Capitolo 25

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*Sabrina*

FLASHBACK
"No no no Mari.." dissi agitandomi nel letto, mentre continuavo ad urlare. "Non può essere vero.. Marì.. Marì rispondimi" ottenni solo una piccola stretta di mano prima di vedere i suoi occhi chiudersi.
"Mariaaaaaa"

FINE FLASHBACK

"Maria.." mi sedetti sul letto tutta sudata con il cuore a mille. Guardai l'orologio che avevo sul mio comodino, segnava le 03:40 del mattino. Mamma mia che incubo! Mi alzai dal letto è preparai una camomilla per tranquillizzarmi. Presi il telefono è notai 30 chiamate perse da Maria più una 50ina di messaggi sempre da parte sua.
"Come stai?" diceva il primo.
"Ti prego parliamone.. Ti amo" proseguiva il secondo.
"Non farmi stare in pensiero" ancora.. Più o meno i messaggi erano quelli, ma decisi comunque di non visualizzarli. Presi la mia adorata tazza è ci versai quel liquido che avevo preparato. Mi ricordo quando Maria venne di corsa qui, solo per farmi vedere questa tazza con la mia iniziale sopra. Sorrisi è accarezzai quell'affare che bruciava sulle mie dita.

*Maria*
"Uff" mi giravo è rigiravo nel letto senza concludere niente. Era da giorni che non dormivo, in più mi passavano ancora davanti agli occhi quelle immagini di me e Sabrina che litighiamo. Presi il telefono è controllai ancora una volta la sua chat.. Sempre la stessa cosa! La spunta non era diventata blu, probabilmente non lo diventerà mai. Mi alzai dal letto è mi affacciai alla piccola terrazza di casa mia.
"È tutto così difficile" dissi tra me e me, sperando che quel telefono si illuminasse. Ancora una volta mi ritrovavo con le ginocchia al petto, seduta a terra a piangere. So che era tutta colpa mia, ultimamente non so nemmeno io cosa mi passa per la testa, mi faccio tante paranoie. Amo Sabrina più della mia stessa vita, non riesco a vivere senza di lei, è l'amore che ho sempre sognato e adesso che l'avevo, l'ho saputo anche frantumare.

*Mattina/Sabrina*
Passai quelle ore a piangere nel mio letto, abbracciando il cuscino pensando che fosse lei.. Già!! Mi mancava svegliarmi al mattino è vederla con quei capelli spettinati, mi mancava darle fastidio perché a differenza mia era sempre la prima a svegliarsi, mi manca fargli trovare la colazione pronta anche se non mangia mai, io lo dico che campa d'aria eh! Ancora una volta mi alzai dal letto, mi preparai è uscii per fare la spesa.
"Aia" dissi sbattendo contro qualcuno che mi fece cadere a terra.
"Oddio mi scu-"
Alzai lo sguardo è mi trovai davanti Teo! Perfetto no? L'unica persona che non volevo proprio incontrare. "Scusami Sabrina.. Vieni" mi porse la mano per aiutarmi ma io non l'afferrai.
"Faccio da sola grazie.. Comunque non ti preoccupare, non mi sono fatta niente" dissi pulendomi le mani che si erano macchiate un po' di sangue.
"Sicura?" mi chiese prendendomi per il braccio.
"Si sicura.. Scusami ma devo andare" aggiunsi sorpassandolo. Sapevo di star facendo la cosa sbagliata, non sono il tipo di persona che tratta male gli altri. Ma cazzo lui mi aveva rovinato completamente la mia relazione con Maria più di una volta. Non nego che prima di lei ce stato un bacio tra me e lui, ma è capitato solo una volta. Arrivai a casa con l'affanno, preparai il pranzo è mi misi a dormire sperando di non rivivere la situazione di stanotte.

*Maria*
"Maurizio io esco" urlai prendendo le chiavi della macchina. Non ricevetti nessuna risposta da parte sua, sicuramente starà lavorando. Presi la macchina è mi diressi in una pizzeria, ma non una qualunque.
"Ciao Gianni.. Come stai?" salutai il proprietario con un sorriso, anche se non era del tutto vero.
"Ciao Maria.. Tutto bene tu?" mi chiese servendo a due ragazzi.
"Bene grazie.. Senti mi faresti una Wrustel è patate per favore?"
"Ma certo.. Te la preparo subito" prima che se ne andasse lo fermai una seconda volta..
"Aspetta.. Prima che la chiudi portala a me, devo fare una cosa.. Se è possibile"
"Va bene" si girò e lo vidi sparire tra quelle mura.

Dopo quasi 20 minuti mi arrivò la pizza, presi una penna è scrissi una cosa sul cartone.
"Ecco.. Puoi chiuderla" dissi al ragazzo ancora con la penna in mano. Ringraziai è mi diressi verso casa sua.

Avevo il cuore in gola, le mani mi sudavano, le gambe mi tremavano, non riuscivo a mantenere la mente lucida. Presi coraggio è bussai, aspettando che lei mi venga ad aprire in tutta la sua bellezza.

*Sabrina*
"Arrivooo" urlai pulendomi le mani sul pantalone.
"Ciao" sentii dire dalla persona fuori la porta. Dio quanto mi era mancata la sua voce!
"Ciao.." la salutai fredda. Ormai la rabbia era passata, ma non volevo farmi vedere subito pronta a ricascarci. Vidi che aprii lo scatolo della pizza è lessi la frase che aveva scritto:"Mi perdoni? Ti amo".. Sorrisi è la feci entrare. "Grazie.. Ma non ho molta fame" dissi con le braccia incrociate appoggiata alla porta di camera mia.
"Che rispondi alla domanda?" mi chiese avvicinandosi a me. Che rispondo? Bella domanda!
"Che sei na matta!"
"Almeno ti ho fatto sorridere.." mi prese una ciocca di capelli è me la posizionó dietro all'orecchio. Quel suo tocco così leggero mi fece perdere quel poco di lucidità che avevo.
"Ti prego Marì.." mi allontanai da lei è mi girai verso la terrazza spostando lo sguardo da una pianta all'altra. "Tu vuoi che ti perdoni.. Ma spiegami perché dovrei farlo? Perché devo stare ancora male? Tu pensi che io sia sempre felice, allegra, che non me ne frega un cazzo de nessuno, vè? È invece no.. Non è così.. Anzi, forse e vero che non me ne frega un cazzo de nessuno, ma tu.. Tu Marì non sei nessuno! Non lo sei mai stata è mai lo sarai! Non pensare che io non ce rimanga male se me dici determinate cose, non pensa che io non ti abbia pensato questi giorni, che non ho pianto per te.. Perché to dico subito.. Ne vero niente! Mi sei mancata da morire, mi sentivo soffocare in quella stanza così grande ma allo stesso tempo così piccola per una sola persona.. Però sai qual è il problema?" mi fermai per riprendere fiato,ma mi accorsi che mancava anche quello quando lei era vicina a me.
"No" mi disse con quella piccola voce così debole, sembrava così piccola.
"È che la testa me dice de fa na cosa, ma il cuore Marì.. il cuore non lo comandi!" fini quel discorso buttandosi tra le mie braccia. La baciai come se non ci fosse un domani, le mie mani si persero nei suoi capelli, le mie labbra erano incollate alle sue.
" Scusami, scusami, scusami.. Ti amo, non dubitarne mai capito?" mi disse tra un bacio è l'altro.
"Sta zitta! Parli troppo" le presi i fianchi è l'avvicinai ancora di più a me, fino a farla cadere sul divano, dove ridemmo come due coglione perché eravamo finite per terra. Mi staccai per riprendere fiato, l'osservai dall'alto, con i capelli tutti rovinati per colpa mia, un bottone della camicia era saltato sempre per colpa mia. "Sei bellissima" gli dissi prima di fiondarmi di nuovo sulle sue labbra. "Resta con me.. Non lasciarmi più, non ce la faccio a vivere senza di te" dissi appoggiando la mia fronte alla sua.
"Sto qua con te.. Ti amo"
"Ti amo anche io"

Beh che ve lo dico a fare.. Solo quella stanza sapeva cosa fosse successo dopo.

RESTA CON MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora