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Raggiungiamo gli altri che ci stanno aspettando al piano di sopra, e nonostante la mia scarsa stabilità emotiva, riesco a sfoggiare il mio miglior sorriso.

<<E Lando?>>, domanda Lewis, riferendosi a me e Charles. Lo guardo solo negli occhi, senza dire nulla in quanto le parole mi muoiono in gola.

<<E' andato a casa, ha avuto un'emergenza>>, mi salva Charles, rispondendo al posto mio.

Sento uno sguardo fisso su di me, e dall'altra parte della stanza mi accorgo che c'è George che mi scruta con aria preoccupata. Quando capisce che è successo qualcosa, si alza, e dopo essersi fatto spazio tra i ragazzi, si siede accanto a me.

<<Dimmi>>, sussurra al mio orecchio, per non farsi sentire da chi ci stava intorno.

<<Mi ha dedicato una canzone prima, ammettendo che prova qualcosa per me. Ma la cosa peggiore è che Charles ha visto tutto, e anche se ora sembra tranquillo, so che si è sentito ferito>>, gli spiego, cercando di non cedere sotto il peso degli eventi accaduti quella sera.

<<E tu cosa pensi di ciò che ha fatto?>>, mi domanda, fissandomi negli occhi, come per capire cosa c'è in questo momento nella mia testa.

<<Io... non lo so George. Anche se io dovessi mai provare qualcosa per Lando, devo impedirmelo, perché ho Charles. Non capisco nemmeno perché ho questi dubbi. Sono felice, spensierata, faccio ciò che ho sempre voluto fare per tutta la mia vita, ho le persone giuste al mio fianco. Ma allo stesso tempo ho paura di perdere Lando, che è colui che mi permette di essere la persona che sono oggi, ed è questa la cosa che temo di più. E' sempre andato tutto bene in questi anni, e non mi voglio trovare nella situazione di dover perdere uno dei due, per tenere l'altro. Sai meglio di me che non ne sarei mai in grado>>, mi sfogo. Le parole escono da sole, senza che io le controlli, e il mio petto si libera dalla morsa che mi opprimeva.

Sono delle cose che avevo paura di ammettere a me stessa, e le ho sempre ignorate, lasciandole in posti reconditi, nella speranza di dimenticarmene prima o poi.

<<Datti del tempo per pensare Eva. Lando ha fatto una cosa avventata, è vero. Ma mettiti nei suoi panni, sai che prima o poi sarebbe successo, era inevitabile. Passate tutte le giornate insieme, anche fuori da quel che può essere il simulatore e le riunioni. Tu non hai mai notato queste cose perché la tua mente è già occupata da Charles, e perché non te lo saresti mai aspettata, ma pensa a lui. Non si è mai trovato una ragazza perché, costi quel che costi, lui ti aspetterà. Non ti direi mai di lasciare Charles, per niente al mondo, ma ti sto solo dicendo di capirlo Eva. Quando lo vedrai domani, o nei prossimi giorni, non essere fredda con lui, altrimenti riverserà tutto su se stesso, non potendo permettersi di perderti>>, mi confida. Ciò che mi sta raccontando mi fa venire alla mente tutti i momenti nei quali lui si è comportato in un determinato modo, che, se avessi colto, mi avrebbero permesso di capire le sue vere intenzioni, evitando ciò che è successo stasera magari.

L'esempio più lampante è Charlotte. Tutto il discorso che mi ha fatto, che non era la ragazza per lui, che non provava più le stesse cose, che era innamorato di un'altra persona che aveva altri piani. Quella persona ero io.

Ora che ci ripenso mi sembra tutto così ovvio.

La mia testa sta realizzando talmente tante cose che sta entrando in una fase di confusione. Vengo interrotta da Charles, che mi da dei colpetti sulla gamba. Io lo guardo spaesata e lui fa un cenno verso Daniel che sta per scartare il suo regalo. Gli sorrido forzatamente, e mi volto per guardare la scena.

Dopo i primi istanti di esitazione, e di incertezza, vediamo che si rende conto di cos'è effettivamente, e si porta la mano alla bocca, in un'espressione di pieno stupore. Sta cercando di trattenere le lacrime, ma il riflesso delle luci non lo aiuta, in quanto le vedo tremare sui suoi occhi, prima di cadere copiose sulle sue mani. Ci alziamo tutti e lo andiamo ad abbracciare. Lui ci ringrazia uno ad uno, e chiede anche più volte se è davvero quello che sta pensando, tanto non se lo aspettava.

Quando sento le palpebre abbassarsi ripetutamente, capisco che è ora di andare in hotel e dormire. Chiamo Charles e vedo che anche lui acconsente entusiasta, così salutiamo tutti i nostri compagni, congratulandoci ancora con Daniel, fino a quando arriva il turno di George.

Charles che si è già avviato lungo le scale, non vedendomi, si ferma alla fine, mentre io scambio le ultime parole con George.

<<Mi raccomando Eva, per qualsiasi cosa, sai dove trovarmi e sai anche che il mio telefono è sempre acceso. Cerca di far chiaro nella tua testolina, e segui ciò che il tuo cuore ti dice di fare, che fidati, è sempre la cosa giusta>>, mi rincuora, dandomi dei colpetti con l'indice alle mie tempie.

Cosa avrei fatto senza George? Niente, penso.
Grazie ai suoi consigli riesco sempre a gestire anche situazioni scomode come questa, tanto le rende semplici. Mi permette di fermarmi e di ragionare prima di fare o dire la prima cosa che mi passa per la mente.

Mi prende la testa tra le mani, e mi bacia la fronte, prima di salutarmi per tornare dagli altri. Raggiungo Charles che mi sta ancora aspettando sotto le scale, e insieme torniamo in hotel. Durante il viaggio di ritorno ripenso alla giornata che sta per terminare. Sono salita sul podio per la prima volta dopo tanto tempo, il mio compagno di squadra ha confessato ciò che prova per me, Charles, nonostante tutto, è ancora al mio fianco, più sereno di qualche ora fa, e io devo capire come prendere in mano la situazione.

Amore o velocità? || Lando NorrisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora