Capitolo 46

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*Sabrina*

Non avevo ancora dato una risposta a Maria dopo quella giornata. Non ci vedevamo da qualche giorno,giusto per alleggerire un po' la cosa. Proprio in questo momento la stavo aspettando per andare alla casa nel bosco,anche se sinceramente non so perché andavamo li. Sentii il suono della sua macchina,diedi un ultima controllata alla casa è scesi di sotto. Avevo il cuore a mille,le gambe mi tremavano,mi sentivo di svenire. Ma perché? Non nego che Maria ha sempre avuto un certo effetto su di me,ma non fino a questo punto. Prendo un bel respiro e varco la soglia di quel portone,fingendo un sorriso totalmente falso.
"Buongiorno" dissi posando la mia borsa dietro di lei.
"Buongiorno a te" mi rispose cercando di darmi un bacio,ma io mi scansai. Vidi il suo viso sempre più triste,ma non potevo.. la notte scorsa probabilmente è stato solo un errore. Partii a tutta velocità,spaventandomi tra l'altro,sapendo che la velocità mi mette troppa paura.
"Puoi andare più piano per favore?" dissi non ottenendo una risposta da parte sua. Nessuna delle due osava fiatare,il viaggio era così silenzioso che pareva fosse successo un qualcosa di veramente grave. Dopo quasi mezz'ora arrivammo al bosco,ma purtroppo non andó tutto bene.
"Ma perché fai così?" le dissi raggiungendola davanti alla porta,posando le cose a terra.
"Ah lo chiedi a me? Sei seria? Prima passiamo una notte insieme è poi vedi come mi tratti.. la strana non sono io" mi rispose entrando sbattendo la porta. Giuro che non la sopporto quando fa così!
"Mi dispiace..possiamo passare questi due giorni in pace?" proposi anche se era una cosa abbastanza complicata. Si limitó solo ad un cenno con la testa,prima di sparire dietro a quella porta.

A pranzo mangiammo solo un panino,senza dire nemmeno una parola. Eravamo sedute sul divano,ma nessuna osava avvicinarsi.
"Posso?" dissi facendo segno al suo braccio. "eh vabbè,facciamo sempre noi il primo passo va'" pensai tra me e me.
"Vieni" mi fiondai tra le sue braccia,contenta di sentire il suo profumo su di me. "Scusami per prima" aggiunse accarezzandomi i capelli.
"Non fa nulla"
"Sai che questa non è solo casa mia vero?" mi disse,ma non capii cosa intendesse sinceramente.
"Che intendi?" chiesi
"Questa è casa nostra Bri!" mi prese il viso è mi baciò all'improvviso. Non mi passò indifferente,anzi...
"Marì.." la chiamai,senza una risposta da parte sua. "Marì aspetta" l'allontanai da me è ripresi a respirare.
"Non hai risposto ancora alla mia domanda comunque..sto ancora aspettando" disse giocando con l'elastico che aveva al polso.

*Maria*

Aspettai la risposta,ma come sempre non arrivò.
"Guardami..guardami è dimmi che non mi ami più. Dimmi che non conto più un cazzo per te,dimmi che puoi vivere benissimo senza di me,dimmi che i miei occhi non ti fanno più l'effetto di prima,dimmi-" venni interrotta dalle sue labbra che si posarono sulle mie.
"Non te guardo perché me fa male vederti così.. non è vero che per me non conti un cazzo,non è vero che non mi fai più niente..anzi! Non è vero un cazzo Marì,smettila di farti ste paranoie di merda!" appoggiai una mano sulla sua è l'accarezzai,chiudendo gli occhi.
"Ti amo" dissi guardandola negli occhi. Quegli occhi che mi hanno stregato,quegli occhi che mi hanno fatto perdere la strada di casa..quei dannati occhi!
"Anche io" ci guardammo è sorridemmo insieme. Quanto mi era mancato quel sorriso!

Troppe notti in bianco per colpa di un paio di parole sbagliate uscite dalla bocca della persona giusta. Le persone che amiamo vanno rassicurate; fare la pace prima di andare a dormire dovrebbe essere un obbligo.

RESTA CON MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora