23. Una foto

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Paolo e quel ragazzino erano di fronte a me. Trai i due c'era una somiglianza incredibile, a parte il taglio di capelli e l'evidente differenza d'età erano identici. Guardai per un attimo gli occhi di entrambi, con sfumature leggermente diverse, e ne ebbi la certezza.

-Manuel?-  domandai.

-Si, come lo hai capito?-

-Bhe, siete uguali-

-Si ma io non sono rompiscatole come lui-  rispose Manuel.

-Io non sono un rompiscatole, io mi preoccupo per te-  ribadì Paolo.

-Comunque piacere-  dissi rivolta a Manuel  -tuo fratello ti vuole realmente bene, mi ha parlato tantissimo di te-

-Allora vuole bene anche a te-  rispose lui.

Mi voltai subito verso Paolo, lui mi sorrise e disse:  -gli ho parlato molto di te!-

Come al solito arrosii e Paolo lo notò subito.

-Purtroppo è un po' timida, non le piacciono i complimenti-

-Dai basta parlare di me-  dissi.

-Ok. Manu io vado a cambiarmi, ci vediamo in campo. Tu resta un po' a farle compagnia-

Andai a sedere sugli spalti e Manuel mi seguì sedendosi qualche posto più in là, rimanendo in silenzio.

-Non ascoltare Paolo, se ti scoccia puoi andare-  gli dissi.

-Se ti fa piacere resto-

-Certo che mi fa piacere così finalmente ci conosciamo-

-Si, anche se mi sembra di conoscerti già. Da quando ti ha conosciuta Paolo parla sempre di te, non vedevo l'ora di incontrarti-

-Che impressione ti ho fatto?-

-Sembri simpatica, e poi mi devi piacere per forza visto che da quando vi conoscete Paolo è più sereno e poi viene a trovarci più spesso-

Sorrisi spiazzata da quella risposta  -tu invecesei il suo orgoglio. Se potesse ti porterebbe con sé-

-Te l'ha detto lui? Perché lui non è molto obiettivo quando parla di me-

-Io non sono in grado di giudicare, di calcio ne capisco davvero poco-

-Allora come mai vieni qui?-

-Perché i miei amici sono sempre qui e io mi diverto a vederli giocare, mi piace vedere con quanta passione giocano. E inoltre ultimamente mi ci porta Paolo-

-Ah ecco. E' colpa sua-

-Ora si, te l'ha detto come ci siamo conosciuti?-

-Mi ha detto che vi siete scontrati ma non so altro-

-Se ti dico una cosa mi prometti che non lo dici a nessuno?-

-Si-

-In realtà io ero inciampata, lui è passato di lì e mi ha aiutato a rialzarmi-

Manuel sorrise, io invece cominciai proprio a ridere. Proprio in quel momento stava arrivando Paolo. Si fermò in piedi di fronte a noi e, con aria curiosa, chiese:  -mi sono perso qualcosa?-

-Gli ho detto un segreto-  risposi io.

-Gli hai detto il nostro segreto?-  mi chiese con un tono di voce che la faceva somigliare più ad un'affermazione.

Io spalancai gli occhi ma fu Manuel a rispondergli.

-Ma come hai fatto?-

-L'ho capito subito, ha usato la parola "segreto" e poi c'è una sola cosa che la fa ridere così, anzi ce ne sarebbe un'altra ma quella dovrà rimanere per sempre solo nostra-

Prenditi cura di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora