Quando tornammo alla realtà entrambi ci fermammo a chiacchierare con Giovanni, Stefano e Luca che si erano avvicinati a Luigi e Alberto.
Io in realtà rimasi per lo più in silenzio ad ascoltarli. Molto presto finirono a parlare di calcio quindi preferii non addentrarmi in campi che non mi competevano affatto.
Cambiai presto compagnia.
Uno sbaglio immenso!
Mi avvicinai alle ragazze. Eli, Marta e Carmela parlavano del più e del meno. Quando mi avvicinai sentii scendere una sorta di gelo.
Che mi aspettavo?
Con Marta non c'era mai stato un buon rapporto, anzi. L'unico motivo che la spingeva a rivolgermi la parola era che ormai il mio rapporto con Luca era pressoché nullo. Con Carmela non avevo nulla da condividere, forse qualcosa (o meglio qualcuno) c'era ma non era il caso di pensarci. Solo Eli mi rivolse un sorriso tenero che però non bastò a farmi dimenticare tutto il resto.
Agli occhi delle altre due, infatti, sembravo invisibile. Non che mi importasse granché ma ero stanca di fingere che tutto andasse bene.
In me si faceva strada una spiacevole sensazione di inadeguatezza.
Possibile che mi trovassi a mio agio solo con Paolo e i suoi amici?
Mi congedai da Eli senza calcolare minimamente le altre due. Lei non provò nemmeno a fermarmi, si voltò per vedermi andar via ma non disse nulla, nemmeno una parola.
E allora lo sentii, il mio cuore scricchiolò impercettibilmente.
Ma cosa volevo davvero?
Cosa mi aspettavo ancora?
Erano davvero gli altri quelli sbagliati o ero io ad avere qualche problema?
Chissà se avrei mai trovato tutte le mie risposte!
Provai ad accantonare tutti quei pensieri per raggiungere le uniche persone che mi avrebbero fatto ritrovare un pizzico di serenità.
Andrea e Adriano erano seduti su di una panchina e stavano chiacchierando tra loro fitto fitto.
Con poca discrezione e molta nonchalance mi feci spazio fino a sedermi tra di loro con uno stupido broncio.
-Successo qualcosa?- chiese Adriano.
-No, sono solo stanca-
-Di qualcosa o qualcuno?- continuò lui.
- Di certo non di Paolo visto l'abbraccio di poco fa- disse Andrea con un sorriso malizioso.
Gli rifilai una gomitata ma non potei fare a meno di sorridere a quell'osservazione. Le parole di Andrea erano assolutamente vere ma non potevo dargliela vinta così facilmente.
Così mi finsi sostenuta ma, dal momento che entrambi "sapevano cosa guardare", mi fu difficile continuare per cui fui costretta ad arrendermi.
-Ragazzi ma che vi devo dire? Non è colpa mia se quando sto con Paolo tutti i miei neuroni organizzano un suicidio di massa-
Loro risero di gusto mentre io, sconsolata, mi coprivo il viso con entrambe le mani.
In realtà però, in quel preciso istante, mi riscoprii felice, la sensazione di smarrimento sentita poco prima era nulla in confronto ai brividi che la sola vicinanza di Paolo sapeva donarmi. Ed anche se avevo la netta sensazione che tra me ed Eli qualcosa si fosse incrinato sapevo di aver trovato altri porti sicuri nei quali approdare in caso le tempeste della mia mente sarebbero parse insormontabili.
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Prenditi cura di me
RomanceQuando i loro occhi si incontrarono lui si illuminò in un sorriso. Il più bel sorriso che lei avesse mai visto. Un viaggio tra passioni e sentimenti, tra gioie e delusioni. Il tutto visto attraverso i pensieri di una diciottenne alle prese con l'am...