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- Jacques, di a Lando che ho un problema al cambio, e lascialo passare. Dimmi te quando -, annuncio attraverso la radio.

- Devi esserne sicura Eva, è rischioso -, mi risponde, ma so che ha capito il motivo di questa mossa.

- Sono sicura -, rispondo.

- Va bene, alla prossima curva, rallenta, così in uscita può passarti -, mi informa e io eseguo il suo ordine. Rallento, e vado larga apposta. Vedo Lando girare la testa un istante verso di me, ma poi riprende la sua gara.

Arriviamo al traguardo, e quando vedo tutto il nostro team sulle ringhiere capisco che è stata la mossa giusta.

- Wow!!!!! Siete stati bravissimi! Una guida eccellente da parte di entrambi! Vi aspettiamo per festeggiare - urla Zak dal muretto, e per poco non mi rende sorda da un orecchio. Cerco di rispondergli ma immagino che siano tutti troppo intenti a festeggiare per accendere la radio.

- Ev, sono doppiamente in debito con te -, mi dice invece Lando.

- Io non ho fatto niente, ho avuto un problema al cambio - rispondo inventandomi una scusa all'ultimo.

- Non fare la finta tonta, Jacques mi ha informato, ma non dire che te l'ho detto - dice.

- Quell'uomo non sa tenersi niente per se -, sbuffo, dispiaciuta che la mia sorpresa sia andata in fumo.

- Ti amo - afferma tutto d'un tratto.

Il respiro mi si mozza all'improvviso, e per un attimo mi scordo di girare il volante rischiando di andare a sbattere sul muro. Cerco di formare una risposta ma non dalla mia bocca non esce niente. Resto così, a boccheggiare sotto il casco come un pesce, mentre dall'altra parte una persona mi ha appena detto che mi ama.

- Non te lo dico solo per il gesto di oggi, ma perché è ciò che il mio cuore prova. Siamo compagni di squadra da molto tempo, e sinceramente penso di essere innamorato di te dalla prima volta che ci siamo conosciuti nell'ufficio di Zak. Sono sempre stato un ragazzo timido, introverso e che poche volte ha ascoltato i suoi sentimenti. Negli ultimi mesi, in particolar modo, questo macigno è diventato sempre più grande e pesante, e ho pensato veramente che mi avrebbe schiacciato prima o poi. Quando ti sei messa con Charles, all'inizio mi sono sentito meglio, perchè sapevo che non avrei avuto nessuna possibilità, e quando vi siete fidanzati ufficialmente, ne ho avuto la conferma. Ci sono stato male, certo, perchè sapere che non ti avrei mai potuta baciare, accarezzare, o semplicemente abbracciare mi distruggeva, però al contempo sapevo che con il tempo mi ci sarei abituato e avrei cercato di superare la cosa. Quando ho visto quelle foto non so cosa mi abbia tenuto dall'andare direttamente da Charles e tirargli un pugno, perchè è stato come se avesse tradito me, quando in realtà non era così. Ne ho parlato con George, che durante questo periodo mi è sempre stato affianco. Anche Lewis e Carlos sapevano qualcosa, specialmente dei sentimenti che provavo, ma credo che ormai fosse lampante a tutti. Mi sono trattenuto molte volte dal confessarti tutto, ma vedendo com'eri a pezzi ho fatto un passo indietro. Ci siamo avvicinati molto, e i segnali che mi mandavi mi facevano uscire di testa, gli sguardi, le carezze, le parole, tutto. Li ho visti tutti, e io non sapevo come interpretarli: cercavo di fare un passo avanti, ma non volevo fraintendere e rovinare il nostro rapporto. Sei importante per me, perchè sei lì quando ho bisogno, mi conforti sempre e mi hai aiutato in tantissime occasioni. Sei una persona buona e solare, sempre felice e anche quando sei giù di morale fai finta che non succeda niente. Quando ho visto la tua macchina in fiamme mi si è fermato il cuore, ed è stato lì che ho compreso di dovermi buttare e di fare quel maledetto passo in più che avevo tanta paura di fare. E sono grato di averlo fatto, con fatica, ma l'ho fatto e lo sto facendo tutt'ora. Prima di andare a dormire ieri sera mi sembrava che la serata che abbiamo passato fosse tutta una fantasia, ma stamattina quanto di ho vista fuori dalla mia porta, con quell'emozione negli occhi ho capito che era tutto vero. Mi sento un coglione a dirti queste cose per radio e non avendoti davanti, ma spero che tu possa apprezzarle comunque -, mi confessa.

Lo sento sicuro mentre parla, non vacilla, non singhiozza, ma mi sta parlando con una mano sul cuore e lo colgo. Quando non sento più la sua voce, mi rendo conto che ha finito di parlare, ma io sono in trance. Le lacrime scendono senza sosta, e ho la vista tutta appannata. Nessuno mai ha usato queste parole per descrivere come si sentiva, e mi hanno davvero colpita. Ora tutto ha un senso, tutti i tasselli sono all loro posto. Siamo stati troppo timidi entrambi per troppo tempo, per paura di sbagliare, quando in realtà bastava solo buttarsi e vedere come andava.

- Lan, i-io non s-so che cosa d-dire veramente... - balbetto, interrotta dai singhiozzi.

- Non dire niente, avevo solo bisogno che mi ascoltassi come solo tu sai fare. Avremo tempo per parlare, ora vieni che abbiamo da festeggiare -, mi risponde e la sua voce mi aiuta a tranquillizzarmi.

Parcheggio l'auto davanti al numero 2, affianco a quella di Lando che alla sua destra ha quella di George. I movimenti che faccio per togliere il volante, scendere dalla macchina e rimetterlo sono automatici, come se il mio cervello lavorasse per conto suo. Mi tolgo il casco, lo appoggio sul piedistallo e quando mi volto vedo Lando venirmi incontro. Gli corro incontro  braccia aperte, e quando gliele stringo al collo ritorno alla realtà. Mi lascio andare in un pianto di felicità, e lui mi cinge la vita sollevandomi in aria e facendomi roteare.

<<Ti amo anche io>>, sussurro al suo orecchio, quando sento di non avere più la voce tremante.

<<Lo so, lo so>>, mi risponde accarezzandomi i capelli. Ci guardiamo negli occhi e vedo che anche lui è molto emozionato. Veniamo sovrastati da George che ci molta sopra e per poco non cadiamo tutti quanti.

<<Finalmente di nuovo insieme!!>>, esclama, stringendoci forte in un abbraccio. Prima di salire sul podio andiamo a salutare Zak e tutti i meccanici che ci riempiono di complimenti e di applausi. Tra la folla arancione vediamo anche i genitori di Lando commossi. Li salutiamo e poi saliamo per andare alla premiazione. Prima chiamano George, poi me e infine Lando, che mi rivolge l'occhiolino al quale rispondo con un grande sorriso.

Ci danno i trofei, rappresentanti il circuito, e poi suona l'inno britannico. Ne approfitto per fare tesoro di questo momento, mi guardo intorno osservando i volti delle persone che ci guardano, che sorridono, e che ci applaudono. Vedo Zak, Jacques e tutti coloro che ci hanno permesso di essere qui oggi. Poi guardo alla mia sinistra, dove vedo il mio migliore amico, e il ragazzo di cui sono innamorata che se ne stanno ad occhi chiusi ad ascoltare l'inno. Imprimo nella mia testa ogni singolo dettaglio, e mi sento così sollevata, amata e felice che mi chiedo se ci sia qualcosa di più bello nella vita. Qui, con tutte le persone che mi stanno a cuore, facendo ciò che mi piace, e rendendo gli altri, e me stessa, felici.

Quando termina la celebrazione è il momento di stappare lo champagne: mentre io e George lo facciamo come tutti i comuni mortali, Lando prende in mano la bottiglia e la sbatte sul pavimento creando un'onda di champagne che bagna dappertutto. Ci facciamo il bagno e soprattutto inondiamo Lando, il vincitore, che se lo prende tutto e gongola. Terminato anche questo, raccogliamo i trofei, e prima di scendere Lando ne approfitta per darmi un bacio che sa di champagne e del suo profumo, che io ricambio intensamente, per poi scendere e proseguire i festeggiamenti.

Amore o velocità? || Lando NorrisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora