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E' un bacio timido, frettoloso. E' il primo bacio.

Non riesco nemmeno a ricordare quanto tempo è passato dall'ultima volta che ho dato il primo bacio a qualcuno. Le emozioni che mi fa provare sono nuove, e mi graffiano la pelle.

Ci separiamo per un attimo, e il mio sguardo passa dai suoi occhi, scuri a causa delle pupille dilatate ma con un bellissimo cerchio azzurro che le circonda, alle sue labbra socchiuse. Sento il suo petto contro il mio, che si alza e si abbassa frenetico, e il mio lo segue. Le mie mani sono distese lungo i fianchi, mentre lui con una mano cinge la mia
vita, con l'altra che tiene tra le mani il mio regalo.

Questa volta sono io a baciarlo di nuovo, bisognosa. Prendo coraggio, e le mie mani si muovono da sole, tuffandosi tra i suoi capelli, mentre lui mi tira a sé. Si muove sulle mie labbra come se avesse sognato questo momento da tempo, le cerca, le assapora. Si uniscono alla perfezione. Non c'è più ombra di quel ragazzo timido e incerto che ho conosciuto finora. Ora davanti a me c'è un ragazzo sicuro, e che sa che cosa vuole.

Le mie mani lasciano i suoi capelli, per accarezzagli il viso che ha un accenno di barba, poi scendo al collo, e mi fermo sul suo petto. I muscoli si irrigidiscono sotto il mio tocco, per poi rilassarsi. Gli accarezzo l'addome, i fianchi, la schiena, e lascio le mie mani vagare, assaporando anche solo con il tocco il suo corpo. Lui si stacca un istante da me, solo per potersi mettere in tasca il pacchetto, e poi ritorna di nuovo sulle mie labbra. Mi prende il viso tra le mani e io mi lascio andare. Schiudo le labbra e in un secondo la sua lingua cerca la mia, e si uniscono. Mille emozioni nascono dentro di me, e cerco sempre di più. Intensifico il bacio, e sento le sue labbra curvarsi in un sorriso contro le mie. Lando sposta le mani dal mio viso e mi accarezza con un indice le spalle, poi mi stringe a se unendo le mani dietro la mia schiena. Siamo talmente vicini che ormai aderiamo perfettamente uno all'altra.

Mi alzo il più possibile in punta di piedi, così da aiutarlo, e sento la sua erezione farsi sempre più grande e sbattere contro i miei jeans. Forse, penso, lui vuole questo più di quanto non lo voglia io, e la cosa mi rende ancora più contenta. Così, prendo le sue mani e le poso sul mio sedere. Stava aspettando il mio permesso, e lo vedo da come, una volta che gliel'ho dato, lo stringe e lo accarezza. Mi morde il labbro e mi scappa un gemito, così ricambio e sento che anche lui emette un suono rauco. Siamo tremendamente eccitati entrambi, e sto per chiedergli se vogliamo scendere, ma veniamo interrotti dal cellulare di Lando che squilla.

Cerchiamo di far finta di niente, sperando che la persona che sta chiamando abbandoni la missione, ma falliamo. Controvoglia ci stacchiamo, entrambi con le labbra gonfie e arrossate, e il respiro affannato, e Lando tira fuori il telefono dalla tasca.

<<Si, George?>>, domanda, infastidito.

Non riesco a cogliere la risposta, ma so solo che la faccia che fa Lando non è delle più felici.

<<Va bene, arrivo>>, risponde, sbuffando.

<<Immagino che siano sotto per farti gli auguri vero?>>, dico, canzonandolo, prima che possa dirmi qualcosa.

<<Indovinato, e a quanto pare hanno chiesto il permesso per fare dei giri sulla pista con dei kart, tutti insieme. Non chiedermi come abbiano fatto, ma mi spaventano a volte>>, mi risponde.

<<Beh, non sei contento?>>, gli domando, mettendogli le mani sui fianchi.

<<Ma certo che sono contento, anche se avrei preferito passare del tempo con te, vista l'evoluzione della serata>>, mi confessa, accarezzandomi i capelli e lasciandomi una scia di baci che vanno dalla guancia al collo.

<<Eh anche io, ma abbiamo tempo per quello. Ora vai e divertiti, che te lo meriti>>.

<<Prima che vada, mi metti la collana?>>, mi domanda ritirando fuori la scatolina.

<<Ma certo>>.

Gliela aggancio e lui se la sistema, rigirandola qualche volta, e accarezzando gli anelli legati tra di loro.

<<Ora potrò portarti sempre con me>>, afferma, guardandomi.

Io gli sorrido di ritorno e mi avvio verso l'ascensore.

<<Aspetta>>, esclama alle mie spalle, prendendomi per mano. Io mi volto, non capendo e lo vedo tirare fuori qualcosa dalla tasca davanti dei pantaloni.

<<Adesso lo accetti?>>, mi chiede, facendomi vedere il braccialetto che mi aveva regalato per il mio compleanno, ma che io avevo rifiutato perché mi sembrava troppo.

<<Lo hai ancora?>>, domando, incredula. Sono passati mesi, e mesi, e lui l'ha conservato per tutto questo tempo.

<<Va dove vado io. A volte lo indosso, mentre altre volte è nella mia tasca. E' diventato un portafortuna ormai>>, mi spiega, accarezzandolo delicatamente.

<<Certo che lo accetto>>, esclamo, e vedo il sollievo attraversagli gli occhi. Si avvicina e me lo aggancia attorno al polso. Io lo guardo, senza parole da quanto è bello, e gli do un bacio veloce.

Ormai potrebbe quasi diventare una nuova abitudine tutto questo.

Saliamo nell'ascensore e premiamo il tasto per il piano terra. Appena si chiudono le porte, ricominciamo a baciarci, più teneramente questa volta, e ci teniamo stretti, come se tutto potesse svanire da un momento all'altro.

Quando l'ascensore si ferma capiamo di essere arrivati, e riluttanti ci stacchiamo, cercando di ricomporci. Le porte si aprono e mostrano tutti i nostri compagni riuniti nella hall, intenti a chiacchierare. Quando ci vedono intonano "Tanti auguri", e George ci viene incontro.

<<Dove eravate spariti?>>, chiede con un tono che vuole essere arrabbiato ma che invece è risulta essere il contrario.

<<Non abbiamo sentito il telefono>>, risponde Lando, tirando fuori una scusa. Non so che cosa ci tradisce, ma George guarda prima me e poi Lando, e poi fa 2+2 nel suo cervello.

<<Potevate dirmelo che eravate occupati, vi avrei lasciato stare>>, sussurra, capendo perfettamente cos'è successo fino a poco fa.

<<Non preoccuparti, riprenderemo in un altro momento>>, sussurro a mia volta e vedo Lando guardarsi timidamente le punte dei piedi.

<<Oh signore, non voglio sentire niente. Dai festeggiato, andiamo su>>, lo esorta George accompagnandolo fuori dall'ascensore.

<<Buonanotte Ev, a domani>>, dice Lando, accarezzandomi velocemente la mano.

<<Buonanotte, torna presto>>, gli rispondo. Prima che le porte si chiudano vedo George farmi un'occhiolino e Lando mandarmi un bacio.

Quando le porte si chiudono resto a sorridere come un'idiota.

"Finalmente è successo", mi ripeto. Sono così contenta che una volta arrivata al mio piano, saltello come una bambina.

Mi cambio, mi metto il pigiama e mi lavo i denti. Sotto le coperte ripenso ai minuti appena passati e sento il mio cuore cominciare a battere all'impazzata. E' stato così bello che mi è sembrato tutto un sogno. D'istinto la mano va sul braccialetto che porto al polso, e quando lo sento mi accorgo che è la realtà, e che finalmente posso essere felice di nuovo.

Amore o velocità? || Lando NorrisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora