38. Bruschi risvegli

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-Ci voleva così tanto a dirlo?-  disse Andrea soddisfatto dalla mia "confessione".

-Non a dirlo, ad accettarlo-

-Spiegati meglio-

-Lo sai che è complicato-

-Diglielo-

-Non posso-

-Soffrirai-

-Lo so!-

Scosse la testa  -sei impossibile-

-Non voglio che Paolo si senta condizionato da una cosa che provo io. Lui deve continuare ad essere se stesso, indipendentemente dai miei sentimenti. Se mai tra noi, un giorno lontanissimo, dovesse esserci qualcosa vorrei che lui lo capisse da solo. Vorrei che fosse convinto, che lo sentisse dentro-

-E se lui non dovesse capirlo mai?-

-A me non importa, mi basterà averlo accanto. Mi accontenterò di quello che potrà darmi. Soffrirò? Certo che si, ma sarà stata una mia scelta-

-Mi stupisci ogni volta. Tu sei proprio cotta, ci tieni proprio tanto a lui-

-Eh si-

-E saresti disposta a combattere per averlo?-

-Non lo so...-  ecco che il mio entusiasmo stava svanendo.

Andrea posò per un attimo lo sguardo su di me  -io credo che lo faresti-

Sbuffai  -non dipende solo da me-

Una lacrima solitaria sfuggì al mio controllo rigandomi una guancia.

-Scusami, non volevo metterti tristezza-

-Non è colpa tua, sono io che ho gli sbalzi d'umore, uffa!-

-Su, su, sfogati! Caccia tutto fuori-

-Ormai tutto quello che doveva uscire l'ha fatto!-

-Eppure c'è qualcosa che ti turba... Ti va di parlarne?-

Era vero, c'era un pensiero che mi stava infastidendo, decisi di non tenerlo dentro. Negare non avrebbe avuto alcun senso.

-Carmela-  dissi quasi in un sussurro  -come faccio adesso a tornare nel mio alloggio?-

-Oh! Non ci avevo pensato-  poi dopo un attimo di silenzio  -stanotte non puoi dormire con Carmela. Lascia fare a me-

-Che hai in mente?- 

-Aspetta e vedrai-

Quel ragazzo sarebbe stato la mia salvezza, senza di lui sarebbe stato tutto più complicato.

Ancora non capivo cosa avrebbe potuto fare per me.

Tornare in camera e dormire al fianco di Carmela per me sarebbe stato un tormento. Non volevo, lei mi avrebbe fatta sentire sporca, sbagliata e fuori luogo, più di quanto già non lo sentissi.

Arrivati al centro sportivo Andrea parcheggiò l'auto nel suo posto riservato. Dopo aver tergiversato per qualche secondo scese dalla macchina e si avvicinò a me che stavo aspettando sue istruzioni.

-Ho pensato una cosa-  disse  -però dobbiamo fare silenzio e soprattutto non lo dovrà sapere nessuno-

Annuii preoccupata.

-Per stanotte puoi stare da noi, Alberto sarà senz'altro d'accordo-

-Non voglio che ti cacci nei guai-

-Se facciamo attenzione non ci saranno guai-

-Sicuro? Guarda che ce la posso fare, cioè, non sarà un problema così grande dormire nella stessa stanza con Carmela-

Prenditi cura di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora