47. Sorpresa

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Alle 9.15 circa io e i miei genitori eravamo in stazione.

Ero agitata, non potevo negarlo. Pensavo a cosa potesse volermi dire la madre di Paolo di così importante ma non riuscivo a trovare alcuna risposta. Speravo vivamente non ce l'avesse con me per chissà quale motivo.

E se avesse voluto davvero rimproverarmi per qualcosa?

No, non ci volevo pensare!


Dopo alcuni minuti di attesa li vidi arrivare, tutti e tre insieme. Manuel apriva la strada ai suoi genitori. Ero nell'imbarazzo più totale, in una frazione di secondo mi passarono in mente le ipotesi più disparate.

Cercai conforto nel mio unico possibile alleato, Manuel sorrideva quindi non doveva esserci nessun problema grave. Tirai un sospiro di sollievo ma la situazione non mi era ancora chiara.

Cos'avrei dovuto fare?

Come dovevo comportarmi?

Non ero brava in queste cose, non ero portata per le pubbliche relazioni. Ci sarebbe voluto Paolo in quella situazione con il suo savoir faire e i suoi modi disinvolti.

Appena furono abbastanza vicini mi feci coraggio, presi un bel respiro e cominciai con le presentazioni del caso. Il tutto avvenne in un modo così naturale che quasi mi sentii stupida per essermi preoccupata tanto. Mio padre e Francesco si strinsero la mano e dopo essersi scrutati per un attimo in silenzio cominciarono a discutere del più e del meno. Intanto mia madre ringraziava calorosamente Anna per avermi ospitato a casa loro e per le cure che mi erano state riservate.

Io e Manuel invece avevamo cominciato a confabulare e a ridere alle spalle di Paolo per come fossimo riusciti ad organizzare quella sorpresa in soli due giorni.

Solo quando Anna richiamò la mia attenzione sentii le gambe leggermente tremanti.

-Volevo ringraziarti-  disse appena ottenne la mia piena attenzione.

Io la osservai confusa.

-Si-  continuò  -so che Paolo ci teneva davvero tanto ad avere qualcuno di importante alla partita di stasera e so che vedere te e suo fratello lo renderà davvero felice-

-Sono io che devo ringraziare voi-  dissi finalmente sicura delle mie parole  -se non aveste permesso a Manuel di venire con me non sarei andata da nessuna parte-

Lei annuì, poi continuò coinvolgendo anche mia madre e mio padre  -guarda che io capisco i tuoi genitori, infatti ringrazio anche loro. So che non è facile lasciare andare una ragazza in viaggio da sola però il mio Manuel le farà compagnia. Vero amore?-

Manuel annuì.

-A proposito di questo-  continuò lei  -volevo dirti una cosa importante, io te lo affido, lui non ha mai viaggiato da solo ma questo viaggio farà felici entrambi i miei ragazzi, non potevo rifiutarglielo. Tienilo sotto controllo e sgridalo pure se fosse il caso. A lui ho già fatto le dovute raccomandazioni, mi raccomando, curatevi a vicenda-

Le sorrisi orgogliosa. Mi aveva concesso la compagnia di Manuel ma si aspettava mi occupassi di lui, come ogni madre avrebbe voluto. Il compito affidatomi era gravoso ma mostrava che Anna, in un certo senso, aveva fiducia in me. Questo mi rendeva davvero sollevata.

Mia madre intanto annuiva convinta, sembrava che le parole di Anna avessero colpito anche lei. In qualche modo entrambe erano legate da una cosa fondamentale l'amore per i propri figli e la paura che ad essi potesse accadere qualcosa.

Finalmente anche mio padre si sciolse  -ammetto che all'inizio non eravamo molto favorevoli all'idea, ma quando ci ha spiegato le ragioni che la spingevano a partire e ci ha detto di Manuel ci siamo convinti. Sa, abbiamo avuto il piacere di conoscere Paolo e ci siamo detti che suo fratello non poteva poi essere tanto diverso da lui-

Prenditi cura di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora