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<<Prima che io me ne vada Eva, ti ho fatto anche io un piccolo pensiero per il tuo compleanno>>, inizia a dire Lando, mentre tira fuori dalla sua tasca una piccola scatolina quadrata.

<<Ho dubitato fino all'ultimo se dartelo o meno, e spero che tu possa accettarlo>>, continua mentre apro il coperchio e vedo un sottilissimo braccialetto argentato, con dei piccoli diamantini tutti intorno, e una chiusura a clip.

Rimango ad osservarlo per qualche istante, perché è davvero stupendo, però non me la sento di accettarlo.

<<O mio Dio, Lando, è magnifico>>, affermo, con aria stupita, <<ma non posso accettarlo davvero>>, gli comunico, porgendogli la scatola.

Vedo la sua espressione cambiare in un istante, e farsi delusa. Mi dispiace vederlo così, so quanto ci tiene a me, ma è un regalo che potrebbe far emergere molte domande, non solo da Charles, ma un po' da tutti, e io non voglio questo.

<<Mi dispiace, non sai quanto>>, ammetto con un tono amareggiato.

Sorride forzatamente, per farmi intendere che era tutto apposto, anche se io posso vedere perfettamente nei suoi occhi che non è così, ma decido di non peggiorare la situazione.

<<Non ti preoccupare Eva, lo capisco. Lo terrò con me in caso cambiassi idea>>, mi rassicura. Lo abbraccio, sperando che questo possa sistemare un po' le cose.

<<Magari potresti regalarlo alla tua futura ragazza>>, propongo, assumendo un'aria convincente.

<<Già...>>, mi risponde, guardando a terra, <<va bene, ciao Eva, ci vediamo domani>>, mi saluta, prima di voltarsi e salire in macchina.

<<Ciao Lando>>, dissi a mia volta, rimanendo in piedi, finché non svolta l'angolo della via.

Ritorno in casa, dove vedo Charles intento a sistemare la confusione che si è creata, e mi aggiungo a lui per dargli una mano.

Quattro mani sono meglio di due, infatti, finiamo pochi minuti dopo, così decido di andare sul balcone per chiamare i miei genitori, mentre lui va a farsi una doccia.

Parliamo per parecchio tempo, forse quasi un'ora. E' da tanto che non li vedo, da un mese circa, e spero di rivederli al Gran Premio di Francia, tra qualche settimana.

Quando termino la chiamata, rientro in salotto, e la mia attenzione va sui biglietti per Venezia.

Prima non avevo letto le date, e con mia piacevole sorpresa, scopro che sono programmati per il weekend della settimana prossima, in quanto non dobbiamo correre, e quindi abbiamo del tempo libero.

Con la coda dell'occhio vedo che Charles si avvicina, e mi cinge la vita con le braccia.

<<Grazie tesoro, non potevi farmi regalo più bello>>, dico, mentre lo stingo sempre più forte a me. Mi fa voltare, e ci troviamo uno davanti all'altra.

<<E scusa per la scenata dei giorni scorsi, non ti ho dato nemmeno l'opportunità di spiegarti>>, mi scuso. Ora che ci ripenso, sono stata proprio una stupida, e me ne vergogno abbastanza.

<<Non scusarti tesoro, non ti ho detto nulla perché sennò avrei mandato all'aria tutto>>, ammette, guardandomi negli occhi.

Ci scambiamo qualche bacio, che si fa sempre più intenso, finché non mi prende in braccio e mi porta fino alla camera da letto, dove ci spogliamo, rimanendo completamente nudi, unendo le nostre intimità e passando una delle migliori serate della nostra vita.

Amore o velocità? || Lando NorrisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora