7.

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Terminate le chiacchiere, i balli, le discussioni, ci dirigiamo tutti quanti verso l'uscita.
Ci viene in contro Charles, che è rimasto fuori a parlare al telefono per quasi tutta la serata.

<<Oh, eccoti tesoro, stavo per rientrare dentro>>, dice, con occhi dispiaciuti.

<<Non ti preoccupare, ormai la serata è terminata>>, gli rispondo, con un po' troppa freddezza forse.
Lui se ne rende conto, e prosegue:

<<Mi dispiace davvero molto Eva, scusami. Era una cosa che non potevo rimandare>>, si scusa mentre mi prende le mani.
Il suo sguardo mi trasmette sincerità, quindi non mi resta che credergli.

<<Ti sei divertita lo stesso?>>, mi domanda, mentre ci avviamo alla macchina.

<<Si, abbastanza devo dire. Ho parlato con i ragazzi, e ho ballato parecchio con Lando>>, gli rispondo, sorridendo ripensando alla serata appena trascorsa.

Con la coda dell'occhio vedo che si irrigidisce alle mie parole, ma si rilassa qualche istante dopo. E' sempre stato un ragazzo un po' geloso, e il fatto che io abbia 20 amici maschi, non lo conforta affatto.

<<Mi farò perdonare, te lo prometto>>, sussurra al mio orecchio, prima di aprirmi la porta dell'auto.

<<Ti conviene>>, gli rispondo, facendogli la linguaccia. Di tutta risposta, mi fa un occhiolino.

Il viaggio in macchina è stato molto tranquillo, gli ho raccontato della serata, e della figuraccia che si è fatto Daniel davanti a tutto l'hotel. Entrambi siamo scoppiati a ridere, con le lacrime agli occhi.

Quando è calato il silenzio, è stata l'occasione perfetta per chiedergli ciò che volevo sapere da un po'.

<<Allora, chi era quella persona che mi ha rubato il compagno di ballo della serata?>>, gli domando, voltandomi verso di lui.
Per qualche secondo non sento nessuna risposta.

<<Ah, ehm... un mio vecchio amico tesoro, non lo conosci nemmeno. Aveva bisogno del mio aiuto per risolvere una questione parecchio importante>>, dice, non molto convinto, e con voce un po' tremolante.

<<Mh-mh>>, mi limito a dire. Non intendo andare oltre, non voglio rovinarmi questa serata.

Anche se non sono per niente convinta, gli sorrido dolcemente, per fargli capire che gli credo.
Lui mi sorride di ricambio, mette una mano sulla mia gamba e proseguiamo il viaggio in silenzio.
Arrivati in parcheggio, entriamo nella hall dell'albergo.

<<Io mi fermo qui un secondo Charles, se non ti dispiace>>, gli dico, accarezzandogli la spalla.

<<Si certo tesoro, fai pure. Io intanto vado in camera e vedo di fare le valigie per domani>>, risponde, senza fare troppe domande, e lasciandomi un veloce bacio sulle labbra.

Mi dirigo verso i divani all'esterno, da cui posso guardare il cielo, ma anche una parte della città. E' un posto davvero mozzafiato. Non è la prima volta che vengo qui, ma ogni volta è come se lo fosse.

Mi piace prendermi dei momenti per riflettere, per stare da sola, specialmente dopo delle giornate ricche di emozioni come questa.

Chiudo gli occhi, e lascio che il vento leggero soffi tra i miei capelli, facendo ordine nella mia testa, nei miei pensieri, permettendomi di ritrovare la concentrazione.

Amore o velocità? || Lando NorrisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora