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Non so come, ma questo stufato ha lo stesso identico sapore di quello che preparava mia mamma.

Se potessi lo aspirerei tutto d'un fiato, ma decido invece di godermi ogni cucchiaiata finché non ne resta più nulla sul piatto.

<<Mi puoi dire come hai fatto?>> domando al ragazzo accanto a me, sconcertata.

<<Vorrei dirti che è tutto merito mio, che sono un abilissimo chef, ma la verità è che ho chiesto la ricetta a tua mamma, che è stata più che contenta di rivelarmi>> confessa, con una nota di timore nella sua voce, come per paura che io lo potessi giudicare. Credo però che i miei occhi luccicanti di ammirazione gli abbiano fatto cambiare idea.

<<E' tutta oggi che ci lavoro, seguendo la ricetta nei minimi dettagli, finché non l'ho perfezionata>> prosegue, decisamente fiero del suo lavoro.

<<Lascia che ti dica la verità: ho  assaggiato il paradiso. E' anche meglio di come lo faceva mia mamma, e credimi non ho mai pensato che qualcuno potesse eguagliarla. Veramente Lan, era strepitoso, e tu sei strepitoso>> gli dico, accarezzandogli con le dita la sua mano appoggiata al tavolo.

<<Sono davvero felice che ti piaccia, ci ho sperato davvero tanto>>.

<<Ma posso sapere il perchè di tutto questo?>> gli chiedo, indicando il tavolo apparecchiato.

<<Non so, in realtà mi andava di farlo da tempo, ma per una cosa o per l'altra non ho mai trovato l'occasione giusta, quindi quando hai vinto ieri, mi sono detto "adesso, o mai più">> risponde con gli occhi luccicanti.

<<Davvero non dovevi, ma ti ringrazio davvero tanto>> dico, intersecando le mie dita con le sue. La sua pelle è calda a contatto con la mia e mi scalda immediatamente.

<<E se pensi che questo fosse il pezzo forte della serata, aspetta di vedere il dolce>> mi comunica prima di alzarsi dalla sedia per raggiungere il frigo.

<<Chiudi gli occhi>> dice, e io eseguo ciò che le sue parole comandano. Mi sento come una bambina a Natale, trepidante ed emozionata di ricevere il suo regalo, scalpitando con i piedi sotto il tavolo della cucina. Sento la porta del frigo aprirsi, e la cosa mi manda ancora di più su di giri, sapendo che i dolci sono la mia debolezza.

Percepisco Lando che si avvicina e poggia qualcosa sotto i miei occhi, e quando al mio orecchio sussurra "apri", la bocca mi si spalanca come riflesso incontrollato.

Un'enorme torta-macaron, che non pensavo nemmeno potesse esistere, sta davanti a me, con tanto di scritta: alla miglior pilota. Ancora incapace di dire nulla, mi volto verso Lan, incrociando il suo sguardo, e vedere la fierezza che traspare dal suo volto è qualcosa di impagabile che automaticamente mi fa venire gli occhi lucidi. Prima di lasciarmi troppo andare, mi alzo dalla sedia e gli vado incontro per poterlo abbracciare. Ci stringiamo forte una tra le braccia dell'altro, per qualche minuto, finché l'accenno di lacrime se ne va. Una volta staccati, restiamo a guardarci negli occhi, io con le braccia ancora attorno al suo collo, e lui che mi accarezza le guance.

<<Io non mi merito tutto questo>> protesto, ritrovando la voce e spezzando il silenzio.

<<Esatto, ti meriti di più Ev. Sei una pilota incredibile, corri in maniera spettacolare, e sei la cosa migliore che potesse capitarmi, sei più che una semplice amica, ci sei sempre, posso fare sempre affidamento su di te, sei dolce, emotiva, tremendamente simpatica, e divertente. Non sarebbe lo stesso con un'altra persona, e so che lo sai nel profondo>> confessa, visibilmente emozionato.

Le sue parole mi colpiscono dentro come non mai, non è la prima volta che me le dice, ma è la prima volta che veramente le comprendo, e riesco a capire a pieno cosa sono per lui. Ho sempre pensato che tra di noi ci fosse un legame speciale, ma non in questo modo. Questo va oltre alla semplice amicizia, e intesa tra compagni di squadra. Le sue parole potrebbero essere la risposta ai sentimenti che provo nei suoi confronti, e alle mille domande che mi sono posta sul nostro rapporto. Proviamo le stesse cose. E ammettere questo a me stessa fa paura, ma allo stesso tempo mi mette il cuore in pace, perchè so che nell'eventualità in cui tra di noi nasca qualcosa, non sarà forzato, ma anzi, sarà spontaneo e voluto da entrambi.

Il flusso dei miei pensieri mi ha portato distante dalla realtà, e solo ora mi accorgo di star fissando le sue labbra. Cercando di non rendere il tutto troppo ovvio, sposto lo sguardo sui suoi occhi che stanno accarezzando ogni angolo del mio viso. Come se ci fosse una calamita tra di noi, lentamente ci avviciniamo sempre di più, finché le punte dei nostri nasi si sfiorano, i nostri respiri coordinati, sempre più corti, e il mio cuore che accelera sempre di più.

Chiudo gli occhi, perchè so cosa sta per accadere e, finalmente, dopo tanto tempo, mi sento pronta. Sento l'aroma del vino che abbiamo bevuto prima farsi sempre più intenso e vicino.

<<Lando!! Sei in casa?>>, sentiamo urlare da dietro la porta. Di scatto apro gli occhi, e annaspo in cerca d'aria, non essendomi accorta di aver trattenuto il fiato, mentre cerchiamo di capire chi ha rovinato il momento.

Restiamo a guardarci negli occhi per una frazione di secondo, prima che un'ulteriore bussata sulla porta ci risvegli dalla fase di trance in cui ci troviamo.

<<Arrivo>>, e con lo sguardo rabbuiato lo vedo avviarsi verso la porta. Nel frattempo faccio un respiro profondo, cercando di calmarmi e apparire il più tranquilla possibile.

Sento delle voci maschili provenire da in fondo al corridoio, ma non riesco ad associarle a nessuno.

<<Ehi! Tu devi essere Eva vero?>>, sento dire alle mie spalle. Mi volto e mi ritrovo davanti 3 ragazzi, più o meno della mia età, con due valigie e uno zaino ciascuno, e una faccia stanca.

<<Si certo, piacere mio. Voi siete...>>, chiedo, non avendo la più pallida idea di chi possano essere.

<<Ah certo, che scemi. Noi siamo Max, Edward e Tom, siamo i coinquilini di Lando>>, spiega Max, poi si rivolge a Lan, <<possibile che tu non le abbia mai parlato di noi?>>, domanda. Ricevendo una scossa di capo come risposta, si volta di nuovo verso di me.

<<Abbiamo interrotto qualcosa? Sembra che abbiate visto dei fantasmi>>, chiede, facendo correre lo sguardo da me, al ragazzo che sta accanto a me.

Prima che possa prendere parola, lo blocco.

<<No, no, ma figuratevi, stavamo finendo di mangiare. Vorrei stare qui ancora a parlare, ma sono davvero esausta, quindi credo che andrò a dormire. Se ci sarete anche nei prossimi giorni possiamo cenare tutti insieme così ci presentiamo con calma>>, taglio corto, evitando imbarazzi inutili.

<<Di sicuro, abbiamo degli incontri di lavoro in queste settimane, ma probabilmente ci tratterremo per più tempo>>, risponde Max, guardando il suo amico.

<<Ma certamente, allora avremmo occasione di incontrarci di nuovo e chiacchierare. Ora davvero vi lascio, così potete stare un po' con Lando>>, concludo cercando di essere il più serena possibile, pur sapendo che Lan vorrebbe stare solo con me, e i suoi occhi non lo negano.

Senza dargli tempo di dire qualcosa, mi volto e vado dritta in camera. Chiudo la porta dietro le mie spalle e mi ci appoggio con la schiena.

Inspiro profondamente, e poi ancora, ancora e ancora, annaspando in cerca d'aria. Sento il cuore battere forte contro il mio petto, e le mani con un accenno di sudore.

"Mi stava per baciare", ripeto più volte a me stessa a voce bassa. Quasi mi vergogno per aver reagito così ad un quasi-bacio, ma non posso farne a meno. Sembra un sogno, uno dei film mentali che mi facevo da quindicenne, ma allo stesso tempo so anche che è la realtà, e che mi sta accadendo veramente tutto ciò.

Vado in bagno per lavarmi i denti e prepararmi per andare a dormire cercando di non pensarci troppo, ma già so che cosa sognerò stanotte.

Amore o velocità? || Lando NorrisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora