89. Morte del corpo, dissoluzione dell'anima.

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Cronache dell'amore segreto di Lan ErGongzi
Tradotto da Luna
Betata da Martina

/Lan Zhan, guardami ~/

89. Morte del corpo, dissoluzione dell'anima.

Quando Lan Wangji si piantò con risolutezza davanti a Wei Wuxian, quest'ultimo lo attraversò facilmente come fatto di aria.

Sul Colle dei Sepolcri apparvero, uno dopo  l'altro, gli stendardi dei vari clan.

Dei variopinti bagliori di energia spirituale illuminarono l'oscurità, come la luce che avrebbe salvato il mondo.

Sventolando le loro bandiere, i vari Cultori intonarono peane, proclamando a gran voce che volevano "portare giustizia divina", "sradicare il male in nome del bene", "frantumargli le ossa e disperderne le ceneri".

Urlarono che era un "ingrato dimentico della benevolenza ricevuta", che "aveva perso l'umanità", e ancora che avrebbero… "sterminato il parente per il bene comune".

Fluttuando accanto a Wei Wuxian, Lan WangJi spalancò le braccia nel vano tentativo di proteggerlo.

Quando intravide il gruppo di viola vestito in testa allo schieramento dei vari Clan, la sua espressione divenne sempre più fredda, caricandosi non soltanto di un inspiegabile rancore, ma perlopiù di impotenza.

Nel momento in cui riconobbe l'insofferenza e l'odio negli occhi di Jiang Cheng, Lan WangJi ebbe la certezza che tale ostilità avrebbe irrimediabilmente spezzato il cuore già martoriato di Wei WuXian.

Completamente vestito di nero, il fisico alto e slanciato, Wei WuXian andò loro incontro, senza fretta, le braccia conserte e il nerissimo flauto fantasma appuntato sul fianco.

I Cultori che reggevano gli stendardi recanti la scritta "Giustizia Divina", arretrarono uno dopo l'altro, aprendogli una breccia nella folla.

Un passo alla volta, Wei Wuxian giunse davanti a Jiang Cheng, dove si fermò.

Con occhi gelidi e una postura che ostentava disinvoltura, parlò soavemente, fissando Jiang Cheng con un sorriso superficiale: "Sei arrivato?"

Per un attimo, l'altro restò interdetto, corrugando leggermente le sopracciglia.

Ovviamente non si aspettava un simile atteggiamento da parte di Wei Wuxian, che proseguì: "Ti trovo in forma come sempre, ShiDi".

Quasi ridendo di rabbia, Jiang Cheng sibiló glaciale: "In forma come sempre? Humf! Già, sono proprio in forma!"

Wei WuXian aggiunse, passandogli accanto: "Dato che sei qui, perché non beviamo un bicchiere insieme?"

Jiang Cheng replicò cupo: "Bere… vino?"

Wei WuXian ridacchiò: "In fondo, siamo stati fratelli marziali. Ora che sei venuto a trovarmi, è ovvio che ti voglia offrire del vino! O vuoi dirmi che preferisci dell'acqua?"

Senza abboccare alla battuta, Jiang Cheng sbottò: "Pensi che il punto sia cosa bere?!"

Si bloccò, parve pensare a qualcosa e riprese con un'espressione sempre più cupa: "Io e te abbiamo già tagliato i ponti, quindi non è necessario..."

Ma prima che finisse di parlare, Jiang Cheng fu colto dall'esitazione.

Conoscendo il suo carattere, era assolutamente inevitabile che finisse per inveire contro Wei WuXian, in un simile scambio. 

Soprattutto quando l'altro montava quell'atteggiamento sfrontato, blaterando sciocchezze.

Tuttavia, improvvisamente, ebbe il sospetto che l'altro stesse solo tastando il terreno.

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