"Si forse ha confuso il modo di descriverlo, ma si vede che tu gli piaci, e molto, o ti avrebbe già scartata come fa con quelle che usa per una notte e via, invece non fa che guardarti ogni volta che ne ha l'opportunità, prova a venirti a parlare ma poi appena ti vede si rigira e se ne va, e non mi dire che non ci hai fatto caso" replica e prendo un bel respiro portandomi una ciocca di capelli dietro all'orecchio "Almeno prima delle vacanze Alison, parlaci o te ne pentirai"

Annuisco, ha sempre ragione "Tu parlerai con Hanna?" domando e scuote la testa "Dovrà essere lei a venirmi a parlare"

"Okay... ora andiamo" dico per poi mettere in borsa ogni cosa e dirigerci a cena.

Il mio sguardo cade su quello di Mattheo e solleva le sopracciglia stupito, in quanto per la prima volta ho ricambiato uno dei tanti sguardi che mi lancia. Rimaniamo qualche secondo a guardarci, i nostri occhi persi l'uno nell'altro, e nella sala mi sembra che per un momento sia calato il silenzio e ci siamo solo noi. Ma poi sbatto le palpebre e tutto il brusio incessante mi riempie i timpani e mi rivolto verso il mio piatto. Afferro il calice e mando giù un sorso d'acqua sentondo la gola un po' secca.

Ma poi cattura di nuovo il mio sguardo vedendolo passarmi davanti per uscire dalla sala e lo seguo con lo sguardo fin quando la porta non si chiede alle sue spalle.

"Andiamo di torta?" mi sussurra Grace e scoppio a ridere "Assolutamente!"

Ci avventiamo sulla torta al cioccolato e una volta finita, ci dirigiamo verso il dormitorio, ma mentre scendo le scale della sala comune, eccolo li, di spalle sul divano, cattura subito la mia attenzione.

"Va da lui" mi sussurra Grace e annuisco non distogliendo lo sguardo dalla sua figura, dai suoi bellissimi ricci.

Quando finalmente sono saliti tutti nelle loro stanze e siamo rimasti solo io e lui, prendo coraggio e faccio il giro del divano fermandomi di fronte a lui.

Lentamente si volta verso di me, e quando realizza che sono io fa per alzarsi "Alison!" pronuncia con un fil di voce ma alzo una mano per fermarlo e farlo risedere.

"Ti prego non dire-niente" esclamo chiudendo gli occhi per poi andarmi a sedere accanto a lui. Porto le mani incrociate in mezzo alle mie gambe e fisso le mie scarpe per un po', leggermente in ansia perchè so che il suo sguardo è su di me ora anche se non lo vedo.

Gli occhi mi iniziano a pizzicare e cerco di non pensarci storcendo il naso. Mi volto a guardo e i suoi occhi speranzosi si puntano nei miei che bruciano.

Poi il mio sguardo cade sulle sue labbra e mi sporgo leggermente avanti, e ancora, e ancora... fino a toccare il suo petto con la spalla, mi mordo il labbro e sospiro per poi spostare le mie labbra sulla sua guancia prima di riuscire a sfiorare le sue. Chiudo gli occhi tenendo le mie labbra ancora un po' lì, sulla sua guancia calda per via del fuoco del camino, lo sento riprendere a respirare sonoramente, deluso dalla mia scelta di cambiare rotta.

Mi allontano quanto basta per guardarlo di nuovo negli occhi, poi afferro il suo braccio e mi appoggio al suo petto facendoglielo passare intorno alle mie spalle. Lascio cadere il mio sguardo sul fuoco mentre mi godo la dolce sensazione di poterlo toccare, di stare di nuovo fra le sue braccia. Mi posa un dolce bacio sulla nuca e poi si volta anche lui di nuovo a guardare il fuoco appoggiando la sua testa sulla mia.

War of Heart Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora