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La mattina dopo ci svegliamo prima del sorgere del sole per preparare le valigie, e per raggiungere l'aeroporto.

Facciamo colazione con qualche altro nostro compagno, ma la sala è avvolta nel silenzio, in quanto siamo tutti ancora con la testa sotto le coperte. Prendiamo le valigie, e con Charles ci avviamo verso il parcheggio dove troviamo la nostra auto.

Arriviamo all'entrata dell'aeroporto dove vediamo i membri dei nostri team che ci attendono. Mi sarei aspettata di trovare Lando, ma di lui non c'è nemmeno l'ombra.

<<Hai visto Lando?>>, chiedo a Dan, uno dei tecnici. Lui mi risponde facendo spallucce, e scuotendo la testa, rivolgendomi un'espressione ancora assonnata, e capisco che non ha idea di dove possa essere.

Pongo la stessa domanda anche a Zak, e ad un paio di altri meccanici, ma mi danno tutti la stessa risposta. Tra la folla riesco a scorgere la testa della sua manager, Grace, e decido di andare a parlare con lei, come mia ultima fonte di speranza.

<<Ehi Grace, dimmi che sai dov'è Lando. Sembra svanito nel nulla>>, dico, con un tono che lasciava trasparire una, forse eccessiva, nota di disperazione.

Prima di darmi una risposta si da un'occhiata intorno, per essere sicura che nessuno ci stesse ascoltando, e mi accompagna con il braccio qualche metro più in dietro.

<<Mi ha detto di non dire nulla, ma so che di te posso fidarmi. E' tornato a casa con il primo volo questa notte, dopo la festa. Non mi ha detto il perché, ma dalla sua voce so che è successo qualcosa>>, mi spiega, scrutandomi negli occhi, come per leggermi nella mente, cercando di capire cosa lo ha turbato tanto.

<<Diciamo che ha fatto una cosa che ha portato ad una situazione tesa tra di noi, e questo mi ha portata ad avere una piccola discussione con lui>>, le rispondo, stando molto sul vago, evitando i dettagli.

<<Capisco, capisco. Spero che tutto possa risolversi al più presto. Se dovesse chiederti qualcosa, tu non sai niente, e io non ti ho detto dove si trova adesso>>, dice, assicurandosi che io non dica nulla a Lando.

<<Non ti preoccupare, ho la bocca chiusa>>, la rassicuro, ringraziandola con un sorriso. Faccio appena in tempo a tornare da Charles, che veniamo chiamati per l'imbarco.

Ci accomodiamo nei rispettivi posti, e controllo il cellulare un'ultima volta, prima di spegnerlo. Vorrei mandare un messaggio a Lando, ma non saprei da che parte iniziare, quindi rimango a guardare la nostra chat fino a quando l'aereo decolla.

Osservo per qualche minuto il paesaggio fuori, fino a quando vedo le mie palpebre chiudersi, crollando in un sonno profondo, appoggiata alla spalla di Charles.

Vengo risvegliata dalle sue carezze sui miei capelli, e dopo un istante di confusione, mi rendo conto che siamo atterrati.

Raggiungiamo il ritiro bagagli, e dopo aver salutato tutti i ragazzi e i membri dei nostri team, andiamo ognuno a casa propria. Il viaggio di ritorno in macchina è abbastanza silenzioso, questo dovuto al fatto che entrambi siamo molto stanchi e provati da tutto ciò che è successo in questo fine settimana, infatti, una volta arrivati al nostro appartamento, ancora prima di disfare le valigie, ci sediamo sul divano e dormiamo ancora qualche oretta.

Mi sveglio sentendo il suono della suoneria dei miei messaggi. Mi alzo, cercando di non svegliare Charles, e vedo che è da parte di Charlotte, dove chiede se il viaggio è andato bene. Guardo anche l'ora e mi accorgo che si sono fatte le 18.

Vado in bagno per darmi una rinfrescata e inizio a sistemare la valigia. Una mezz'oretta dopo scendo, e vedo che Charles è intento a preparare qualcosa da mangiare.

Mi avvicino a lui, appoggiandomi sulla sua schiena, e cingendogli la vita con le mani. Quando termina di impiattare, si volta verso di me e mi stringe a se in un abbraccio che vale più di mille parole. Mi sento sempre protetta tra le sue braccia, come se nulla potesse mai ferirmi o accadermi. Anche se so che non è così, mi piace pensarlo.

Ci sediamo sugli sgabelli, e finalmente trovo il coraggio per affrontare l'argomento che abbiamo evitato per tutto il giorno.

<<Come ti senti dopo ieri?>>, gli chiedo, rimanendo con lo sguardo fisso sul tavolo.

Esita qualche istante prima di rispondermi, e poi sospira.

<<La cosa che mi fa più male è il fatto che non posso dare la colpa a nessuno. Non posso darla a te, e non te l'avrei mai data, perché non puoi impedirgli di provare ciò che prova per te; non posso darla a me stesso, perché non posso sapere cosa passa per la testa delle persone; ne tantomeno posso incolpare lui perché, lasciando da parte il contesto, i modi, eccetera, nonostante tutto capisco i motivi che l'hanno spinto a farlo>>, mi spiega, accarezzandomi la mano.

<<Non so se i rapporti tra me e lui rimarranno come erano prima o cambieranno in qualche modo, ma sicuramente non provo odio verso di lui, perché ha solo seguito il suo cuore in fin dei conti>>, conclude, rivolgendomi un sorriso che tranquillizza i mille pensieri che avevo in testa.

Ammiro come riesce ad affrontare una situazione come questa, che ad altri ragazzi avrebbe mandato su tutte le furie. Dopotutto ha ragione, non può incolpare nessuno per ciò che è accaduto. E come ha detto George, prima o poi sarebbe successo comunque.

Per quanto mi riguarda devo ancora capire al 100% di come ciò che ha detto Lando potrà eventualmente influenzare la nostra amicizia, ma credo che lo saprò solo nel momento in cui lo vedrò domani al lavoro. Sono anche contenta del fatto che si sia liberato di questo peso che si teneva dentro, permettendomi di conoscere questo lato più personale e riservato della sua persona, che aveva sempre tenuto nascosto.

Dopo aver chiarito questa cosa con Charles, continuano la nostra cena parlando del più e del meno, concludendo la serata sul divano, davanti alla televisione.

Amore o velocità? || Lando NorrisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora