Tornando a noi, oggi ci sono le prove libere.
Senza aspettare Lando, scendo direttamente al ristorante per fare colazione e mi siedo con Lewis e Carlos, che stanno già discutendo, come spesso succede, sul padel. In particolare Carlos sta accusando Lewis di avere barato in più occasioni, dicendo che non rispetta le regole.
Siccome mi sembrano due coniugi che non si sopportano, mi intrometto nella discussione, sperando di placare le acque. Il mal di testa alle 8 di mattina vorrei risparmiarmelo.
<<Ragazzi, vi prego. Non può essere sempre la stessa storia ogni volta che giocate uno contro l'altro>>, cerco di fare da mediatrice. Vedo 4 occhi che mi guardano intensamente, aspettando che io prenda le parti di qualcuno dei due.
<<Devo spezzare una lancia in favore di Carlos perchè c'è da dire che molte volte le regole te le inventi, Lewis>>, ammetto, spostando lo sguardo sul britannico.
Vedendo che sta per aprire la bocca per contestare, lo blocco subito.
<<Però te Carlos non sai perdere>>, confesso, spostando invece lo sguardo sullo spagnolo.
Ed eccoli che ricominciano. Come non detto.
Mi guardo intorno sperando di poter chiedere aiuto e in quel momento i miei occhi si fermano su quelli di Lando, che sta facendo il suo ingresso nel ristorante. Mi illumino immediatamente e gli faccio cenno di sedersi accanto a me.
<<Non prendi nulla?>>, gli chiedo vedendo che non ha un piatto con se.
<<Credo che mangerò più tardi, al momento ho lo stomaco chiuso>>, dice, con lo sguardo rivolto verso il basso. A vederlo così mi si stringe il cuore.
<<Lan, non puoi e lo sai. Devi mangiare qualcosa, altrimenti non riuscirai nemmeno a fare un giro>>. Sto cercando di infondergli un po' di buon senso, ma credo di star fallendo, così gli metto il mio piatto sotto gli occhi, invitandolo a ingerire almeno delle uova e del pane.
Sotto il mio sguardo implorante cede e prende qualche boccone, che vedo gli sta costando molta fatica.
Gli carezzo leggermente il ginocchio, come per rassicurarlo che tutto andrà bene e che non c'è nulla di cui preoccuparsi, e lui prende la mia mano tra la sua. Quel contatto fa rinascere in me delle sensazioni che ormai erano state accantonate per diversi motivi: tra i suoi amici e questa gara non siamo stati più molto insieme, e lo sento. Il mio cuore salta un battito e sento un vuoto improvviso, per poi tornare a battere il doppio più veloce di prima. Muovo le mie dita finché non le incrocio perfettamente con le sue, in silenzio, mentre le voci di Lewis e Carlos si fanno più lontane e restiamo solo io e lui.
Appoggio la testa sulla sua spalla e chiudo gli occhi un istante, lasciandomi avvolgere da un po' di tranquillità momentanea. Se è questo l'effetto dell'amore, è una droga di cui non potrò mai fare a meno. Le nostre dita a contatto trasmettono un calore che si irradia nelle le vene, scorrendomi dentro come se fosse una scarica elettrica, e mi faccio trasportare. Se stessi qui ancora per qualche istante potrei addormentarmi, viaggiando in un'altra dimensione, ma mi trattengo da questo pensiero a causa della vibrazione del mio cellulare che proviene dalla tasca sul retro dei miei pantaloni.
Riluttante apro gli occhi, e vedo che è un numero sconosciuto. Solitamente avrei semplicemente ignorato la chiamata, ripetendomi che se fosse stato qualcosa di urgente avrebbe richiamato, ma questa volta qualcosa dentro di me mi dice di rispondere. Così mi alzo, mostrando lo schermo del telefono a Lando, che mi sta osservando con sguardo confuso, allontanandomi per rispondere.
<<Mangia qualcosa nel frattempo>>, gli dico solamente prima di sgattaiolare fuori dalla sala colazioni.
<<Si, pronto?>>, dico, premendo sul tasto verde di risposta, dopo essermi messa in un luogo appartato, lontano dalle chiacchiere delle altre persone.
<<Eva sono io, Jack. Ti chiamo in merito alla collana che hai ordinato ieri>>, risponde e riconosco subito il tono squillante della sua voce. Un peso, che non sapevo nemmeno di avere, si alza dal mio petto e tiro un sospiro di sollievo. A breve avrò il regalo tra le mani, e se penso che fino a ieri mi stavo per dimenticare persino del suo compleanno vorrei sbattere la testa sul muro alla mia sinistra.
<<Ehi Jack, non sai quanto mi fa felice sentire la tua voce. Hai novità?>>, chiedo, con il cuore che sta già battendo prepotentemente dietro il mio torace.
<<Certo, e anche ottime. E' tutto pronto, e in realtà il corriere è già in giro, solo che si è perso l'indirizzo dell'hotel in cui alloggi. Riusciresti a scrivermi la via e il civico?>>.
<<Ma certo, ti mando subito un messaggio>>, rispondo, scrivendogli immediatamente tutto ciò di cui ha bisogno.
Winterhills 8, affianco al circuito.
<<Perfetto, ricevuto. Dovrebbe essere li a momenti. Scusami per il disturbo e buona fortuna!>>, esclama.
<<A te, buona giornata!>>, rispondo, poco prima di chiudere la chiamata.
Decido si aspettare qualche minuto, nella speranza che il corriere arrivi in fretta, e dopo pochissimo ecco che lo vedo varcare l'ingresso della hall. Gli vado incontro, e non appena mi vede mi riconosce subito .
<<Eva giusto? Questo è per lei>>, mi dice, tendendomi la mano sulla quale è poggiata una piccola scatolina bianca.
<<Grazie mille>>, lo ringrazio prendendo il regalo tra le mie mani e aprendolo immediatamente, stando attenta a non farmi vedere.
Per poco non mi viene un colpo, è proprio come l'avevo immaginata, se non ancora meglio. Già ieri quando la mia idea ha preso forma mi sembrava una collana stupenda, ma averla tra le mie mani fa un altro effetto.
Salgo di corsa in camera per nasconderla da qualche parte fino a domani. Non vedo l'ora di vedere la sua reazione. La metto dentro il mio borsone personale, che è off-limits a chiunque, così da tenerla al sicuro.
Noi stiamo andando, ti aspetto di sotto?
Appena prendo in mano il telefono vedo subito che si tratta di Lando.
Certo, mi lavo i denti e scendo.
In fretta e furia vado in bagno, e già che ci sono mi do una sistemata. Appena pronta, scendo di sotto e mi avvio con il mio compagno di squadra al circuito.
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Amore o velocità? || Lando Norris
FanfictionPiloti di Formula 1, compagni di scuderia, competitivi, folli, ma soprattutto grandi amici. La storia di Eva, la prima pilota di Formula 1, fidanzata di Charles Leclerc, che a soli 21 anni, gareggia nella prestigiosa scuderia McLaren, a fianco del...