HAILEY'S POV
"A me piace il nome Marcus, mentre ad Ethan piace Samuel. Invece papà insiste per avere il suo nome." Sbuffa Isabel ed io sospiro pesantemente. "Isabel stai parlando di nomi da due giorni.""Lo so però manca poco..."
"Ma se mancano tre mesi." Dico io mentre esco dalla macchina e la chiudo. Appoggio il telefono tra il mio orecchio e la spalla e inserisco le chiavi nel taschino interno.
"Ah!" Urla lei e per lo spavento il telefono cade per terra. Mi abbasso per raccoglierlo. "Cos'è stato? Ho sentito un tonfo."
"Potresti non urlare così improvvisamente? Mi è caduto il telefono per terra." Sbuffo. "Stavo pensando.." parla piano.
"Cosa?" Dico scocciata mentre premo il bottone per chiamare l'ascensore. "Che non sono pronta a partorire, dolore, sopportazione, il mio fisico non sarà più lo stesso, mi usciranno le smagliature."
"Isabel ti vuoi calmare?"
"No. Non riesco."
"Ci sarà Ethan con te." Affermo mentre entro in ascensore e premo il bottone del piano. "Sempre se non sviene, non penso che lui riesca a sopportare tutto."
"Io penso di sì." Dico convinta mentre sistemo i miei capelli, oggi sono più gonfi del solito e non ho avuto tempo nemmeno di fare la piastra.
Ieri sera io e Jamal subito dopo lavoro siamo andati ad una cena con dei clienti e quando siamo tornati ci siamo fiondati nella vasca a fare un bagno caldo e si è fatto tardi.
Così tardi che adesso sono le dieci e mezza del mattino ed adesso sto entrando in ufficio. Non ho mai fatto così tardi e questa mattina Jamal non mi ha neanche svegliata.
"Io penso proprio di no, sarò sola." Sospira. "Non sarai mai sola, ci sarà anche mamma. Lei lavora in ospedale, ti aiuterà."
"Comunque quale nome ti piace?" Alzo gli occhi al cielo mentre esco dall'ascensore.
Riesce a passare da un argomento ad un'altro in un attimo, stessa cosa il suo umore.
"Sta a te ed Ethan decidere. Adesso ho una riunione ci sentiamo dopo." Attacco la telefonata e mi avvicino ad Angela.
"Buongiorno." Sorrido appoggiandomi alla sua scrivania e lei alza lo sguardo verso di me ricambiando il sorriso. "Ma buongiorno, come mai a quest'ora?"
"Ieri la cena con il signor Carpini e i suoi avvocati è stata davvero asfissiante e siamo tornati a casa tardi. Questa mattina ero proprio KO."
"È un cliente abbastanza esigente, vuole tutto alla perfezione." Annuisco. "Mi ha fatto davvero tante richieste e ha tante ma tante idee. Non so come faccia Jamal a soddisfare ogni sua richiesta."
"È di roccia." Aggiungo subito dopo e lei annuisce. "Vuole sempre creare l'albergo sulla neve oppure ha cambiato idea?"
"Si sempre l'albergo, ma i fondi non sono abbastanza per realizzare ogni sua richiesta."
"E chi glielo dice adesso?" Ridacchia.
"Jamal, ovviamente. Oppure lascerà questo lavoro ad Alan." Faccio le spallucce.
"Adesso vado da Jamal, ci vediamo dopo?" Lei annuisce ed io vado verso l'ufficio di Jamal bussando alla porta.
La apro e vedo Jamal girato di spalle che parla al telefono. "Per iniziare a realizzare il progetto dobbiamo avere prima l'approvazione dei lavori. Senza quella non possiamo iniziare e i tempi a quel punto aumenterebbero. Per affrettare le cose l'unica soluzione è presentare già tutto, ancor prima della scadenza."
STAI LEGGENDO
Il mio riflesso
ChickLit"Perché tu sei così, sei unica in ogni cosa che fai." Sussurra sulle mie labbra, appoggio una mano sulla sua guancia. "Mi stai rendendo una persona migliore." Sospira. "Come?" Chiedo guardandolo. "Sei il mio riflesso, il riflesso che vorrei vedere...