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Le prove libere sono andare discretamente bene. Io ho avuto qualche problema con il cambio in mattinata, e così, durante la seconda sessione del pomeriggio, mi sono dovuta rassegnare e sono restata al muretto insieme a Zak. Lando, d'altro canto, era abbastanza discontinuo, faceva ottimi giri, mentre altre volte si vedeva che faceva errori dettati dalla disattenzione.

Ho visto Zak abbastanza stressato dalla performance, ma gli ho chiesto di non essere troppo duro con lui, e anche se riluttante, mi ha ascoltata.

Il resto del pomeriggio è passato senza particolari imprevisti e la sera ci siamo ritrovati tutti a cena. George ha poi chiesto a me e a Lando di bere qualcosa al bar dell'hotel e ci siamo accomodati in terrazza. L'obiettivo era quello di cercare di distrarre Lan da qualsiasi pensiero lo stava tormentando, siccome si è visto che a cena è stato piuttosto silenzioso, e possiamo dire di avercela fatta. Perlomeno è andato a dormire sorridendo, e con un espressione serena.

Oggi, invece, è un'altra storia. L'aria nel paddock, e specialmente nella nostra scuderia, si può tagliare con il coltello tanto è tesa. Strisciando il badge all'ingresso noto George intento a rilasciare un'intervista, così decido di aspettarlo. Mi metto da parte, e dopo una decina di minuti lo vedo salutare la giornalista e incamminarsi verso la sua scuderia.

<<E allora, siamo pronti?!>>, esclamo alle sue spalle, guadagnandomi un dito medio alzato come risposta.

<<Guarda, nel caso in cui non lo notassi sono teso come un cavolo di violino>>, sbuffa, massaggiandosi le tempie.

<<Posso capirti, la situazione da noi è la stessa. Non tanto per me, ma Zak e Lando sembra che dipendano da queste qualifiche, e specialmente dalla gara come se fosse questione di vita e di morte>>.

<<Toto e Lewis sono identici. Ovvio, anche io sono molto emozionato e teso essendo pur sempre il circuito di casa, ma vedendo le performance di questo weekend non mi faccio grandi aspettative. Darò comunque il massimo ma il podio penso che lo vedrò dai posti dietro>>, risponde, alzando le spalle.

<<Solo tu conosci la tua macchina e le tue capacità quindi non posso fare altro che crederti. Posso dirti, però, che sei un ottimo pilota e tutto può succedere, quindi non darti già per vinto>>, lo consolo, accarezzandogli il braccio.

<<Cosa cerchi di fare? Dare delle finte speranze all'avversario, illudendolo di poterti battere?>>, scherza, dandomi una spintarella.

<<Ah, allora non c'è problema. Mangerai la mia polvere!! A dopo!>>, esclamo facendogli la linguaccia. Giro a destra verso il garage arancione e nero, prima di dargli il tempo di aggiungere altro.

<<Staremo a vedere!>>, mi urla, prima di entrare anche lui in Mercedes.

Nemmeno il tempo di mettere piede in corridoio che vengo assalita da chiunque: tecnici, meccanici, ingegneri, Zak, e anche persone di cui non conosco nemmeno il nome. Tutti mi stanno bombardando di informazioni, tempi, modifiche all'auto, aggiornamenti, punti della pista che sono ancora bagnati dopo la pioggia del mattino, meteo, gomme, e chi più ne ha più ne metta.

Le mie risposte sono limitate a dei "va bene", "capisco", e "grazie per avermi informata", nel mentre che cerco di raggiungere il più in fretta possibile il mio camerino, dove posso finalmente ascoltare un po' di musica.

Pochi minuti prima dell'inizio delle qualifiche riemergo, approfittando del fatto che tutti sono troppo impegnati con i preparativi per venirmi ad assillare. Vado fino alla mia postazione dove trovo il casco e i miei guanti, e vedo Lando venirmi incontro.

<<Buona fortuna Ev>>, dice semplicemente, rivolgendomi un sorriso tirato.

<<A te Lan>>, gli rispondo tirandolo a me in un abbraccio che spero possa sollevargli il morale.

<<Ce la farai, come hai fatto sempre. Tutti crediamo in te. Io credo in te>>, gli sussurro, affinché solo lui possa sentirmi. Lo sento abbandonarsi tra le mie braccia e così lo stringo a me ancora più forte.

Quando ci stacchiamo, vedo il suo viso leggero, e negli occhi una luce decisamente ottimista.

Salgo in macchina e aspetto l'ok dei meccanici per poter entrare nella pit lane. Aspetto l'attivarsi del semaforo verde e poi entro in pista. La prima sessione di qualifiche va più che bene, ci bastano un paio di giri per confermare i nostri tempi e dopodiché rientriamo ai box così da non rovinare troppo le gomme.

La fine seconda sessione, invece, preannuncia l'arrivo di pioggia, però finché non vediamo le prime gocce scendere, aspettiamo a mettere le gomme da bagnato. Continuiamo a girare fino all'inizio della terza sessione, che si rivela più complicata delle altre, in particolare negli ultimi minuti. Quasi al termine della sessione cominciamo a sentire e a vedere la pioggia che cade copiosa sulla pista.

- Eva, cosa vuoi fare? -, sento Jacques dire dal mio auricolare.

- Resto fuori -, affermo convinta della mia scelta. Spero solo sia quella giusta.

Riesco a fare un altro giro, prima che la pioggia diventi insostenibile e mi faccia slittare pericolosamente specialmente all'uscita delle curve.

- Jacques, box, box. E' troppo bagnato, rischio di andare a sbattere -, dico, attendendo una risposta dall'altra parte.

- Sta già per entrare Lando, non credo che avremmo tempo per farvi entrambi. La sessione sta per concludersi. Cosa vuoi fare? -

- Fai entrare lui -, rispondo. Cerco di concentrarmi al massimo nell'ultimo minuto che mi resta, ma so di non aver fatto un buon tempo.

- Come siamo messi? -, domando, una volta tagliato il traguardo.

- Nona, mentre Lando è primo. Ottima guida Eva, le condizioni erano molto difficili. Mi dispiace per il pit-stop, ma siamo certi che potrai rifarti domani in gara -, risponde Jacques con un tono incoraggiante, anche se si può sentire una punta di delusione.

- Ottimo lavoro Lan, te la sei meritata!! -, dico collegandomi alla radio del mio compagno. L'amarezza per il nono posto c'è, ma sapere che lui è riuscito a piazzarsi primo la fa scomparire piano piano.

- Wow! Non ci credo, sono primo!! - esclama, ancora con il fiatone.

- Ehi Ev, grazie, non avresti dovuto, veramente -, dice dopo qualche secondo.

- Sei a casa tua Lan, sono certa che avresti fatto lo stesso -.

Una volta tornati nella pit lane, parcheggiamo le auto all'interno dei garage. Mi tolgo il casco, esausta, e subito mi viene incontro Zak, che mi stringe amichevolmente la spalla.

<<Ci dispiace Eva, non ci siamo organizzati. Grazie per aver dato la priorità a Lando, e sappi che il favore verrà ricambiato>>, mi conforta.

<<Tranquillo Zak, l'ho fatto con piacere, e lo rifarei altre mille volte>>, dico cosciente di star dicendo l'assoluta verità.

Vado nel mio camerino per farmi una lunga doccia, e mi cambio, pronta a tornare in hotel. Apro la porta, e appoggiato con la schiena contro il muro opposto al mio vedo Lando con il telefono in mano, intendo a messaggiare a qualcuno.

<<Ehi, andiamo?>>, dico. Lui alza la testa di scatto, non avendomi vista uscire e subito i suoi occhi si illuminano.

<<Ma certo>>, risponde avviandosi verso l'uscita.

<<Ascolta, grazie ancora per prima, davvero, ti devo molto>>, dice dopo un po' di silenzio.

<<Lan, sul serio, non preoccuparti. E' stato giusto così>>, affermo, sorridendogli.

<<E va bene, se lo dici tu, ti credo. Senti, prima mi ha scritto mia mamma, chiedendomi se questa sera fossi libero per andare a cena con loro, e ti volevo domandare se, insomma, volessi venire anche te>>, mi chiede, evitando di guardarmi dapprima, e solo dopo si gira verso di me con le guance tutte rosse.

<<Oh, ma certo. Mi farebbe molto piacere!>>, rispondo entusiasta. Vedo il suo sguardo farsi più sereno dopo la mia conferma. Per il resto del tragitto chiacchieriamo delle qualifiche appena terminate e una volta giunta in camera mi preparo per la cena.

Amore o velocità? || Lando NorrisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora