35 - Wow, mi piaci!

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Provai a rimettermi in sesto, mi sciacquai il viso con dell'acqua calda e cercai di ritrovare un certo contegno. Quando uscii dal bagno Andrea mi raggiunse.

-Va un po' meglio?-  mi chiese.

Annuii.

Mi accarezzò nuovamente il viso  -mi dispiace che tu debba stare così male-

Sollevai le spalle e  -sono abituata-  risposi.

-Non dovrebbe funzionare così-

-Niente funziona realmente come dovrebbe-  sospirai.

Mi abbracciò di nuovo, con una delicatezza unica e mi tenne vicino a sé come solo lui aveva imparato a fare. Riuscì a tranquillizzarmi, mi fece accomodare nuovamente sul divano e si avvicinò con una scatola piena di caramelle gommose.

-Ne vuoi? Sono l'ideale per combattere il malumore-

Accettai di buon grado, a cioccolata e caramelle non avrei mai detto di no.

-Questo però deve rimanere un segreto-  disse Andrea  -le caramelle nell'alloggio di uno sportivo sono off-limits-

Risi davvero per la prima volta, una risata scaturita dal cuore.

Quel ragazzo mi stava salvando a suo modo, stava recuperando i miei cocci e mi stava aiutando a capire quello che da sola non avrei ammesso nemmeno a me stessa.

Andrea si accorse che stavo meglio, lo vidi armeggiare con il cellulare e inviare qualche messaggio.

-Ho detto ad Alberto che stasera avremmo avuto ospiti. Poi chiamo Luigi, vedo se gli va di fare un salto-

Da quello che avevo capito Luigi era stato uno dei primi a staccarsi dal "nido". Lui era più grande degli altri, probabilmente aveva altri bisogni quindi aveva deciso di vivere con la sua compagna. Non mancava comunque di conservare una camera negli alloggi per ritiri vari o voglia di evadere.

Dopo aver concordato qualcosa con Luigi Andrea tornò ad armeggiare col cellulare. Sbuffava mentre leggeva qualcosa, poi si voltò verso di me.

-Paolo vuole sapere come stai-

-Digli che sto bene-  risposi senza dargli importanza.

Lui sospirò. Credo avrebbe voluto dire qualcosa ma di fatto non fiatò. Mi raggiunse nuovamente sul divano, accese il televisore e mi mostrò un po' di foto che teneva appese in camera.

C'erano davvero tante foto. Di loro in campo, di lui da piccolo, lui con la sua famiglia. E tanti piccoli ritagli di giornale.

C'erano anche foto di Paolo in divisa.

"Strano" pensai.

Io non avevo mai visto Paolo in divisa e lo vedevo per la prima volta sulle pareti della camera di Andrea. Mi avvicinai a quella parete e mi ritrovai a fissare quelle foto, Andrea dovette accorgersene perché lo vidi spuntare dietro le mie spalle con un sorrisetto sornione.

-Ti piace proprio tanto eh?-  mi chiese.

Come faceva ad essere così delicato e così diretto al tempo stesso. Mi aveva spiazzato. Non riuscii a mettere bugie nella mia risposta.

-Si vede così tanto?-

-Si è sempre visto sai?-

-Io l'ho capito da subito che tu mi avresti studiata per bene-

-E' che mi sono sentito subito vicino a te. Tutta colpa di Paolo che negli ultimi tempi non ha fatto altro che parlare di te e di quanto tu fossi speciale!-  

Prenditi cura di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora