I giorni senza Paolo erano strani, vuoti quasi. Strano per una persona con cui avevo condiviso solo poche ore. Ancora più strano era il mio rapporto con Luca, un'altalena di alti e bassi. Completamente dipendente da Marta. Tutto nella norma insomma. Ci pensavano Eli e la scuola a tenermi con i piedi per terra, a non farmi volare troppo oltre con la mente.
Passarono dieci giorni prima che potessi rivedere Paolo, nemmeno nella mia migliore delle speranze avrei pensato di vederlo così presto. Era martedì pomeriggio, ero al campetto con Eli e lo vidi arrivare col suo borsone sulle spalle. Quando i nostri sguardi si incontrarono per caso lui sorrise allegramente. Io ero stupita, non mi aspettavo davvero di vederlo.
-Ehi! Sono contento di trovarti qua-
-Anch'io- risposi quasi balbettando -non mi aspettavo di vederti-
-Sorpresa!- disse lui muovendo buffamente le mani.
-Come stai?-
-Molto bene, tu?-
-Anche- avrei potuto dire molto di più. Ora che c'era lui stavo sicuramente molto meglio. Il battito del mio cuore sarebbe bastato a dimostrarlo.
Scambiammo qualche altra battuta poi Paolo raggiunse gli spogliatoi.
Che bello rivederlo! Ancora non mi sembrava vero. Lui era tornato, lo avevo visto, i suoi occhi, il suo sorriso. E mi aveva parlato, come se il tempo non fosse passato, come se quei dieci giorni fossero stati uno. Era così, così bello! Non potevo fare a meno di pensarci. Ogni fibra di lui catturava i miei pensieri, potevo dimenticare qualsiasi cosa trovandomi in sua presenza. Avevo dimenticato infatti di Eli che rimaneva seduta al mio fianco, per fortuna la sua attenzione era tutta catturata da Stefano.
Dopo la partita decidemmo di raggiungere il centro per un aperitivo, Luca declinò subito l'invito preferendo tornare a casa da solo. Paolo si avvicinò a me e a bassa voce mi chiese:
-Come va con lui?-
-Ma... va!-
-Ecco!- disse lui in cerca di risposte -e cosa vuol dire?-
-Vuol dire semplicemente che va... Ci siamo visti poco in questi giorni, quando ci vediamo è distante e appena può scappa. Almeno non litighiamo- dissi aggiungendo un sorriso triste.
-Mi spiace- disse lui scrollando le spalle.
-Tranquillo, meglio questo che niente-
Il suo sguardo rassegnato si posò su di me, sembrava triste, era dolcissimo.
-Vabbè non pensiamoci ora- poi rivolgendosi a tutti -andiamo che mi sta venendo fame?-
Tutti annuirono, raggiungemmo il locale separatamente poi ci incontrammo lì tra i tavoli. Dopo alcune chiacchiere ci separammo dandoci appuntamento al giorno dopo. Un'altra partita li stava aspettando.
Puntuale come un orologio raggiunsi il campetto con l'autobus, con mia sorpresa non vi trovai nessuno dei miei amici, scambiai qualche chiacchiera con dei ragazzi che conoscevo appena ma li abbandonai quando vidi arrivare Eli e Stefano. Mentre lui raggiunse gli spogliatoi io rimasi con Eli, ero poco loquace. Avevo paura di finire sul tasto Paolo. Era un po' che lei non mi chiedeva di lui e per me era meglio così. Avrei dovuto parlarle di quello che mi stava capitando ma non ne avevo il coraggio, era una cosa che volevo tenere solo per me.
Quando incrociai gli occhi di Luca notai subito qualcosa di strano. lui ci passò davanti senza nemmeno fermarsi, lasciandoci solo un debole cenno del capo. Tutta la sua freddezza mi colpì dritto al cuore, quello non era il mio migliore amico, era un estraneo. Quando mi voltai verso Eli lei mi stava già guardando. I suoi occhi avevano capito quello che stavo sentendo, riuscivano a leggere nel più profondo del mio cuore.

STAI LEGGENDO
Prenditi cura di me
RomanceQuando i loro occhi si incontrarono lui si illuminò in un sorriso. Il più bel sorriso che lei avesse mai visto. Un viaggio tra passioni e sentimenti, tra gioie e delusioni. Il tutto visto attraverso i pensieri di una diciottenne alle prese con l'am...