Capitolo 14

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*Maria*
"Maurí ma che ore sono?" dissi ancora con la voce impastata dal sonno. Un forte tonfo mi aveva svegliato, come sempre causato da Maurizio che combina solo guai.
"Dormi.. È presto" mi rispose alzando il piccolo vaso che aveva fatto cadere. Sempre il solito!
"Ma che ci fai qua?"
"Cercavo questo" disse mostrandomi un po' di scotch.
"Cioè fammi capire.. Tu mi svegli alle 07:00 del mattino per una stronzata? Maurí dai" risposi coprendomi con le coperte.

Uscii dalla porta senza rispondere, lo faceva sempre. Cercai di addormentarmi ma la suoneria del telefono mi risvegliò.
"Vabbè è destino" dissi tra me e me mentre prendevo il telefono. Senza nemmeno vedere chi fosse risposi un po' scocciata.
"Pronto?"
"Ao Mari.. T'ho disturbata?"
"Scusa Sabri.. È che ho avuto un risveglio traumatico.. Comunque no dimmi tutto" risposi mentre mi alzavo dal letto. Tanto manco mi facevano dormire, non ne vale la pena di stare ancora in quella stanza.
"Niente.. Mi mancavi"
"Anche tu mi manchi.. Oggi posso passare? Chiesi anche se mi ha detto più volte che quando volevo andare, potevo.
" Ma certo.. Quando vuoi lo sai"
"A dopo bri" chiusi la telefonata è rimasi a guardare il panorama con una bella tazza di caffè. Oggi sarebbe venuto Gabriele, era da tanto che non lo vedevo. Mandai un messaggio a Sabrina dicendole se voleva venire lei qui, dato che non volevo farmi trovare fuori casa.
"Mari ma non è che disturbo? Volete sta in famiglia magari"
"Tu sei la mia famiglia!!" digitai con un sorriso sulle labbra. Era vero, Sabrina era la mia famiglia. Certo Gabriele era mio figlio, ciò non significa che io non lo consideravo tale.

13:00
Sentii suonare al citofono è andai ad aprire.
"Ciao Marí" mi salutò Sabrina con un abbraccio.
"Ciao.. Come stai?" le dissi chiudendo la porta.
"Bene.. Tu come stai?"
"Mi sei mancata tanto" la spinsi al muro è la baciai. Quanto mi erano mancate le sue labbra, il suo corpo, i suoi capelli.
"Mari.. Anche tu mi sei mancata, ma di la ce sta Maurizio" disse staccandosi da me.
"Andiamo" le lasciai una piccola pacca sul sedere al quale ricevetti un dito medio.
"Ciao Sabrina" salutò Maurizio lasciandogli un bacio sulla guancia.
"Ciao Maurí.. Te fai sempre più basso eh" io a quell'affermazione sputai l'acqua che stavo bevendo.
"Incomincia.. Se inizia a ridere Maria è a fine proprio.. Uno non puo di niente che subito ride.." aggiunse sedendosi su una delle sedie libere.

Parlammo del più è del meno, pranza mo è andammo un po' a riposare. Gabriele sarebbe arrivato in serata, però ovviamente non avremmo cenato qui a casa, ma in un ristorante prenotato da me.
"Questa sera vieni vero?" dissi a Sabrina spostandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Eravamo entrambe stese sul mio letto è la guardavo. Ero così fortunata ad avere una donna come lei. Lei non era come tutte le mie ex, era speciale,la più importante.
"Marí.. Io non vorrei disturba.. Gabriele magari vuole sta in famiglia.." disse con sguardo triste. Sapeva che in questi giorni non ci saremmo viste molto dato l'arrivo di Gabriele.
"Sabri.. Tu sei la mia famiglia.. Maurizio ti adora, Gabriele anche.. Io ti amo.. Quindi tu ti prepari è vieni" le dissi abbracciandola.
"Non ho niente da mettermi"
"Beh guarda la" dissi indicando un punto ben preciso dietro di lei.
"Ma te sei matta.. Ma è bellissimo" rispose alzandosi. Gli avevo preso un vestito nero, non troppo scollato, con uno spacco sulla gamba destra. "Mari.. Ma veramente? Avrai speso na fortuna"..
"Vieni qua" feci cenno con la mano di sedersi sulle mie gambe. "Non devi preoccuparti di nulla okay? Tu sei la mia principessa" le dissi baciandola dappertutto.
"Quindi tu saresti il mio re?" mi disse guardandomi con quegli occhi dolci.
"Beh se tu lo vuoi si" aggiunsi.
"Certo che lo voglio"

La buttai sul letto è iniziai a fargli il solletico. Quanto amavo la sua risata, era musica per le mie orecchie, potevo ascoltarla per ore senza mai stancarmi.

19:00
Sentii bussare è andai ad aprire.
"Ciao Ma.. Come stai?" mi disse Gabriele salutandomi con uno dei suoi abbracci.
"Bene.. Tu come stai?" gli chiesi prendendo le sue valigie.
"Tutto okay.. Papà?"
"Sta di là" presi la sua mano è lo portai in cucina.
"Ciao Pà"
"Ei bello.. Come va la vita?"

Nel mentre che loro parlavano io andai in stanza da Sabrina. Si vedeva da lontano che era agitatissima.
"Stai tranquilla.. Ma di che ti preoccupi?" le dissi abbracciandola da dietro.
"Non lo so" mi rispose.
"Dai vieni" le presi la mano è la portai fuori.

*Sabrina*
Non era la prima volta che vedevo Gabriele, ma ogni volta era come se fosse la prima.
"Eccola la mia romana preferita" mi disse abbracciandomi fortissimo.
"Come stai?"
"Sto bene.. Tu come stai? Mamma ti tratta bene?"
"Sto bene grazie.. Massi non te preoccupa, tanto quello che fa o vedi in TV.. È na matta" dissi facendo ridere tutti.
"Gabri per te non è un problema che Sabrina viene con noi vero?" questa volta fu Maria a parlare mentre beveva il suo bicchiere d'acqua.
"Ma che scherzi? Certo che può venire.. Anzi.. Deve venire" sorrisi a Gabriele è mi andai a preparare. Come sempre io ero sempre l'ultima, anche preparandomi tre ore prima riuscivo sempre a fare tardi.
"Dai Sabrina muoviti" sentii urlare fuori dalla stanza. Uscii di corsa è vidi che tutti mi guardavano.
"Madonna santa.. Per caso ti serve un fidanzato Sabri?" disse Gabriele squadrandomi praticamente dalla testa ai piedi. Risi a quell'affermazione, ma anche alla faccia di Maria.
"Ao chiudi a bocca, si no te entrano è mosche dentro.. Annamo va" aggiunsi lasciandole una pacca sulla spalla.

Arrivammo perfettamente in orario al ristorante, dove parlammo del più e del meno, della vita di Gabriele, della sua carriera, insomma un po' di tutto.
"Voi state ferme con il lavoro?" ci chiese, mentre beveva il suo amato vino.
"Si.. Abbiamo finito le registrazioni di tu si que vales.. Per ora almeno per me nessuna proposta di lavoro" risposi tranquillamente.
"Io ogni tanto vado in studio per vedere come procedono le cose" rispose Maria guardandomi.

La serata passò tranquillamente, anche se ero veramente piena. Non avevo mai mangiato così tanto.
"Voi andate pure.. Noi arriviamo tra un po'" disse Maria tirandomi per un braccio. Prendemmo la macchina sua è mi fece sedere dentro.
"Mari ma dove andiamo? È tardi" le feci notare.
"Non ti preoccupare.. Tanto domani non si lavora" mi rispose mettendo in moto la macchina. Non avevo idea di dove mi stesse portando, non mi aveva detto niente come al solito.
"Eccoci arrivate" uscii dalla macchina è riconobbi subito il posto. Mi aveva portata al Gianicolo che io amavo tanto.
"Oddio Marí ma tu sei pazza.. Ma completamente!" le dissi abbracciandola da dietro.
"Ti ho resa felice?" mi chiese tutto ad un tratto. Mi avvicinai davanti a lei, le presi i fianchi con le mani è l'avvicinai a me.
"Tu mi rendi sempre felice" la baciai con delicatezza. Mi persi nel guardare Roma da là, era da tanto che non ci andavo.
"Ti amo" dissi ad un tratto facendo girare Maria verso di me.
"anche io" mi rispose baciandomi. Per tutto il tempo mi aveva guardato.
"Mari.. Guarda che Roma sta de la.. Me stai a guarda da un'ora" le dissi.
"Roma la conosco" mi rispose..
"Ma pure a me, me conosci"
"Si ma tu sei più bella" a quelle parole arrossì. Presi il suo viso tra le mie mani gelide è la baciai. Fortunatamente non c'era nessuno, perciò la preoccupazione era pari a 0.
"Andiamo a casa va" mi alzai da quella panchina è corsi verso la macchina.

Arrivammo a casa molto tardi, entrammo in silenzio dato che Maurizio e Gabriele erano crollati. Ovviamente io misi un pigiama di Maria (stranamente almeno su questo aveva buon gusto) è mi misi a letto.
"Buonanotte Marí.." le dissi spostandole il ciuffo dagli occhi.
"Buonanotte amore.. Ti amo"
"Ti amo anche io" le lasciai un piccolo bacio è ci addormentammo abbracciate ed entrambe con un sorriso stampato in faccia.

RESTA CON MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora