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Cerco Charles per tutto il paddock, e quando finalmente lo trovo, è intento a parlare con uno dei meccanici. Vedendo entrambi abbastanza presi dalla chiacchierata, che intuisco riguardi l'incidente di poco fa, quindi mi tengo in disparte, in attesa che terminino.

Mi metto in un posto nel quale io sia facilmente visibile, e infatti, quasi immediatamente, Charles mi nota con la coda dell'occhio, e mi rivolge un'occhiolino, prima tornare a concentrarsi sulla conversazione.

Nel frattempo mi tiene compagnia Daniel, che passa anche lui per di lì, e discutiamo delle qualifiche di oggi, senza lasciarci scappare qualche battuta e qualche gossip. Ci salutiamo, e dopo che il pilota australiano si è allontanato pochi metri da me, mi raggiunge Charles.

<<Allora, che ti ha detto? E' qualcosa di grave?>>, lo riempio di domande, con tono preoccupato. Dal sospiro che fa, capisco che è molto in agitazione, e io di certo non lo sto aiutando.

<<Diciamo che dipende tutto dalle prossime ore. Inizialmente mi avevano assicurato di si, ma esaminando in maniera più approfondita il punto dove sono andato a sbattere, stanno venendo fuori sempre più problemi, e pare ci siano danni al cambio>>, mi spiega. Andando sempre più avanti con il discorso, vedo che il nervosismo sta prendendo il sopravvento, in quanto si passa più volte le mani tra i capelli, scuotendo la testa, in segno di delusione.

<<Vedrai che si risolverà tutto, e domani sarai in pista a correre con noi, aggiudicandoti il podio. Sono certa, tanto che ci metto la mano sul fuoco, che i meccanici lavoreranno anche fino all'alba per sistemare la macchina. Stai tranquillo>>, lo rassicuro.

Non sono parole che campo in aria per tranquillizzarlo, ma sono cose di cui sono fermamente convinta e certa. I membri della sua scuderia hanno sempre svolto un lavoro eccellente quando si tratta di rimettere le macchine in sesto dopo qualche incidente o danno. E' sempre stato sfortunato in questa pista, sin dal suo debutto in Formula 1, ma questa volta sento che sarà diverso, e sotto sotto, anche se ora non riesce a credere che sia possibile, lo sa anche lui.

Lo abbraccio, stringendolo a me, e lui ricambia immediatamente il gesto, calorosamente. Restiamo legati fino a quando lui si stacca e mi guarda dritta negli occhi, ed è li che capisco di essere riuscita a convincerlo, almeno in parte.

Insieme rientriamo in hotel, e passiamo la serata insieme a George e Lewis, interrotti ogni tanto dalle chiamate della scuderia a Charles, che lo aggiornano sulle condizioni dell'auto.

Rientriamo nelle nostre stanze prima del previsto, in quanto siamo entrambi stremati dalla giornata di oggi, che si è rivelata più movimentata del previsto. Dormire qualche ora in più non mi dispiace affatto, anzi, mi permette di essere al massimo delle mie energie per domani.

Il tempo di chiudere gli occhi ed il sole che risplende per tutta la camera ci risveglia.

Entrambi scattiamo in piedi immediatamente, questo grazie all'adrenalina che abbiamo in corpo ormai da qualche giorno, e scegliamo di andare a distendere i nostri nervi con una breve corsa. Prendiamo due strade diverse e ci diamo appuntamento nella hall tra un'ora.

Durante il mio percorso incontro praticamente metà dei piloti, i quali hanno avuto la nostra stessa idea. C'è chi è da solo, accompagnato solo dalla musica, chi è in compagnia di qualche amico, e chi porta a spasso i propri animali domestici, come Lewis. I piloti che mancano all'appello, non sono proprio delle persone mattiniere, e preferiscono rimanere a letto a dormire passando direttamente alla colazione, per intenderci.

Rientro in hotel e trovo già Charles che ha prenotato un tavolo, e mi accomodo con lui. Passiamo le due ore seguenti a sistemarci, a fare le valigie e il borsone da portare nei nostri camerini con l'essenziale per la gara.

<<Buona fortuna tesoro>>, dico a Charles, dopo aver strisciato il nostro badge ed essere giunti davanti ai nostri motorhome.

<<A te mon amour, non vedo l'ora di vederti in pista>>, sussurra sulle mie labbra, prima di lasciarmi qualche bacio, farsi sempre più intenso.

Gli sorrido un'ultima volta prima di raggiungere la mia manager che mi stava aspettando.

Il tempo vola, ed è già giunto il momento del giro di formazione. Ho fatto due parole con Lando prima di salire in auto, e ci siamo scambiati, come di abitudine, il nostro cinque.

Stiamo per tornare in griglia, per la partenza, quando vedo la macchina numero 16 rientrare ai box.

Charles, penso immediatamente.

Un groppo alla gola mi sale, e approfitto del fatto che le ultime macchine debbano ancora arrivare per collegarmi con i box.

- Cosa è successo a Charles? Perchè è rientrato ai box? -, chiedo preoccupata. Dall'altra parte sento Jacques parlare con qualcuno ma non riesco a capire cosa di stanno dicendo, e questo non fa altro che alimentare la mia impazienza nel sapere cosa sia accaduto.

- Da quel che mi è stato detto ci sono dei problemi al cambio, e pare sia costretto a ritirarsi. Ti aggiorno se ci sono degli sviluppi, ma ora concentrati sulla gara -, mi comunica. Non faccio in tempo a chiedere niente altro, in quanto i semafori si stanno facendo rossi.

Cazzo. Non posso nemmeno immaginare cosa stia passando ora Charles. Questo deve averlo ferito, e non poco.

La mia attenzione viene rapita dal semaforo verde che da il via alla gara. Sia io che Lando riusciamo a mantenere le nostre posizioni fino agli ultimi giri, in cui veniamo superati da Lewis nel momento in cui effettuiamo i pit-stop, che si rivelano più lenti del solito.

Non mi rendo nemmeno conto di aver terminato i giri da fare, se non grazie a Jacques che, colmo di gioia, mi comunica di essere sul podio.

- P3 Eva! P3! Un lavoro stupefacente. Siete stati grandiosi a recuperare il tempo perso nei pit stop. Ottima gara, veramente -, esclama, ancora incredulo.

- P2 baby! Spero sia piaciuto anche a te il retro della mia macchina -, sento dire da Lando, entusiasta per il suo secondo posto.

- Era molto bello devo dire Lan -, gli rispondo, accompagnata da una risata.

Non ho il tempo di andare da Charles, in quanto vengo rapita da manager, membri del team e altre persone, che mi accompagnano sul podio, insieme al mio compagno di squadra.

Ci vengono consegnati i nostri trofei, che giro e rigiro tra le mani, ancora incredula di avercela davvero fatta.
Scorgo anche Charles tra la folla, e anche solo dal suo sguardo capisco che è a pezzi. Gli mando un bacio con la mano, e lui ricambia, sforzando un sorriso.

Suona l'inno inglese per Lewis, e una volta terminato, giungiamo al momento di stappare lo champagne. Io e Lando ci guardiamo negli occhi, e, senza dire una parola, ci corriamo incontro per abbracciarci.

E' come se in quel momento ci fossimo solamente io e lui, nient altro.

<<Scusa, per tutto, Eva>>, sussurra sul mio collo, palesemente emozionato, stringendomi ancora di più, fino a togliermi il fiato.

<<Mi sei mancato>>, confesso, con le lacrime che minacciano di uscire da un momento all'altro,
ma che ricaccio indietro prontamente.

Una volta esserci ripresi, lo lavo da testa a piedi con lo champagne, consapevole di aver ritrovato il mio migliore amico su questo podio.

Amore o velocità? || Lando NorrisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora