20 - Stavolta non puoi scappare

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Quando Paolo arrivò tutto fu diverso dall'ultima volta. Uscimmo subito tutti insieme. Paolo era allegro ma stranamente silenzioso, c'era qualcosa di strano nei suoi occhi. Finita la piacevole serata tornai a casa, Paolo si offrì di accompagnarmi ma declinai la sua proposta fissando con tutti appuntamento alla sera seguente. 

La mattina dopo, un bel giovedì di sole, chiesi a Stefano di non passare a prendermi. Da casa mia a scuola impiegavo in macchina poco più di 5 minuti ma quella mattina preferii andare a piedi. In una ventina di minuti ero davanti al cortile praticamente vuoto, chiamai Marco e gli chiesi dove fosse, mi disse che era quasi arrivato e gli andai incontro. Sapevo che lui era molto mattiniero, era sempre uno dei primi ad arrivare e uno degli ultimi ad andare via. Era un ragazzo fantastico, sempre pronto ad aiutare chiunque. Simpatico, autoironico con dei grandi occhi azzurri, al contrario degli altri ragazzi che frequentavo lui si occupava poco di calcio, era più interessato al nuoto e le sue spalle larghe e definite lo dimostravano. Mi ero subito affezionata a lui anche perché nascondeva nel suo corpo scolpito dall'acqua un animo tenero. C'era stato perfino un periodo in cui Luca era geloso era geloso del rapporto mio e di Marco. Tra noi stava nascendo qualcosa di bello, Luca mi sentiva parlare spesso di lui e temeva che potessi escluderlo dalla mia vita. Li feci incontrare e conoscere, Luca riuscì ad ammetere che Marco fosse un bravo ragazzo e capì che la nostra amicizia non correva alcun pericolo perché era molto più forte di qualsiasi altra cosa. O almeno così credevo.

Quella mattina a scuola interrogazione a sorpresa, italiano. Leggevo il terrore sugli occhi di tutti, fortunatamente la voce della prof si fermò sul mio nome. Dico fortunatamente perché anche se non ero pronta per quella verifica, con l'italiano me la cavavo piuttosto bene. Era l'unica materia che mi interessava realmente tra tutte le altre. Mi piaceva conoscere le vite dei poeti, degli scrittori, per capire da quale momento della loro vita fosse nata l'opera che stavo studiando. Ero affascinata dalle loro vite tormentate, dal loro modo di esprimere sentimenti e sensazioni. La verifica andò bene, il resto della giornata pure.

Usciti da scuola c'era Stefano che ci aspettava come al solito. Tornai a casa da sola e nel pomeriggio raggiunsi Eli per fare una passeggiata, comprammo qualcosa da mangiare e la accompagnai a casa di Stefano. Lui era sotto casa insieme a Paolo. Stavo per andare via quando Stefano invitò me e Paolo a rimanere a cena. Mi affrettai a trovare una scusa e delinai l'invito, semplicemente non ne avevo voglia, non c'erano altre ragioni.

Il giorno dopo all'uscita da scuola Stefano ci disse che aveva preso i biglietti per il cinema e che sarebbe passato a prendermi alle 20.30. All'orario stabilito eravamo tutti davanti al cinema. Oltre a noi tre c'erano Paolo, Giovanni, Susy e Simone, il suo fidanzato. Entrati in sala Paolo, con uno strano movimento di biglietti, fece in modo di sedersi tra me e Giovanni. Lui era alla mia destra ed era riuscito a tenere libero il posto alla mia sinistra. Appena si spensero le luci e cominciarono i titoli di testa Paolo si voltò verso di me.

 -Finalmente ci ritroviamo, stavolta non puoi scappare-

-In che senso scappare?-  gli chiesi.

-Me lo dovresti dire tu. Ho fatto per caso qualcosa di sbagliato? Te la sei presa perché l'altra settimana sono partito senza nemmeno salutarti?-

-Perché pensi questo? Io non ce l'ho con te-

-Sicura? Io ti sento distante in questi giorni, non è più come prima-

-Ma ci siamo visti così poco...-

-Se lo dici tu...-

-Se pensi qualcosa del genere forse sono stata io a sbagliare-

-No, forse ho frainteso io, comunque possiamo recuperare perché stavolta resto un po' di più-

-Stavolta Adriano potrebbe arrabbiarsi sul serio-

Prenditi cura di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora