Rimanemmo ancora un po' intrecciati su quella panchina parlando di quello che ci eravamo persi, Paolo mi stringeva le mani e mi accarezzava delicatamente i capelli senza smettere, senza lasciare che mi allontanassi di un centimetro.
-E con lo studio come va?- chiese d'un tratto.
Sbuffai una risata amara -male-
-Nemmeno io sono riuscito a concentrarmi sui libri, ma tu la prossima settimana hai gli esami-
-E già-
Lui ci pensò un attimo poi assumendo un'espressione da finto intellettuale mi disse:
-Ho trovato! Da domani studiamo assieme-
-E come?- chiesi curiosa.
-Non lo so però giuro che non ti intralcio-
Scossi la testa in un sorriso, Paolo aveva delle idee discutibili. Non me la sentii di smontare i suoi piani, magari ci avrei pensato l'indomani a trovare una scusa.
-Pensaci- continuò lui convinto -non sarebbe una cattiva idea, ci chiudiamo in una stanza e ci buttiamo a capofitto sullo studio, se poi posso darti una mano in qualcosa ti aiuto volentieri-
-Ok, ci penso- lo liquidai.
A dire il vero l'idea di Paolo non mi allettava, chiusa in una stanza con lui non avrei certamente studiato, avrei pensato a ben altre cose, altro che libri. Meglio non darci peso, avrei solo dato il via alla costruzione di instabili castelli in aria.
Quando lasciammo il parco come da promessa ci recammo a casa di Paolo.
Entrammo in silenzio per evitare che qualcuno si precipitasse alla porta, lui si affacciò in sala e scorse i suoi seduti sul divano di fronte alla tv accesa.
-Visto chi vi ho portato?- disse Paolo attirando la loro attenzione.
Io sbucai dalle sue spalle e mi avvicinai per salutarli.
-Tesoro, quanto sono felice di vederti- disse Anna abbracciandomi mentre Francesco mi guardava con un sorriso.
-Manuel sapeva che saresti venuta?- chiese ancora.
Negai col capo.
-Allora gli farai una gran bella sorpresa, è in camera sua-
Annuii e, seguita da Paolo, mi portai davanti alla camera di Manuel.
Bussai delicatamente.
-Avanti- disse scocciato.
-Così si accolgono gli amici?- chiesi sarcastica aprendo la porta.
Lui alzò la testa dalla tastiera del pc su cui poco prima era concentrato. Si voltò e, dopo avermi identificata, scaraventò via la sedia per corrermi incontro.
-Non ci credo che sei qui!- disse abbracciandomi -finalmente questo scemo si è deciso a muoversi-
Sorrisi tra le sue braccia mentre Paolo borbottava per il nomignolo che gli era stato affibbiato.
-Hai visto che alla fine te l'ho riportata?- disse il maggiore scompigliandogli i capelli.
Manuel si scostò guardò suo fratello con aria di sfida e disse: -l'unico a perderla saresti stato tu-
-Vero- rispose dopo un po' ad occhi bassi.
Il più piccolo si pentì immediatamente per ciò che aveva detto quindi prese a mormorare delle scuse inudibili per poi scappare via dalla stanza.

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Prenditi cura di me
RomanceQuando i loro occhi si incontrarono lui si illuminò in un sorriso. Il più bel sorriso che lei avesse mai visto. Un viaggio tra passioni e sentimenti, tra gioie e delusioni. Il tutto visto attraverso i pensieri di una diciottenne alle prese con l'am...