4. Tutta colpa del destino?

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Quella sera non passai molto tempo a pensare. Mi chiusi in camera, guardai un film e me ne andai a letto presto. Il risveglio fu molto piacevole, i miei non erano in casa e tutto era racchiuso in un silenzio surreale. Mi alzai con calma, accesi la radio e spalancai le finestre lasciando entrare la luce calda in tutta la stanza. Saltellando qua e là a tempo di musica cercai di svuotare la mente da tutto quello che la stava affollando. Ero serena, avevo solo voglia di rimanere tranquilla. Probabilmente era il sole che mi faceva così bene. 

Stavo ancora rimettendo in ordine le mie idee quando mi accorsi di una telefonata di Eli. Voleva assicurarsi che ricordassi l'appuntamento preso per quella sera. Sarebbe passata a prendermi alle 20.

Le ore passarono veloci quel giorno, le 20 non tardarono ad arrivare. Incontrai Eli sotto casa mia, quando raggiungemmo il luogo stabilito per l'incontro non c'era ancora nessuno, come al solito eravamo arrivate troppo presto. Dopo di noi arrivò Giovanni, poi ci raggiunsero anche Stefano e Luca accompagnati da Paolo.

-Finalmente!-  Disse Eli correndo verso Stefano.

-Ciao amore, non è colpa mia, è Luca che tarda sempre-

Luca scrollò le spalle accogliendomi poi in un caloroso abbraccio, Paolo mi rivolse un sorriso cordiale al quale io risposi con un semplice "ciao". Quando Giovanni si avvicinò a Paolo, li sentii salutarsi come due vecchi amici, sembravano conoscersi molto bene ma era come se non si vedessero da tempo. Ascoltavo distrattamente le loro chiacchiere senza naturalmente parteciparvi quando Luca fece la domanda che, dovevo aspettarmelo, sarebbe inevitabilmente arrivata prima o poi.

-Paolo, fammi capire una cosa, ma quando vi siete conosciuti voi due?-

Gli occhi di tutti si voltarono verso di noi e Paolo sfoggiando il suo solito sorriso disse:

-Non credo dobbiate saperlo. Questo è, come dire, il nostro segreto-

All'udire queste parole sbarrai gli occhi, mi voltai verso di lui e lo trovai intento a fissarmi. Giovanni mise il broncio, Eli che conosceva parte della storia cominciò a ridere.

-Qualcuno sa qualcosa che non vuole dirci-  Borbottò Stefano punzecchiando con le dita i fianchi della sua ragazza. Lei si liberò dalla presa e sbuffò:

-Semplicissimo-  Cominciò Eli mentre i miei occhi corsero a cercare quelli di Paolo  -Lei è cascata e lui ce l'ha recuperata-

Tutti scoppiarono a ridere, tutti tranne Paolo che rimase fermo, con lo sguardo curioso fisso su di me. Fortunatamente non ci dilungammo sui particolari, la situazione era già abbastanza imbarazzante. Passammo la serata a chiacchierare del più e del meno, infondo fu molto piacevole. Intorno a mezzanotte decidemmo di salutarci, prima di andare Stefano disse:

-Allora domani che si fa?-

-Io direi di vederci, come stasera-  Ribadì Eli.

-Magari se vi va possiamo andare al cinema-  Disse Paolo.

 -Allora sarai dei nostri?-  Gli sorrise Luca.

-Se a voi fa piacere...-

Certo che ci faceva piacere. Soprattutto a me!

Eli e Stefano andarono via in moto mentre io, Luca, Paolo e Giovanni continuammo a piedi. Luca mi si avvicinò e mi chiese perché quella sera ero stata così strana. Non sapevo davvero cosa rispondergli, non mi sentivo affatto strana. Anzi, mi sentivo piuttosto bene, per me era normale, di tanto in tanto, prendermi dei momenti di assenza ma gli altri non c'erano abituati. Loro mi conoscevano come allegra e sorridente ma spesso amavo rimanere in silenzio a pensare. Come potevo spigargli tutto il mio mondo?

-Non ho niente, perché?-

-Non so... Avrai mica vergogna di Paolo?-  Mi chiese ad un tratto.

Sorrisi.  -Come posso aver vergogna ora, dopo che gli sono caduta davanti?-

-Hai ragione-  Disse dandomi un leggero bacio sulla guancia. Mi guardò ancora per un po' poi si avvicinò a Giovanni per chiedergli qualcosa. Continuai a camminare dietro di loro, osservandoli da molto vicino. Ad un tratto Paolo si voltò leggermente, mi sorrise e piano mi disse:

-Strana storia... Prima la tua caduta, poi gli amici in comune, saranno mica solo coincidenze?-

-Forse sarà stato il destino a farci incontrare!-

-Bhe qualsiasi cosa sia stata...-  Si bloccò per un attimo  -Mi ha piacevolmente colpito-

Uno strano rossore si impossessò delle mie guance, non riuscivo a formulare una frase di senso compiuto.

-Ehi?-  Mi ridestò lui  -Ho detto qualcosa di sbagliato?-

-No, no-  Mi affrettai a rispondere  -Tutto questo ha colpito anche me-  Continuai poco sicura circa il discorso che stavo tenendo.

-Sai, mi è piaciuta la tua proposta, adoro il cinema-  Dissi cercando di riacquistare un certo contegno.

-Uh-  Soffiò lui sorridendo ironicamente  -Ancora questo benedetto destino, anche a me il cinema piace tanto. Però i miei interessi principali sono altri-

-Tipo?-

-Mmmh... Tipo il calcio direi!-

-Un classico!-

-Perché?-

-E' risaputo che a voi ragazzi il calcio piace, è quasi una religione-

-Luoghi comuni, come se fosse vero che tutte le ragazze impazziscono per le borse-

-In realtà questa è la verità-  Dissi scoppiando a ridere.

-Forse hai ragione-  Mi sorrise  -Nel mio caso però si tratta della mia vita, io...- 

-Cosa vi raccontate?-  Lo interruppe Luca.

-Niente, parlavamo del più e del meno-  Rispose Paolo.

Cosa? Del più e del meno? Paolo aveva mentito e non capivo perché lo avesse fatto. Mi stava raccontando della sua vita, dei suoi interessi, come poteva definirli una cosa da niente? Forse mi stavo solo facendo troppi film.

Non ebbi modo di continuare il discorso con Paolo perchéin breve ci trovammo sotto casa sua. Quando anch'io raggiunsi casa mi ritrovai a pensare con impazienza alla serata successiva. Due cose erano fisse nella mia mente: un paio d'occhi ed un sorriso bellissimo.

Prenditi cura di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora