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La pausa pranzo passa velocissima, tra vari colleghi che si fermano al tavolo per chiedermi come sto, altri che mi danno il cinque sorridendomi calorosamente, e altri ancora che mi lasciano davanti dei fogli con eventuali strategie di gara, dati e informazioni varie che mi sono persa in questi giorni. Perlomeno ho recuperato tutto il tempo perso.

Poggio il mio vassoio sul carrello, e con decine di scartoffie in mano, cartelline e qualche borsa, mi dirigo, faticosamente, verso la palestra dove mi aspetta la fisioterapista.

<<Ciao Sara!>>, la saluto, andandole incontro per abbracciarla.

Non appena mi vede il suo volto si illumina e ricambia il mio abbraccio con entusiasmo.

<<Eva! E' un piacere rivederti tutta intera e sulle tue gambe. Ti sei ripresa? E' stato un brutto colpo...>>, domanda, mentre vedo il suo volto rabbuiarsi repentinamente.

<<Sì certamente, non preoccuparti, sono sana come un pesce. Ammetto però che i tuoi massaggi mi mancano, e mi metto nelle tue mani per farmi tornare come nuova>>, le rispondo cercando di rassicurarla. E' una persona molto importante per me, specialmente per quanto riguarda la preparazione prima di una gara, ma anche fuori dal circuito, come in questo caso.

Sto per andare nello spogliatoio per poggiare le mille cose che ho addosso, quando sento la sua mano avvolgermi delicatamente il braccio e lei farsi più vicina.

<<Non per metterti pressione o altro, ma c'è qualcuno che da quando ha saputo che saresti venuta qui, non ha smesso di chiedere di te>>, sussurra, facendo un cenno con la testa verso la parete con i pesi.

E chi può essere se non Lando? E' intento a fare degli esercizi seguito dal suo personal trainer, ma non appena mi vede si blocca e sventola la mano in segno di saluto, mentre gli spunta un sorriso sul volto. Sorrido sommessamente di fronte a quel gesto, mentre rispondo al suo saluto a mia volta. Mi volto, cercando di non incrociare lo sguardo di Sara, mi sdraio sul lettino e lascio che le sue mani facciano magie.

Durante il massaggio, più volte mi ritrovo, anche involontariamente, a sbirciare in direzione di Lando. Non so perchè lo faccio, ma è come se i miei occhi seguissero i desideri più repressi della mia testa, di cui nemmeno io sono a conoscenza. Osservo come sotto il peso dei bilancieri, tutti i muscoli del suo corpo si muovono, come corre sul tapis roulant e anche quando seduto a terra, parla con il suo coach, mentre si asciuga il sudore. Non so se è perchè sente che qualcuno lo sta osservando, o se semplicemente lo fa inconsapevolmente, ma più volte incrocio il suo sguardo, e ogni volta entrambi rompiamo subito quella connessione, tornando a fare ciò che stavamo facendo prima.

"Che diavolo mi prende?", chiedo alla vocina nella mia testa, sentendomi una cretina a farmi beccare così. E' come se le cose fossero cambiate tutto d'un tratto, specialmente da quando ho messo piede dentro casa sua. Sento che qualcosa mi sta trascinando verso di lui, come una calamita. Forse, penso, sto permettendo alla rottura con Charles di influenzare i miei pensieri, facendomi vedere Lando come un rimpiazzo, che non è. Siamo compagni di squadra, ottimi amici, e anche se c'è stato qualche momento, qualche parola o gesto che mi ha fatto pensare che ci fosse altro, alla fine abbiamo entrambi seppellito ciò che provavamo sotto il tappeto.

<<Bene tesoro, abbiamo finito>>, dice Sara. Sento il cuore perdere un battito per lo spavento, immersa com'ero nei miei pensieri, e una volta alzato lo sguardo ormai siamo rimaste io e lei nella palestra.

Mi alzo dal lettino sentendomi leggera come una foglia, rigenerata come non mai, ed è tutto merito suo. Muovo il collo lentamente e noto che la leggera tensione che provavo è svanita, come i piccoli dolori che avevo alla schiena e sento che potrei correre per decine di chilometri tanto le mie gambe sono leggere.

Amore o velocità? || Lando NorrisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora