Il mattino seguente andai a scuola come al solito e mi venne in mente l'unica persona realmente in grado di potermi dare una mano. All'uscita di scuola salutai Eli e chiesi a Marco di fare quattro passi. Lui accettò la mia proposta ma purtroppo non riuscii a parlargli di nulla. Me ne vergognavo, sapevo che il discorso sarebbe inevitabilmente caduto sui miei sentimenti nei confronti di Paolo e io non avevo proprio voglia di pensarci.
La mia voglia di partire sparì del tutto quando Eli mi raccontò che Carmela aveva contattato Stefano per unirsi al nostro viaggio. Davanti a lei finsi indifferenza ma appena mi allontanai sentii montare dentro una rabbia incontrollabile. Paolo doveva essere impazzito, dopo quello che mi aveva detto poi...
Ma d'altronde ero sempre io la stupida. Carmela era la sua fidanzata, era più giusto che quel viaggio lo facesse lei al posto mio.
D'istinto presi il cellulare e inviai un messaggio a Paolo, non potevo chiamarlo perché non avrei sopportato sentire la sua voce né avrei trovato spiegazioni razionali e convincenti.
A Paolo:
"Io non parto con i ragazzi. Non mi chiamare perché non posso rispondere"
Come da copione Paolo non prestò attenzione alla mia ultima frase e cominciò a chiamarmi. Naturalmente non gli risposi ed evitai di leggere anche i messaggi per non diventare ancora più nervosa. Speravo che capisse da solo il motivo del mio disagio ma a quanto pareva per lui non era così semplice. Continuava a chiedermi il perché della mia decisione, ma come faceva a non capirlo? Non capiva che il mio impedimento più grande era Carmela? Soprattutto dopo che mi aveva parlato in un certo modo.
Sembrava di avere a che fare con più persone in una. Diceva una cosa però poi si contraddiceva. A volte il suo comportamento mi appariva incomprensibile. Solo quando me lo ritrovavo davanti mi sembrava di conoscerlo del tutto e di poterlo capire al volo.
Paolo non era intenzionato a desistere quindi pensai di rispondergli. Gli scrissi che non ero dell'umore giusto per partire ma lui non riusciva a farsene una ragione. Provò a chiamarmi di nuovo ma gli chiesi di continuare con i messaggi inventando una scusa. Mi dava dell'ostinata, continuava a ricordarmi che avevo promesso e, come diceva lui, una promessa è una promessa. Il primo a infrangere la promessa però era stata lui, avevo accettato di partire con Luca, Marta, Stefano, Eli, Giovanni e Stefano ma Carmela nel pacchetto non era inclusa.
Con la storia della promessa mi stava incastrando, mi disse che i ragazzi mi stavano aspettando e che non potevo deluderli. Avevo promesso anche a loro di partire, ero in qualche modo in debito con loro. Quando Paolo senza darmi ascolto mi chiamò nuovamente mi sentii in qualche modo obbligata a rispondere. Dall'atro capo del telefono a rispondermi non c'era Paolo ma Adriano.
"Ciao. Paolo ci ha detto che non vuoi più venire su"
"E' vero, sono un po' a corto di entusiamo"
"A maggior ragione, è il momento giusto per svagarsi un po' e stare insieme"
"Forse, però io davvero non sono in vena"
"Dai, ma noi non vediamo l'ora di tirarti su di morale. Per favore. E poi lo sai, Paolo non aspetta altro"
"Lasciamo stare..."
"Ma è successo qualcosa?"
"No, è che sono io ad avere qualche problema"
"Ok, non voglio insistere. Noi ti aspettiamo, ci farebbe davvero molto piacere che tu venissi. Sai, insieme ci siamo divertiti un sacco e non vediamo l'ora di passare altro tempo con te. Anche gli altri muoiono dalla voglia di conoscerti. Se non vieni adesso non so quando riusciremo a vederci"
STAI LEGGENDO
Prenditi cura di me
RomanceQuando i loro occhi si incontrarono lui si illuminò in un sorriso. Il più bel sorriso che lei avesse mai visto. Un viaggio tra passioni e sentimenti, tra gioie e delusioni. Il tutto visto attraverso i pensieri di una diciottenne alle prese con l'am...