28.

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Sospiro sonoramente al millesimo tentativo di Mattheo di stuzzicarmi sotto il tavolo dell'aula di difesa contro le arti oscure.

Appena sento la campanella suonare con un tonfo chiudo il mio enorme libro scolastico per poi chiudere gli occhi e godermi l'attimo di sollievo.

Lo infilo in borsa e corro via in fretta dall'aula, entro nel bagno delle ragazze in cui non viene mai nessuno e lascio la porta aperta, so benissimo che mi ha seguita, era ciò che volevo.

Lo aspetto accanto alla porta e una volta che mi ha raggiunto lo spingo dentro e chiudo la porta "Colloportus, Muffliato"

Mi volto verso di lui che mi sta guardando con ghigno divertito e uno sguardo seduttivo.

"Che aggressiva Alvarez" dice e alzo gli occhi al cielo socchiudendo le labbra mentre mi avvicino a lui e lo afferro per la camicia bianca.

"Sono due giorni che non smetti di tentarmi ora sta zitto e baciami" ordino affondando la mia mano nei suoi ricci e le mie labbra contro le sue.

Gli lascio subito il consenso e le nostre lingue si accarezzano selvaggiamente.

"Sai, hai resistito molto di più di ciò che pensavo" pronuncia staccandosi a pochi centimetri dalle mie labbra e sorriso per poi tornare a baciarlo.

Mi afferra per i fianchi e mi tira su tenendomi per i glutei per posarmi sul bancone dei lavandini. Si posiziona meglio fra le mie gambe senza staccarsi dal contatto delle nostre bocche e mi precipito subito a sfilargli la cintura, si stacca un momento e mi strappa la camicetta facendo saltare qualche bottone e scuoto la testa divertita.

"Vieni qui" dico riafferrando il suo viso per riposare le mie labbra sulle sue, velocemente scende sul mio collo e poi sul mio petto fino a raggiungere la pelle in mezzo al mio seno.

Mi appoggio al bancone con le braccia inclinando leggermente la testa indietro e chiudo gli occhi dopo che mi ha tirato su le gambe per fiondarcisi in mezzo con la testa. Gemo alla dolce sensazione che mi era mancata e sussulto spalancando gli occhi quando senza preavviso mi penetra.

"Mattheo" ansimo e lui sorride iniziando a spingere. Con un colpo mi avvicina di più a sè prendendomi per i glutei e io mi afferro al suo collo. Ansimiamo entrambi a pochi centimetri dalle labbra dell'altro che ogni tanto si sfiorano.

"Ci stai prendendo gusto Alvarez" sussurra e non posso fare a meno di sorridere passandomi poi una mano fra i capelli.

"Ci sono Theo" ansimo e lo vedo impazzire aumentando la velocità dei movimenti.

Mi lascio cadere la testa all'indietro mentre veniamo entrambi a distanza di pochi secondi.

Sorridiamo e una leggera risata lascia le nostre labbra. Mi aiuta a scendere e ci sistemiamo (Non starò a dire ogni volta dell'incantesimo di protezione, dopo la prima volta lo lascerò sottinteso).

"Guarda che hai fatto!" mi lamento indicando la mia camicetta a cui mancano un paio di bottoni centrali.

Ride e si avvicina prendendomi per i fianchi "A me piace di più così" ghigna e stringo gli occhi in una linea inclinando leggermente la testa di lato.

Sbuffa e mi passa il maglioncino della sua divisa "Tieni, mettila fino a raggiungere la tua stanza" mi sorride e lo ringrazio con uno sguardo.

Mi sta un po' grande ma non lo noterà nessuno, arriverò in fretta in camera mia.

Tolgo gli incantesimi alla porta e prima di uscire mi volto un'ultima volta verso Mattheo "E' stato un piacere Riddle" gli faccio l'occhiolino per poi andarmene lasciandolo con un sorriso compiaciuto sulle labbra e le sopracciglia sollevate.

Sorrido soddisfatta mentre raggiungo la mia camera ed entro trovando le mie amiche.

"Hey ma che fine hai fatto? Abbiamo fame" si lamenta Grace alzandosi dal suo letto e venendomi incontro.

La sorpasso e mi tolgo il gilet di Mattheo e la mia camicetta rotta "Ci avete dato dentro eh?" ghigna divertita a vedere la mia situazione e annuisco timidamente.

Gli ho raccontato tutto, sia a Grace che Hanna, di quello che è successo fra me e Mattheo alla festa.

Quando arriviamo in sala Grande per pranzo mi siedo al mio posto, lancio un'occhiatina a Mattheo che si morde il labbro per poi tornare a parlare con i suoi amici.

Ma poi il mio sguardo cade sul tavolo Tassorosso e incrocia quello di Louis... spero non se ne sia accorto... che ci fa già qui? Lo evito e inizio a pranzare parlando con le mie amiche.

...

Ieri ho evitato Louis per tutto il giorno, sono ancora arrabbiata con lui e questa storia di Danielle. Non ho rivisto neanche Mattheo, avevo bisogno di un'attimo per me, per elaborare meglio la situazione.

"Ci sei Alison?" domanda Hanna e annuisco, andiamo in biblioteca a studiare per il compito di Astronomia.

Percorriamo il lungo corridoio fino ad arrivare ed entrare silenziosamente. Ci avviamo fino ad uno dei tavolini in fondo e prendiamo tutti i libri di cui abbiamo bisogno mettendoci subito all'opera.

"Allora, stai evitando Louis" domanda ad un certo punto continuando a mantenere lo sguardo sul suo quaderno.

"Non ho niente da dirgli" taglio corto tornando a studiare.

"A me non sembra, lo stai evitando per averlo visto con Danielle in infermieria quando tu hai scopato con Riddle" sgrano gli occhi e mi guardo subito intorno.

"Abbassa la voce" sibilo portando una ciocca di capelli dietro all'orecchio.

"Dico solo che non è giusto" sussurra e i nostri sguardi si incrociano finalmente "Credi che non lo sappia? Non credere che non mi importi, glielo dirò quando sarà il momento Hanna, e ora studiamo" la praticamente zittisco e torniamo a studiare.

Una volta finito torniamo in silenzio fino al nostro dormitorio, nessuna delle due dice niente per la discussione di prima, so che ha ragione, ma se si mette contro di me le cose diventeranno ancora più complicate, ho bisogno di un'amica che mi supporti in questo momento, come sta facendo Grace.

"Alison" mi blocco sui miei passi e Hanna mi lancia un'occhiata prima di andarsene entrando nella sala comune.

Lentamente mi volto vedendo Louis avvicinarsi a me "Dobbiamo parlare"

War of Heart Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora