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JAMAL'S POV
Qualche anno prima..
"Ogni traccia deve essere eliminata." Affermo sicuro guardando Sebastian.

In questo momento è l'unico di cui io mi fidi ciecamente oltre ad Ethan. È sempre stato presente in ogni occasione, ci ha cresciuti ed educati.

Ma cosa principale, ci ha insegnato ad essere noi stessi in tutto e per tutto.

"Ci sono ancora alcuni uomini che lavoravano la terra." Alza lo sguardo verso di me. "Cosa facciamo?"

"Non possiamo rischiare che vanno a raccontare quello che facevamo, dobbiamo ucciderli." Afferma Ethan ed io mi giro di scatto verso di lui.

"Nessuno morirà. Ci sono stati fin troppi morti fino ad adesso. Li pagheremo per il loro silenzio." Dico sicuro. "Sei sicuro che accetteranno?" Alza un sopracciglio Ethan appoggiando le mani sulla scrivania.

"Sono persone povere, accetteranno sicuramente." Lo guardo. "Parla con loro e vedi quanto vogliono." Mi giro verso Sebastian che annuisce.

"Le armi devono sparire, come anche tutti i progetti, giubbotti, bombe, tutto."

"Come facciamo a far sparire le armi?" Mi chiede Sebastian ed io sospiro.

"Possiamo venderle." Ragiona ad alta voce Ethan.

"Io conosco una persona che acquista armi e poi le rivende." Annuisco guardando Sebastian. "Possiamo fare così."

"Che senso ha acquistarle se poi le deve rivendere?" Chiede confuso Ethan ed io lo guardo.

"Non è importante, al momento l'unica cosa che conta è sbarazzarsene."

"Vado a chiamare questa persona." Annuisco e Sebastian esce dall'ufficio. Mi appoggio allo schienale della sedia e sospiro ancora.

Sono da un paio di mesi qui e giorno dopo giorno mi sento sempre di più oppresso da questo luogo, da quest'aria e da tutti i pensieri che mi offuscano la mente.

"Secondo te, ci riusciremo ad eliminare ogni traccia?"

"Se faremo tutto secondo i programmi, si." Lo guardo.

"L'organizzazione di Hasan ormai non c'è più, e le altre organizzazioni non si metteranno mai e poi mai contro di noi. Che poi stanno fallendo pure loro, da precisare." Si alza andando verso il tavolino con gli alcolici.

Sono solo le undici di mattina e già si prende un bicchiere di whisky. Non oso immagine che dolori avrà dopo allo stomaco dopo tutto l'alcol che beve ad ogni ora, ma a lui poco interessa.

Da quando è successo tutto il casino con Hailey e Isabel, lui non fa altro che bere. Anche se non me lo ha detto in modo diretto, si vedeva che era legato ad Isabel. Sarà stato il suo carattere forte e orgoglioso a colpirlo.

Due persone come noi due, abituati a vedere ogni ragazza provarci con noi, cadere completamente ai nostri piedi, e ad un certo punto incontrare due ragazze completamente diverse. Due ragazze che ci tengono testa su tutto, che poco se n'è fregano di quello che abbiamo, è davvero sconvolgente.

"Questo è il secondo bicchiere di fila che ti fai." Affermo guardando il suo bicchiere di nuovo pieno. Ethan sbuffa e col bicchiere torna a sedersi.

"Non sei mio padre."

"Non lo so, ma sono tuo amico. E da tale ti dico che stai esagerando con l'alcol." Dico serio.

"Jamal non rompere." Beve un sorso.

"So che bevi ad ogni ora possibile ed immaginabile. Ti fa sentire meglio stare in questo stato?" Alzo un sopracciglio.

"Ed a te? Ti fa sentire meglio fare finta di nulla? Come se nulla fosse successo?" Sbotta.

Il mio riflessoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora