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Saluto Charlotte e mi dirigo ai box, per prepararmi prima delle qualifiche.

Faccio un piccolo riscaldamento con il mio coach Valerio, e inizio a vestirmi. Una volta rimasta sola, prima di essere chiamata per raggiungere gli ingegneri e i tecnici, sento bussare alla porta della mia stanza:

<<Entra pure>>, esclamo, pensando fosse Valerio, che si era scordato qualcosa. Con mia sorpresa vedo che fa il suo ingresso Lando.

<<Ehi, che ci fai qui?>>, gli domando, accomodandomi nel divano, mentre mangio una mela.

<<Ero solo venuto a vedere se eri pronta per le qualifiche, e per augurarti buona fortuna>>, dice, sfregandosi le mani con fare nervoso.

<<Ti ringrazio, auguro una buona fortuna anche a te>>, gli rispondo, sorridendogli. Aspetto che esca dalla stanza, ma vedo che rimane lì, in piedi.

<<C'è altro che devi chiedermi?>>, lo incalzo, scrutando il suo atteggiamento con occhi curiosi.

<<Si, no, beh... ecco, volevo solo domandarti cosa ti ha raccontato Charlotte>>, dice con molta fatica, quasi temendo la mia reazione.

<<Non è entrata nei particolari, ma mi ha detto che vi state conoscendo, e che le cose sembrano andare anche molto bene. Sono felice per voi Lan>>, gli confesso, riportando le parole che ha detto poco prima la mia amica. Sul suo volto spunta un timido sorriso, e le guance gli diventano rosse per l'imbarazzo.

Non facciamo in tempo a dire molto altro, che veniamo chiamati dal nostro coach, che ci comunica che dobbiamo prepararci per entrare in pista. I tecnici mi informano delle ultime cose, prima che mi metta gli auricolari, i guanti e infine il casco.

Faccio un piccolo cenno con il capo a Lando, come siamo soliti fare, e dopo pochi istanti mi ritrovo in pista. Da subito non vedo i risultati sperati, e penso sia perché le gomme non sono calde a sufficienza. Ma è solo quando giungo quasi al termine del tempo a disposizione che mi rendo conto che il problema è un altro. Continuo a ripensare alla discussione avuta con Charlotte e Lando. Sento dentro di me questa strana sensazione, che mi tormenta. E la cosa che mi da più fastidio è che non riesco a capire cosa sia e le permetto purtroppo di occupare la mia mente, impedendomi di concentrarmi.

E' solo quando vedo la bandiera a scacchi che sventola, che ritorno alla realtà.

- P8 Eva, P8. Buon lavoro, ci miglioreremo in gara -, sento nel mio orecchio qualcuno che parla, riconoscendo la voce di Jacques.

- S-sì, certo. Scusatemi, non ero per nulla concentrata -, ammetto, accorgendomi del lavoro penoso che ho svolto questo pomeriggio.

Rientro ai box con molta calma, cercando di concentrarmi solo sul risultato ottenuto. Mi scuso con i tecnici e gli ingegneri, che hanno fatto di tutto per mettere sotto i miei piedi una macchina dalle prestazioni eccellenti che non ho saputo sfruttare. Vengo rassicurata da tutti, persino da Zak, ma dentro di me mi sento comunque colpevole in qualche modo.

Vorrei arrabbiarmi, ci provo in tutti i modi, ma la delusione è troppo grande, quindi decido di chiudermi nel mio camerino e di rimanere lì, finché sul mio viso non spunterà un sorriso credibile.

Dopo essermi sistemata, mi avvio verso la zona dove ci sono tutti giornalisti per rilasciare delle interviste, ed è proprio lungo il percorso che incontro Lando:

<<Ehi, Eva, com'è andata?>>, esclama, con tono molto estasiato.

<<Non molto bene, non ero per niente concentrata>>, confesso, guardando l'asfalto sotto miei piedi, <<tu invece?>>.

<<P3! P3! Riesci a crederci?>>. Posso leggere la felicità nei suoi occhi, e lui che ancora deve realizzare il tutto. Nonostante il mio pessimo umore, sono felice per lui, e mi congratulo.

Terminate le interviste, aspetto Charles fuori dalla sede Ferrari, e quando lo intravedo da dietro le porte di vetro, gli corro incontro, facendolo quasi cadere. Mi butto sulle sue labbra rosee, sperando che mi possano cancellare i miei problemi come con un tocco di bacchetta magica.

Amore o velocità? || Lando NorrisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora