60. Domani alle 19

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Chiedo immensamente scusa a tutti per il clamoroso ritardo, dedico questo capitolo a @sorredan perché se lo merita!



 Paolo stava male.

Paolo stava male ed io non ero con lui.

Paolo stava male perché io avevo deciso di stargli lontana.

Da quando Luca se n'era andato ero rimasta sola con i miei pensieri che, neanche a dirlo, portavano tutti a Paolo.

Mi sentivo irrimediabilmente in colpa nei suoi confronti. Ero stata io a chiedergli di staccarci per un po' e lui aveva accettato credendo di farmi star bene. Era colpa mia se stavamo male entrambi.

Ero stata un'egoista, avevo fatto la scelta che credevo mi avrebbe fatto meno male e invece avevo lo stomaco corroso dalla rabbia e il cuore in frantumi.

Avevo finito per ferire entrambi senza nemmeno rendermene conto.

Io non avrei mai voluto che lui mi stesse lontano, non lo avrei voluto fuori dalla mia vita solo...

Solo non riuscivo ad accettare di doverlo dividere con Carmela.

Che poi anche dividere era un parolone, io non volevo avere niente a che fare con Carmela ed il fatto che Paolo avesse in qualche modo scelto di continuare con lei, fosse anche solo per finzione, per sensi di colpa o per chissà quant'altro, mi aveva ferito.

Forse ero solo una ragazzina che credeva ancora nell'amore quello vero, quello con la "a" maiuscola, quello che oscura tutto il resto. Forse ero solo una stupida a credere che prima o poi, quell'amore, Paolo lo avrebbe sentito per me. Alla mia età forse era giunto il momento di mettere da parte le favole.

Le favole appunto ma non Paolo, perché lui mi mancava tantissimo. Sentivo forte il bisogno di riavere accanto l'amico che in lui avevo trovato.

Quello che mi premeva, in quel momento, era sapere come stesse, cosa pensasse di me, se si fosse pentito delle sue scelte.

Avrei voluto stringerlo, parlargli, anche solo guardarlo negli occhi ma mi ero ripromessa di non farlo, di tenermi alla larga per un po' per lasciargli il tempo di decidere della sua vita, liberamente e senza pressioni. E avrei tenuto fede alla mia promessa.

Però l'idea di un Paolo giù di morale non mi faceva stare bene. Come potevo stargli accanto senza pesare sulle sue scelte?

L'unica idea possibile era quella di usare Manuel come tramite. Avrei chiesto a lui notizie di suo fratello, solo lui mi avrebbe potuto dare una chiara immagine della situazione che si viveva in casa sua.

Decisi che un messaggio sarebbe stato l'ideale, senza fronzoli lo inviai. Avevo bisogno di sapere, dovevo arrivare al punto.

A Manuel:

"Ciao Manu, scusa se mi servo di te ma ho bisogno di sapere come sta Paolo"

Rilessi il messaggio dopo averlo inviato accorgendomi di quanto potesse sembrare freddo e distaccato, non ebbi modo di correggermi però perché la risposta arrivò prima che potessi pensare ad una qualsiasi modifica o giustificazione.

Da Manuel:

"Sai che non dovresti chiederlo a me"


A Manuel:

"Lo so, ma ti prego, oggi ho visto Luca e mi ha detto che Paolo sta male"


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