HAILEY'S POV
"Vuoi darti una mossa?" Chiedo ad Isabel non appena risponde al telefono. Questa sarà tipo la decima chiamata che le faccio per dirle che sono sotto casa sua.Da sottolineare che prima di uscire di casa l'ho avvisata di farsi trovare pronta.
Ieri mattina non appena siamo tornati io e Jamal da Barcellona, mi ha chiamata chiedendomi di accompagnarla dal dottore a fare la visita di controllo.
Di certo non potevo dirle di no e farla andare da sola.
"Non ho nulla da mettere! Tutti i vestiti mi stanno stretti." Urla dall'altra parte ed io allontano il telefono dall'orecchio.
"Isabel." Sospiro.
"Ho capito! Ho capito! Metto la prima cosa che mi capita." Sbuffa e stacca la chiamata.
Picchietto le dita sul volante mentre mi guardo intorno sperando che realmente Isabel faccia presto. Dopo la visita vorrei tornare in ufficio e anticiparmi i progetti e le relazioni.
Giro lo sguardo verso casa di Isabel e finalmente la vedo uscire e sul suo viso il suo solito broncio.
Entra in macchina appoggiando la borsa ai suoi piedi e si gira verso di me mentre indossa la cintura di sicurezza. Guardo il suo vestito celeste di lana con sotto delle calze ed ai piedi un paio di stivaletti felpati all'interno.
"Non dire nulla, parti."
"Non volevo dire nulla." Ridacchio mentre metto in moto.
"Com'è andata l'inaugurazione? Non mi hai più raccontato ieri."
"È andata bene, l'hotel è davvero molto bello. Rispecchia ogni minimo particolare che abbiamo elaborato nel progetto. Il proprietario non faceva altro che elogiare Jamal con tutti i suoi invitati."
"Deve essere una soddisfazione per Jamal." Si gira verso di me ed io alzo le spalle. "Certo che per lui è una soddisfazione, ma sembra essere anche ormai abituato ad avere tutti questi complimenti e attenzioni."
"Ma non si abituerà mai alle tue di attenzioni." Ridacchia ed io sorrido. "Ogni volta che lo abbracci davanti a noi, oppure lo baci o lo accarezzi i suoi occhi si illuminano."
"Come Ethan con te." Le faccio presente. "Sa che sono la donna della sua vita." Sospira soddisfatta e sorridente.
"Dobbiamo trovare un fidanzato anche per Nora, ormai manca solo lei. Perfino Angela si è fidanzata." Ragiona.
"Dice che sta bene così, che non ha bisogno di fidanzarsi e dipendere da qualcuno. Parole sue." Alzo le spalle mentre svolto a destra addentrandomi nel parcheggio della clinica.
Fortunatamente trovo un parcheggio vicino all'entrata e fermo la macchina.
"Cambierà idea, vedrai." Afferma Isabel slacciandosi la cintura e uscendo dalla macchina. Afferro la mia borsa ed esco anche io.
"Ho sempre pensato che il suo unico obbiettivo fosse realizzarsi e fare carriera." Mormoro mentre ci incamminiamo verso l'entrata.
Nora si è sempre concentrata sullo studio e si prefissava tutti gli obbiettivi da raggiungere. Spesso e volentieri ha rinunciato a divertirsi per studiare, privandosi inconsciamente dei momenti più speciali dell'adolescenza.
Quei momenti che renderanno la tua adolescenza ricca di ricordi di quando eri spensierata e che l'unico problema che avevi in quei periodi era cosa indossare per una serata con le amiche.
Non c'è mai stato esame che non sia riuscita a non superare. Non c'è mai stata una materia dove lei avesse delle lacune.
Nessuno ha mai messo in dubbio le sue capacità, e il suo modo di gestire le situazioni è sempre stato soggetto di invidia per me e Isabel.
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Il mio riflesso
ChickLit"Perché tu sei così, sei unica in ogni cosa che fai." Sussurra sulle mie labbra, appoggio una mano sulla sua guancia. "Mi stai rendendo una persona migliore." Sospira. "Come?" Chiedo guardandolo. "Sei il mio riflesso, il riflesso che vorrei vedere...