*Sabrina*
"Vaffanculo Sabrina" fu l'ultima cosa che sentii uscire dalla sua bocca, prima di sbattere la porta è vederla andare via. Ancora una volta ci ritrovammo a litigare, ancora una volta io sentivo quella mancanza, ancora una volta mi ritrovavo nella mia stanza a piangere. Iniziarono a scorrermi per la mente tutte le nostre foto, i nostri momenti insieme, le nostre litigate a cui aggiungevo questa.. Sarebbe ritornata anche stavolta o è finita per sempre? Io non lo so o meglio dire, non lo voglio sapere. Distrutta, mi alzai da quel pavimento freddo è raggiunsi il bagno con le poche forze che avevo.. non pensavo di ricascarci, l'avevo promesso, ma si sa.. non sempre vengono mantenute! Apro il piccolo mobiletto in alto è con la mano afferrai quell'affare d'acciaio, ormai a me familiare. Mi guardai allo specchio e quasi mi spaventai alla visione della mia faccia. Trucco sciolto, capelli scombinati, occhi gonfi.. Insomma, un mostro! Presi coraggio è feci passare quella lametta sopra la mia pelle che piano piano iniziò a bruciare, fino a far intravedere quel piccolo taglietto appena provocato con delle gocce di sangue che scorrevano. Sapevo che non sarebbe finita la, non questa volta.Avvolsi in una fasciatura il mio polso ormai privo di sensibilità, è lo coprii con la manica della mia felpa grigia.
*Maria*
Ma dico io.. Si può? No dico si possono pensare cose del genere? Non riuscivo più a trattenere la rabbia è me ne uscii da quella casa, perché non volevo scaricarla su di lei.. Non avevo il controllo e l'ultima cosa che volevo era farle del male fisicamente. Non me lo sarei mai perdonata!
"Ciao Maurizio.. Senti io esco va bene? Se chiamano io non ci sono!" dissi senza aspettare nemmeno la sua risposta. Mi dispiaceva trattarlo così ma volevo solo uscire è sfogare la rabbia. Presi le chiavi della macchina è strinsi forte il volante, prima di sentire i miei occhi umidi. Non era la prima volta che mi ritrovavo a piangere, ma di solito avevo lei affianco a me.
"Vaffanculo.." dissi sbattendo le mani sul volante. Ringraziai Dio per non aver trovato nessuno in quel posto.. Mi trovavo poco distante da casa di Sabrina,ma non mi avvicinai più di tanto, doveva capire che non sempre posso tornare quando sbaglia. Mi sedetti su una panchina è iniziai a fumare, godendomi di quella vista che tanto amavo.*Sabrina*
"Fai la brava Jackie.. Mamma torna subito okay?" dissi al mio cane prima di uscire per le strade buie di Roma. Si era fatto molto tardi, ma poco mi importava.. Non riuscivo a stare a casa.. Casa!! Che strana parola! Mi sentivo a casa solo con lei, quando mi abbracciava da dietro è mi diceva che ero bellissima, anche se ero con i capelli fuori posto o con il trucco sbavato. Quando mi baciava dolcemente le labbra dicendomi che per lei ero la cosa più bella della sua vita, quando mi ritrovavo a piangere è lei era sempre la prima a starmi accanto, cosa che nessuno ha mai fatto. Ad interrompere i miei pensieri furono due uomini, che non intravidi molto bene per la mancanza di luce.
"Ma ciao.. Dove vai di bello?" mi dissero con la voce un pó roca.. Ubriachi del cazzo!
"Che c'è non rispondi?" mi disse l'altro avvicinandosi pericolosamente a me. Ero praticamente bloccata, non riuscivo a muovermi, le gambe mi tremavano, le mani mi sudavano. Mi sentii una stretta sul polso prima di essere sbattuta al muro.
"Lasciami.. Lasciatemi!" urlai cercando di divincolarmi da quella presa così stretta. "Aiuto!" aggiunsi sperando che qualcuno mi sentisse.
"Sta zitta!" ricevetti uno schiaffo in pieno viso è una spinta che mi fece perdere l'equilibrio. Iniziarono a baciarmi il collo, mi strapparono il vestito di dosso, mi sentivo delle luride mani che mi accarezzavano dappertutto. "Sei bellissima!" sentii dire da uno di loro mentre mi baciava il petto ormai nudo è con qualche livido.
"Aiuto!" urlai ancora una volta per farmi sentire da qualcuno. Ma chi cazzo mi sentiva alle 23:00?*Maria*
Sentii delle urla da lontano, ma non ci feci molto caso. Sarà sicuramente una coppia che starà litigando per delle stronzate.. Un pó come me e Sabrina! Sabrina.. Cazzo ma la voce era la sua! Mi fiondai subito dietro il muretto è la vidi lì, distesa a terra con due uomini che la tenevano ferma.
"Lasciatela!" urlai prima di avvicinarmi a loro. "Lasciatela stronzi!" aggiunsi prima di spingerli entrambi a terra. Talmente che erano ubriachi caddero subito.
"Sabrina..sabrina mi senti?" domandai con le lacrime agli occhi. "Bastardi" mi alzai è iniziai a picchiarli entrambi. "Siete dei figli di puttana" dissi continuando a tirare pugni è calci.
"Maria" sentii una piccola voce spezzata dietro di me. Dio mio! Come l'avevano ridotta!
"Sabrina.. Ma che ti hanno fatto?"
"Ti.. Ti prego.. Andiamo a casa" mi disse prima di cadere in ginocchio. La presi a mo di sposa è la portai a casa.Entrai avendo ancora le chiavi fortunatamente. L'appoggiai delicatamente sul divano prima di disinfettarle tutte le ferite. Aveva lividi dappertutto, un piccolo taglio sul seno probabilmente fatto con un coltellino, uno sulla caviglia.. Ma la mia attenzione ricadde su una benda a me familiare. La levai con cautela e mi si geló il sangue a quella vista.
"Sabri.. Ma che hai fatto?" le domandai senza ricevere risposta. "Mi dispiace.. È tutta colpa mia.." iniziai a piangere accarezzando dolcemente il suo viso.
"no.." sentii dire, prima che si allontanasse da me.
"Bri.. Bri sono io.. Sono Maria" dissi "non ti farei mai del male lo sai" aggiunsi avvicinandomi a lei. La capivo benissimo, era scioccata, turbata, spaventata. La presi in braccio è la feci distendere sul letto, coprendola con le lenzuola che piano piano iniziavano a macchiarsi un pó per colpa del sangue che continuava ad uscire. "Resto con te va bene?" le dissi ma non ricevetti risposta. "Ti amo bri.. Scusami" aggiunsi. L'abbracciai a me senza farle del male è iniziai a lasciargli piccoli baci per farla tranquillizzare.
