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Il mattino dopo, mi sveglio, scendo in cucina e vedo che Charles è già uscito.

Da un lato è un bene, non ho voglia di affrontare questa discussione di prima mattina, però dall'altro, mi dispiace non averlo salutato, ne avergli dato la possibilità di spiegare come stavano le cose.

Guardo l'ora e mi accorgo di essere in ritardo. Mi sbrigo a fare colazione, mi vesto, e parto per andare alla McLaren, per iniziare ad allenarmi per la gara di questo fine settimana in Italia.

Il mio umore non è dei migliori, e Lando, al mio arrivo, se ne accorge:

<<Tutto bene Eva?>>, mi domanda, avvicinandosi a me, con la fronte corrugata.

Mi ero promessa questa mattina di non entrare in discorso, e di concentrarmi solo sulla gara.

<<Si certo, non ti preoccupare. Sono solo un po' stanca>>, gli mento, anche se i miei occhi dicono tutt'altro.

Non gli lascio il tempo per farmi altre domande, mentre mi allontano per il labirinto di corridoi della sede. Arrivo nella stanza dove c'è il simulatore, saluto i meccanici e gli ingegneri e mi metto subito all'opera.

E' la prima volta che provo e corro su questo circuito, in quanto l'anno scorso ho dovuto saltare questo Gran Premio, per colpa di alcuni impegni. Gli ingegneri mi danno tutte le informazioni riguardo il tracciato, e dei consigli su come prendere vantaggio sugli altri piloti.

Dopo aver fatto qualche giro di prova, con delle correzioni dal team, mi esercito per qualche ora.

Già al primo giro, quando ho premuto l'acceleratore, i miei pensieri erano svaniti. Ero completamente concentrata sulla strada, sulla macchina, e non ho permesso a nulla dell'ambiente circostante di distrarmi, facendomi ottenere così dei risultati strabilianti.

Non mi sono nemmeno resa conto del tempo che è scorso, ma una volta uscita, era già ora di pranzo. Saluto tutti coloro che c'erano nella stanza, e dopo essermi chiusa la porta alle spalle mi dirigo alla mensa.

E' davvero pieno di persone, e un altro giorno mi sarei anche seduta a parlare con tutti loro, ma oggi no. Con lo sguardo cerco un posto abbastanza isolato, senza troppe persone intorno e finalmente lo trovo.

E' un tavolino accanto al piccolo lago sul quale si affaccia tutta la struttura. Inizio a mangiare, osservando le distese di campi che circondano questo posto.

Manca ancora mezz'ora al termine della pausa pranzo, quando sento qualcuno battermi sulla spalla.

Mi volto e vedo Lando con una mela in mano che si siede al mio tavolo.

<<Com'è andata oggi? Hai provato per la prima volta il circuito italiano vero?>>, mi domanda, addentando la sua mela.

<<Sono andata molto bene devo ammettere, ero molto concentrata>>, gli rispondo, sorridendogli.

<<Sono contento per te. Sappi che questa mattina non me la sono bevuta sul fatto che era tutto apposto, vuoi parlarne?>>, mi chiede, guardandomi dritto negli occhi.

<<Ho litigato con Charles, e non ho avuto modo di chiarire>>, ammetto, con un tono un po' triste.

Vedendo che Lando continuava a guardarmi, in attesa che terminassi il discorso, decido di continuare:

<<E' iniziato tutto da sabato alla festa, quando è rimasto fuori tutta la sera, e poi ieri, prima di andare a letto ho visto che la mia migliore amica gli ha scritto, e in più, ogni domanda che gli faccio, mi mente>>, termino, abbassando lo sguardo, mentre gioco con le mie dita.

<<Ehi>>, mi sussurra Lando, appoggiando le sue mani sopra le mie.

Alzo lo sguardo, e quando incrocio i suoi occhi, le ritrae subito, imbarazzato.

<<S-scusami, mi è venuto d'istinto farlo...>>, balbetta, mentre si gratta la testa.

<<Non scusarti Lan, sei il mio migliore amico, mi fa piacere averti vicino>>, gli confido, sorridendogli teneramente, per fargli capire che era tutto apposto.

Vedo che si tranquillizza, e mi sorride di ritorno.

<<Allora, domani come intendi festeggiare il tuo compleanno?>>, mi domanda, mentre ci alziamo per tornare al lavoro.

<<Sai che non mi piace festeggiarlo in grande, e in generale festeggiarlo. Charles aveva proposto di portarmi a Venezia, ma non penso sia nei nostri piani al momento. Vedrò magari di offrirvi qualcosa da bere dopo la gara di domenica, o magari anche domani sera>>, gli rispondo, abbozzando qualcosa al momento.

<<E' la tua festa Eva, devi scegliere tu>>, dice, <<ci vediamo dopo>>, mi saluta, salutandomi con la mano.

<<Grazie, e a dopo Lan>>, lo saluto a mia volta.

Amore o velocità? || Lando NorrisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora