19.

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Una volta tornati in albergo, Charles ed io ci cambiamo, andiamo a farci una doccia e ci rilassiamo sul letto.

<<Te la sapevi la storia di Charlotte e Lando?>>, chiedo.

<<Diciamo di sì, Charlotte mi aveva accennato qualcosa>>, mi risponde, accarezzandomi i capelli, <<mi ha chiesto di non dirti nulla perché aveva paura che il rapporto tra te e Lando cambiasse in qualche modo>>.

<<Perchè dovrebbe cambiare?>>, domando non capendo questa affermazione di Charlotte. Mi alzo su un braccio e lo guardo negli occhi, che incrociano i miei.

<<Dai Eva, lui è il tuo compagno di squadra, passate tutti i giorni insieme, e lei è la tua migliore amica, che consoci da sempre>>, spiega, ed è pensando a queste parole che afferro il concetto.

Ha ragione. Per quanto io non voglia ammetterlo a me stessa, ha ragione. Non sarei più stata la persona con cui si sarebbe confidato per tutto, non avrei avuto più del tempo libero da spendere con lui. Non sarei più stata la persona che cerca quando ha bisogno.

"Devi essere felice per loro Eva. Hai Charles, lui ci sarà sempre. Non devi essere invidiosa in alcun modo di lei o del loro rapporto, anche perché sarebbe una stupidaggine", penso. Ripeto queste frasi nella mia testa come se fossero un mantra, per scacciare ogni pensiero. Ancora non riesco a capire il perché di questa mia reazione, e di questi sentimenti che provo. Dopotutto Lando è un mio amico, nulla di più. Giusto?

Prima che le mie riflessioni prendano una piega sbagliata, e che finiscano con il turbarmi ancora di più, Charles mi da un bacio sulla fronte e mi dice che è ora di andare a cena.

Scelgo dal mio armadio un vestito non troppo elegante, e non troppo impegnativo, perché sono davvero stanca, e dopo la cena non intendo fare altro se non distendermi nel letto.

Entrando nella sala, vediamo che ci sono già George e Max seduti in un tavolo che ci fanno cenno di sederci con loro. Accettiamo volentieri, e iniziamo a parlare.

Nel frattempo ci portano anche la prima portata, e proprio mentre sto ringraziando il cameriere vedo alle sue spalle Lando, con Charlotte.

Rimango a fissarli per qualche istante, che mi sembra interminabile, finché Charlotte non si avvicina al mio tavolo.

<<Ciao Eva! Che bello rivederti qui!>>, esclama, abbracciandomi stretta. Le faccio i complimenti per l'abito, che le sta divinamente, e parliamo per qualche istante delle qualifiche di questo pomeriggio, prima di sederci ognuna ai rispettivi tavoli.

Il resto della cena prosegue tranquillamente, ridendo e chiacchierando. Sono riuscita a godermi la serata, dimenticandomi di Lando, Charlotte e di tutto quanto, concentrandomi solo sulle persone che erano sedute intorno a me.

Dopo il dessert, siamo tutti parecchio stanchi, infatti restano solo poche persone nella stanza. Max e Charles concludono la serata andando a giocare a biliardo, lasciando me e George a parlare al tavolo.

<<Che c'è Eva?>>, domanda George, guardandomi dritta negli occhi. Incredibile come senza avergli detto nulla, capisce già che c'è un problema. Io lo guardo, corrucciando la fronte.

<<Credi che non abbia visto come hai guardato Lando e Charlotte quando sono entrati?>>, mi incalza, facendo un piccolo cenno con la testa nella loro direzione.

Non gli rispondo subito, anche perché non so da dove iniziare.

<<Eva, se non me ne vuoi parlare ti capisco. Sai che io non ti giudicherò mai, indipendentemente da qualsiasi cosa sia, ma tenerti tutto dentro non ti fa bene>>, prende la parola, accarezzandomi il braccio. Dopo queste parole, decido di confidarmi con lui.

<<Credo di essere un po' invidiosa del rapporto tra Charlotte e Lando>>, dico tutto d'un fiato, esprimendo ciò che penso, per la prima volta, a voce alta. George mi scruta per un attimo, cercando le parole giuste per rispondermi.

<<Allora, è normale che tu ti senta così. Sei legata con entrambi, allo stesso modo, ma dovresti sapere che questo momento sarebbe arrivato. Nessuno dei due ti sta rimpiazzando in alcun modo Eva, non ne avrebbero motivo>>, inizia a dire, mettendo pace tra i pensieri nella mia testa.

<<Ciò che temo ti stia tormentando invece, è la paura di provare qualcosa per Lando. Magari sto dicendo una cazzata, e sta a te dirmi se lo è oppure no. Se non lo dovesse essere ti prego di non lascarti travolgere da questo, pensa alla gara, pensa a Charles. Datti del tempo per chiariti le idee, e un'occasione potrebbe essere Venezia. Ti stai facendo questi problemi perché tieni troppo al rapporto che hai con Lando, e temi che si possa distruggere da un momento all'altro. Non ti devi preoccupare di nulla Eva>>, mi conforta, mettendomi davanti tutta la realtà.

E' esattamente questo che penso, e che vedo. Ho paura di perdere qualcuno per il semplice fatto che non l'ho mai avuto. Non ho mai avuto nessun amico, nessuna persona con la quale potessi confidarmi, e ora che le ho, temo di poterle perdere in un batter d'occhio.

Non gli dico nulla, semplicemente lo abbraccio, mentre qualche lacrima bagna la sua giacca. Quando ci stacchiamo, rispondo alla sua domanda sui miei sentimenti per Lando:

<<E' una cazzata>>, dico, sicura della mia risposta. Lui mi guarda e ride, accompagnandomi in camera.

Non provo nulla per Lando, non potrei.

Amore o velocità? || Lando NorrisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora