13.

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Non ho sentito Charles per tutto il giorno. Ne un messaggio, ne una chiamata.

Quando torno a casa dalla serata appena trascorsa con George, lo vedo appisolato sul divano, con la televisione ancora accesa. Rimango a guardarlo per qualche istante, poi mi avvicino e gli lascio un bacio umido sulla guancia e uno sulle labbra.

Non da cenno di svegliarsi, quindi in silenzio vado in camera, mi spoglio, mi lavo i denti e mi metto a letto, siccome domani sarà una giornata importante, o così dicono.

La mattina dopo non vengo svegliata dalla sveglia, ma da un rumore di pentole che proviene dalla cucina. Confusa, mi stropiccio gli occhi, e incespico qualche volta prima di riuscire a mettere le pantofole.

Dopo esserci riuscita, scendo le scale, e vedo Charles, che corre indaffarato per tutta la cucina, ormai messa sotto sopra.

<<C-cosa sta succedendo?>>, dico, con voce ancora impastata, mentre cerco di capire cosa sta combinando.

<<Tesoro, scusa se ti ho svegliata, ma mi è scivolata giusto qualche pentola>>, mi risponde, vedendomi sulle scale, mentre si guarda intorno, vedendo la confusione sopra i banconi della cucina.

<<Giusto qualcuna>>, lo canzono, ridendo, vedendolo così impacciato.

<<Ora ignora però tutto questo disordine, torna a letto, e aspetta che venga io in camera>>, mi ordina, mentre mette dei piatti dentro la lavastoviglie.

<<Sì signore!>>, esclamo, voltandomi per salire le scale.

<<Però prima...>>, mi sussurra all'orecchio, avvicinandosi, e prendendomi per i fianchi.

Mi scappa un gridolino per il solletico, e lui si mette a ridere. Mi prende in braccio e mi fa fare dei giri in tondo, mentre mi bacia il collo.

<<Tanti auguri alla mia principessa>>, bisbiglia al mio orecchio, mentre mi stringe forte in un abbraccio.

<<Grazie tesoro>>, gli dico una volta esserci staccati dall'abbraccio, <<pensavo te ne fossi dimenticato>>, aggiungo, mettendo un finto broncio.

<<Non potrei mai>>, mi risponde, dandomi un bacio sulla fronte, <<ora però ho davvero bisogno che tu mi aspetti a letto, prima che mi si bruci tutto>>, mi ricorda, mentre corre ad abbassare il fuoco della pentola.

Scoppio a ridere e me ne ritorno in camera in sua attesa. E un quarto d'ora dopo lo vedo sbucare da dietro la porta di legno con un vassoio in mano. E' decorato nei minimi dettagli: c'è una rosa fresca in un vaso di vetro, una lettera legata in un fiocco rosso, un piattino con una fetta della mia torta preferita, ovvero la crostata al cioccolato, una spremuta d'arancia, e qualche pancake con i frutti di bosco.

Resto ammaliata da questa opera d'arte, è stupenda.

<<Non ti piace vero?>>, dice con tono triste, grattandosi la testa.

<<Ma scherzi?! Non ho mai visto nulla di più bello Charles, veramente. E' quasi un peccato mangiarla, tanto è bella>>, lo rassicuro, abbracciandolo forte, e dandogli un bacio sulla guancia.

<<E questa quando l'hai fatta?>>, gli chiedo indicando la torta.

<<Ieri sera in realtà, ho chiesto un favorino a George>>, ammette, facendomi l'occhiolino. Scoppiamo entrambi a ridere, dopo aver capito che l'uscita di ieri sera è stata un piano per tenermi fuori casa.

<<E questa dove l'hai presa?>>, domando, indicando la rosa rossa nel vaso.

<<Sono andato dal fioraio qui sotto questa mattina>>, dice, con aria fiera e soddisfatta.

<<Wow, non ho davvero parole, è perfetto Charles>>, gli dico, ancora senza parole.

<<Sono felice che ti piaccia, bisogna festeggiare in qualche modo, no?>>, mi confida.

Prima di iniziare la colazione apro anche la busta che c'è sul vassoio, e scopro che è una lettera dei suoi genitori, dove mi augurano un felice compleanno, e sperano di vederci presto.

Iniziamo a fare colazione, e parliamo un po' delle ultime giornate, della gara di domenica e ci scambiamo qualche battuta. Una volta finita, insisto per dargli una mano a sistemare, ma il mio aiuto viene rifiutato:

<<Assolutamente no tesoro, lascia fare a me, è il tuo giorno>>, mi dice Charles, senza voler sentire ragioni, << a proposito, prima che tu vada alla McLaren, volevo chiarire la questione del mess...>>, cerca di dire, ma viene fermato dal mio dito sulle sue labbra.

<<Oggi no, non voglio problemi. Per quanto non mi piaccia il mio compleanno, è una giornata di festa, ne parleremo domani>>, gli dico, prima di chiudergli in faccia la porta del bagno.

Sono leggermente in ritardo, quindi mi vesto in fretta, mi trucco, e mi sistemo non troppo i capelli, in quanto dovrò usare tutto il giorno il simulatore.

Scendo al piano di sotto, do qualche bacio a Charles, prima di salutarlo e dirigermi alla macchina.

Amore o velocità? || Lando NorrisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora