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Mi sento come se avessi visto un fantasma. Comincio a sudare freddo e avverto le mani farsi umide, come anche la fronte. Il cuore batte freneticamente, e tutto d'un tratto, come se avessi dimenticato come si fa, non riesco a respirare. Tutto intorno a noi sembra essersi messo in pausa. Solo quando Lando parla per me, riesco a sbattere gli occhi e comprendere finalmente la scena che ho davanti.

<<Cosa diavolo volete?>>, chiede il ragazzo che fino a poco fa era al mio fianco, in un tono che lascia trasparire la rabbia che sta provando in questo momento.

<<Parlare con la mia ragazza, cos'è vietato ora? E, poi, tu saresti la sua guardia del corpo?>>, risponde aspramente Charles, gettando fuori quelle parole come serpenti. Prima che Lando possa rispondere, lo blocco mettendogli una mano sulla spalla e tirandolo delicatamente verso di me.

<<Non dargli retta e stammi accanto>>, sussurro, quando ormai è abbastanza vicino da potermi sentire, e con un breve sguardo vedo che capisce subito le mie intenzioni, facendosi da parte e lasciando che sia io a gestire la situazione.

Il timore che ho provato poco fa nel vederli insieme lascia il posto ad un qualcosa che si traduce con una sola parola: disgusto.

Passiamo affianco a Charles e guardo davanti a me, ignorandolo. Vedo che inizia a seguirci, insieme a Charlotte.

<<Cherie, per favore, parliamone. Mi dispiace per quella sera... sono stato un coglione, non... non avrei mai voluto dirti quelle cose. Finito il weekend, torniamo a casa, io e te... insieme, e discutiamone...>>. Il panico che sento nella sua voce è musica per le mie orecchie. Se pensassi queste cose quotidianamente potrei sembrare senza cuore, ma dopo ciò che mi ha detto, e le accuse ingiuste che mi ha fatto, non mi sento in colpa.

Smetto di camminare e mi volto verso di lui, puntandogli un dito contro e, Dio, per quanto vorrei urlargli addosso ciò che sto per dirgli, mi sforzo di assumere un tono modestamente tranquillo, per non dare nell'occhio.

<<Prima cosa, da oggi in poi mi chiamerai solo Eva, non sono la tua ragazza e non lo sarò mai più. Hai ragione, sei stato un coglione, ma sai cosa? Almeno ho capito veramente chi sei, cosa pensi di me e, specialmente della persona con cui vivo al momento>>, dichiaro, indicando il ragazzo moro che sta alla mia sinistra. Vedendo l'espressione sconvolta sul volto di Charles, capisco che non se l'aspettava, affatto. Mentre gli dico queste cose lo guardo dritto negli occhi, che lasciano trasparire il tradimento che sta provando, ma specialmente lo vedo realizzare che le sue intenzioni di allontanarmi da Lando, sono state più che vane.

<<Hai perfettamente capito ciò che ho detto>>, rincaro la dose, <<credevi che sarei andata in una camera d'albergo a piangermi addosso per tutta la sera, per poi tornare da te dicendoti che avevi ragione e perdonarti? Beh, non so se pensavi di conoscermi, ma questo mi fa capire che non ci hai mai provato. Ah, e per quanto riguarda tornare a casa, penso che la risposta la potrai capire dalle chiavi che ti ho lasciato sul bancone della cucina>>. L'ultima frase è così carica di veleno, che per un istante resto basita da me stessa. Non voglio dare questo spettacolo, né difronte a Lando, né tantomeno difronte a Charlotte e alla gente che sta passando nel paddock, che ci rivolge occhiate confuse.

Capisco che le mie parole hanno avuto l'effetto desiderato quando vedo Charles annuire con la testa bassa, e senza aggiungere altro si volta dall'altra parte e va nel garage. Il senso di invincibilità che provavo fino a qualche istante fa, lascia spazio a del risentimento. Sono stata troppo crudele? Se fossi stata più calma, avrei risposto in modo diverso? Ho girato troppo il coltello nella piaga? Ormai, però, quel che è fatto è fatto, e certamente non posso cancellare le parole che gli ho detto, e dovremmo metterci il cuore in pace entrambi. E' finita.

Amore o velocità? || Lando NorrisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora