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ETHAN'S POV
Mi struscio su questa ragazza con i capelli rossi e le strizzo il fondoschiena. Muove i fianchi sui miei facendo crescere la mia erezione, giro lo sguardo e per sbaglio incontro gli occhi di Isabel che mi guarda stomacata e si gira per chiedere qualcosa a Jamal che inizia a ridere.

"Come hai detto che ti chiami?" Sussurro all'orecchio della ragazza attaccata a me. "Carlotta."

"Bene, vieni con me." La tiro per mano e lei non oppone resistenza, raggiungo velocemente le scale salendo, attraverso il corridoio e vado verso la camera degli ospiti di Jamal.

La butto dentro e chiudo la porta a chiave. Mi giro verso la ragazza e la vedo già in intimo che mi guarda. Le sorrido e prendendola per il braccio la butto sul letto e la metto a quattro zampe, mi abbasso i pantaloni e inserendomi il preservativo la penetro velocemente, lei si muove e abbassa la testa sul materasso.

Spingo come se non ci fosse un domani.
"O mio dio." Geme. Sorrido e aumento le stoccate.

Chiudo gli occhi e senza accorgermene vedo il suo viso, un viso dolce ma allo stesso tempo maledettamente stronzo. Mai nessuna donna mi ha trattato come mi tratta lei, con indifferenza, con odio.

Già da quella mattina che la vidi fuori scuola mi colpì, mi evitò completamente ed è stata una cosa che mi ha fatto ridere all'istante.

Mi evitava; pensavo fingesse perché c'era la sorella ma sembra non essere così.

Apro gli occhi di scatto smettendo di pensare a lei, alle sue labbra, al suo corpo e senza rendermene conto vengo.

Tolgo il preservativo e lo avvolgo in un fazzoletto e lo getto nel cestino. "Sei stato fantastico." Si riveste anche lei. "Grazie Carla." Dico freddo.

Mi alzo le mutande e anche il pantalone chiudendo la lampo e il bottone, sistemo la camicia e la guardo.

"Mi chiamo Carlotta." Mi corregge, alzo le spalle. "Fa lo stesso." Apro la porta ed esco, ne avevo proprio bisogno di una scopata. Vado verso le scale e scendo velocemente.

Andando verso il salone, intravedo Isabel seduta al posto di prima con il telefono in mano, Jamal e Hailey non ci sono e nemmeno l'altra sua sorella.

Sembra essere imbronciata e scocciata, senza farci tanto caso vado verso di lei.

"Sola?" Mi siedo accanto a lei e chiedo al barman un drink. "Dove sono finiti gli altri?"

Le chiedo nuovamente, lei sembra più interessata a guardare il telefono. Afferrando il mio drink, ne bevo un sorso e poi girandomi le strappo il telefono dalle mani. "Ehi!" Urla lei girandosi finalmente verso di me.

"Ridammelo subito." Sbotta accigliando la fronte. Mi viene da ridere nel vederla così ma mi trattengo. "Ti ho fatto una domanda."

"Non ti stavo ascoltando ero occupata." Si sporge verso di me per prendere il telefono, ma io sposto la mano dietro di me guardandola con sfida e lo sguardo mi cade per un istante nello scollo del suo vestito nero. Isabel ci rinuncia e si rimette al suo posto sbuffando.

"Dove sono andati gli altri?" Richiedo per la seconda volta.

"Jamal e Hailey si sono appartati a fare i fatti loro e Nora è andata da una sua amiche che era anche il suo compleanno. Adesso posso riavere il mio telefono?" Sbotta antipatica.

"Ti hanno mai detto che sei antipatica?" Alzo un sopracciglio.

"No, perché lo sono solo con le persone con qualche deficit mentale." Sorride falsamente, ridendo le porgo il telefono e lei lo afferra subito riprendendolo ad usare.

Il mio riflessoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora