69. 9 Luglio 2006 - Parte 1

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Ok, avevo detto che vi avrei fatto aspettare ma in fondo in fondo sono una persona buona.

Non mi andava di farvi aspettare troppo e farvi subire gli sbalzi del mio squilibrato umore.

Detto questo, non aspettatevi molto. Questa è solo e ripeto solo metà del capitolo originale.

Chiedo ancora scusa e... Niente, vi lascio alla lettura.


P.s. Avete Twitter?

Io ho una specie di profilo che a dire il vero non uso un granché però ho pensato che potrebbe essere interessante confrontarmi con voi.

Se foste interessati il mio profilo è, naturalmente : @Pinkingwords



Uno squillo.

Due.

Tre.

"Pronto?"

"Mamma" la chiamai titubante.

"Tesoro come stai? E' successo qualcosa?" la sua voce preoccupata mi intenerì all'istante.

"Bhe, qualcosa è successo"

"Non farmi preoccupare"

"Ehm, devo dirti una cosa" ridacchiai per colpa di Paolo che mi stava facendo il solletico.

"Tesoro stai male?"

"No mamma, è Paolo che mi fa il solletico"

"Sei con Paolo?"

"Si" urlò lui per farsi sentire "e non solo adesso"

Cominciò a ridere tornando ad infastidirmi, corricchiando con le mani lungo tutto il mio addome, divertito nel vedermi in difficoltà e a corto d'aria.

"Ragazzi, dovete dirmi qualcosa?" esclamò mamma.

"Ce l'abbiamo fatta!" dissi solamente.

"Cioè, mi stai dicendo che voi due..."

"Si!" disse ancora Paolo rubandomi il telefono di mano "stiamo assieme adesso"

"Finalmente!" esultò lei "ragazzi credevo che non ce l'avreste mai fatta, io e tua madre avevamo quasi perso le speranze"

Paolo scoppiò a ridere e solo allora riuscii a riprendermi il telefono.

"Mamma ci abbiamo messo un po' ma..."

"Ne è valsa la pena" urlò Paolo concludendo la frase al posto mio.

"Ok ragazzi ho capito, vi lascio al vostro entusiasmo, ne riparliamo a voce"

La salutammo entrambi e chiusi la chiamata specchiandomi nei bellissimi occhi di Paolo.


-Tua mamma è una forza- disse.

-Chissà la tua come l'avrà presa- risposi giocherellando con le sue dita.

-Amore, mia mamma ti adora, lo hai visto prima Manuel, a casa mia facevano tutti il tifo per te, anzi per noi- disse accarezzandomi delicatamente una guancia.

Feci leva sulle ginocchia e mi sollevai per lasciargli un leggero bacio sulle labbra.

Lui mi prese il viso tra le mani e mi lasciò tre baci, il primo sulla fronte, il secondo sul naso e il terzo, leggero come un alito di vento, sulle labbra.

Prenditi cura di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora