24. Il sogno di Wen Xu

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Cronache dell'amore segreto di Lan ErGongzi
By 白玉瓜 BaiYuGua
Tradotto da Luna
Beta Reader: Martina
Fanfiction basata sull'opera originale di Moxiangtongxiu "Modaozushi"

Wen Xu: cosa diavolo sto sognando?

24. Il sogno di Wen Xu

Dal giorno del duello contro Wei WuXian, Wen Xu aveva iniziato a notare delle stranezze nella propria persona:  sembrava aver perso interesse per le donne.

Nonostante le ferite riportate durante la sfida non gli avessero intaccato il muscolo cardiaco, furono, tuttavia, di una gravità non indifferente. A causa di esse, soffrì d'insonnia durante la prima notte e, dopo essersi rigirato a lungo sul letto, scoprí di dover stringere nel grembo quella logora veste rossa di Wei WuXian per assopirsi.

Il mattino seguente si svegliò di ottimo umore e decise quindi di restituire SuiBian a Wei WuXian.

Quando tornò nella propria dimora, lanciò un'occhiata a quell'indumento scarlatto e iniziò a riflettere.

Rimuginò sulla possibilità che, d'ora in avanti,  potesse aver bisogno di stringere quell'abito lacero per addormentarsi. Tuttavia, le macchie di sangue che lo costellavano non appartenevano a Wei WuXian, bensì a tutti i Cultori che erano serviti a sfinirlo.

Se quel sangue fosse stato di Wei WuXian, l'avrebbe sicuramente tenuto. Invece, apparteneva ad altri, quindi non poté in alcun modo sorvolare su quel fatto. Di conseguenza, aveva mandato quella veste a lavare ed era tornata perfettamente linda.

Tuttavia, nel momento in cui gliela riportarono asciutta e ben piegata, egli si era già pentito.

Perché era stata lavata troppo bene: non vi era più alcuna macchia di sangue, certo, ma non c'era più nemmeno traccia di quella lieve fragranza di loto. 

Colto dalla frustrazione, Wen Xu aveva scaraventato l'indumento a terra, per poi raccoglierlo immediatamente e ripulirlo con cura dal terriccio inesistente.

Poi, gli tornò in mente anche quella SuiBian e rimpianse di aver restituito la spada a quel tizio, il giorno precedente. Da quando era diventato così misericordioso?

Come volevasi dimostrare, quella notte, non si addormentò.

Si fece mandare alcune splendide ragazze, ma non riuscirono in alcun modo ad accendere la fiamma della sua passione. 

Quello sì che era un fatto grave! 

Aveva addirittura perso interesse per le donne?!

Così, il mattino seguente, gli venne in mente un'idea e si addentrò nella Stanza dei Tesori della propria Casata. Dopo una lunga ricerca, trovò un manufatto magico: un bruciatore d'incensi tramandato dal suo rispettabile nonno.

La creatura rappresentata dal bruciatore aveva il corpo d'orso, il naso d'elefante, gli occhi di rinoceronte, la coda di bue e le zampe di tigre. La fiamma ne avrebbe lambito la pancia per poi far fuoriuscire l'essenza d'incenso dalla bocca.

Il suo avo aveva raccontato che, anticamente, quello strumento magico fu utilizzato da una Divinità per alleviare il mal d'amore. Non possedeva alcuna potenza d'attacco, ma aveva la sua utilità, se usato per lenire il tedio causato dal desiderio.

Non avendo mai pensato di usare un simile oggetto in passato, all'epoca non aveva posto molte domande al riguardo e ricordava solo le due possibilità di utilizzo esplicate dal proprio antenato.

Primo metodo: dopo aver esposto al fumo dell'incenso un oggetto personale della persona desiderata, si posizionava il bruciatore vicino al cuscino. Così, vi era l'alta probabilità di sognare tale persona.

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