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JAMAL'S POV
"Dici sul serio?" La guardo sognante. Mi ha detto che mi ama, dopotutto quello che è successo. Quando ho visto Abel con lei tra le braccia che aveva gli occhi rossi e il respiro corto per l'ansia, non sapevo cosa fare e cosa dire. Non mi aspettavo una sua visita, dopo quei messaggi non ci siamo più sentiti.

È inutile dire che ho interrotto la riunione con Ahmet e Hasan, loro parlavamo mostrandomi i progetti che avevano ma io pensavo a lei. A lei chiusa nella mia camera spaventata e in un mare di lacrime.

Non volevo raccontarle la mia vera storia, sapevo che si sarebbe allontanata. Mi vergogno del mio passato, ma non ho scelto io questa vita; ci avevo fatto l'abitudine ormai dopo anni e anni ma adesso penso a lei. Non si merita un ragazzo come me, con me vivrebbe nei rischi.

Anche io ho nemici, persone che pagherebbero per avere tutto ciò che ha creato mio padre ma non posso permetterlo, finirebbe tutto nelle mani sbagliate. Non posso permetterlo. Ma non posso permettere che lei si immischia in questa cosa. Mi sento un po' sollevato, adesso lei sa chi ha davanti.

"Si." Mi sorride accarezzandomi la guancia, chiudo gli occhi godendomi il suo tocco.

"Posso farti una domanda?" Apro gli occhi guardandola. "Tutto quello che vuoi." Le sorrido. "Ethan in tutto questo cosa fa?"

"Io mi occupo della questione amministrativa e delle riunioni per prendere delle decisioni sul da farsi, lui invece ogni tanto parte per andare a controllare la situazione." Spiego brevemente non entrando nei dettagli. "E perché vi siete trasferiti in Italia allora?" Si acciglia.

"Perché anche se dovevo prendere il controllo di tutto, volevo allo stesso tempo fuggire da lì. Ho diversi collaboratori che lavorano per me che controllano tutto ciò che succede lì. Siamo in contatto ogni giorno e quando posso vado di persona."

"Già conoscevi l'italiano?" Mi domanda. "Si. Nella scuola privata studiavamo diverse lingue tra cui l'italiano." Lei annuisce e si accoccola su di me, sento i suoi seni nudi premermi sul petto. "Ecco perché lo parli così bene.." annuisco.

"Devo tornare a casa." Sospira. "Di già?" Metto il broncio. "Devo studiare diversi dibattiti per domani e mi scoccio immensamente." Sbuffa.

"Come sono andati?" Le chiedo ricordandomi. "Ci sono stati dibattiti interessanti ma altri veramente penosi, nessuno parlava, ognuno faceva i fatti propri. Ed io non sapevo cosa fare."

"Immagino la tua faccia imbronciata nel vedere che nessuno ti ascoltava e che facevano i fatti propri." Ridacchio e lei mi da un piccolo schiaffo sul petto. "Ho saputo che vogliono organizzare un viaggio." Le dico.

"Dove? Quando?" Alza il viso guardandomi. "Quando non lo so, ma so che vorrebbero andare all'estero. Mi hanno chiesto se volevo partecipare." Le lascio un bacio sulla guancia.

"E vuoi venire?" Mi osserva. "Certo, ma ho richiesto espressamente di seguire la tua classe." Il mio volto è serio. "Hai paura di mandarmi la sola, dici la verità." Alza un sopracciglio.

"Perché dovrei avere paura?" Mi acciglio. "Sei geloso degli altri." Sorride guardandomi negli occhi e appoggiando il suo mento sul mio petto. Resto in silenzio. Forse ha ragione, a solo pensiero che lei possa stare la sera chiusa in una stanza di ragazzi a bere mi ribolle il sangue.

"Sei geloso, sei geloso, sei geloso." Canticchia lei. Le afferro i fianchi e la giro salendo su di lei. "Adesso ti faccio vedere come sono geloso."

HAILEY'S POV
Sono ancora destabilizzata per quello che è successo. Tutto mi sarei aspettato ma non questo. Mi fido di lui, ciecamente. Adesso posso dire di conoscerlo pienamente, ho conosciuto le sue debolezze ma anche la forza che ha avuto nel superare tutto ciò che ha passato.

Il mio riflessoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora