Capitolo 37

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*Sabrina*
Finalmente erano arrivate le vacanze natalizie, ciò significava niente lavoro, niente stress (anche se quello è come l'ansia.. Ce sempre).
"Marì.. svegliate dai" iniziai a saltare sul letto come i bambini quando dovevano aprire i regali di natale.
"Oi.. Ma che ti viene?" mi rispose stropicciandosi gli occhi. Era ancora più bella di prima mattina.
"Oh te sei svegliata finalmente.. Dai su che dobbiamo andare a fare compere" risposi scendendo dal letto, saltando per tutta casa. Si, io ero come i bambini, specialmente nelle vacanze natalizie.
"Tu stai con me nelle vacanze si?" dissi abbracciandola da dietro mentre beveva il suo caffè.
"Se mi vuoi si" rispose girandosi verso di me. Le presi il viso tra le mani e la baciai, ma non in modo delicato, perché quando sparava ste stronzate me faceva incazza di brutto. "Comunque verrà anche Gabriele, ma starà qui solo 24/25 perché poi torna su per il lavoro" aggiunse spostandomi una ciocca dietro all'orecchio.
"Avremo un pó di tempo per noi?" chiesi abbassando il capo. Beh evidentemente era una domanda un pó scomoda diciamo, però non riuscivo a trattenermi tenendola così vicino.
"Certo.. Guarda che Gabriele se attacca con Maurizio non lo muovi più eh" disse ridendo. Alzai il capo è vidi quelle piccole fossette che si creavano ogni volta che rideva.
"Sei bellissima" le dissi stringendola dai fianchi. L'abbracciai, fortissimo, fino a farle mancare il respiro.
"Bri.. mi soffochi" riuscì a dire con quel filo di respiro che aveva. "Bri aspetta" mi dissi allontanandomi. Ci rimase un pó male a dire la verità, però era colpa mia lo ammetto.
"Vatti a preparare ti aspetto in macchina" mi disse mentre lei si stava già avviando a prendere le chiavi. Ah vi starete chiedendo come si fosse preparata così in fretta? Non lo so nemmeno io.

*Maria*
"Dai sabrinaaaaaa.. Muoviti su!" urlai per farmi sentire. Vedi te se uno deve fa sempre le cose di corsa perché lei fa tardi, poi si lamenta con me e finiamo per litigare. "Finalmente.. Muoviti" le dissi spingendola al suo posto. In realtà speravo di restare un pó a casa con lei, magari a farci le coccole, sotto le coperte, un film, anche perché pioveva a dirotto e faceva un freddo cane. "Mio dio.. Si gela" dissi inserendo i guanti che mi aveva regalato Sabrina qualche anno fa.
"Ti stanno bene" disse mentre si sfregava le mani sulle braccia per riscaldarsi.
"Tieni.. Io sto bene"
"Ma sei matta Marì? Mettiti sti guanti forza" aggiunse porgendomeli di nuovo.
"Ti ho detto di no.. Mettili che fa freddo" lasciai cadere li la conversazione è mi avviai in qualche negozio sperando che la giornata passasse in fretta per tornare a casa è dormire ancora un pó. Girammo per vari negozi, anche se trovare i regali era davvero difficile.
"Ti piace questa?" chiesi a Sabrina facendole notare una maglia con sopra un fiocchetto di neve.
"No Marì solo tu hai sti gusti di merda" ecco appunto! Non potevi chiedergli niente che subito ti doveva prendere in giro, poi mi chiede perché non gli dico mai nulla.
"non ti dico più nulla.. Non ti lamentare poi!" dissi cambiando corsia. Andai in quella dei bambini, anche se non ne avevo, ovviamente li amavo alla follia. Presi in mano una piccola tutina rosa, con le scarpine anche esse abbinate alla tutina.
C(commessa):" Salve.. Le serve aiuto? " mi disse una ragazza molto gentile, poteva avere si e no 19/20 anni.
S:"No grazie.. Non ho figli ero solo curiosa" dissi con molta tranquillità. Vidi la ragazza allontanarsi non togliendomi gli occhi di dosso è tornai al piccolo completo che avevo davanti.
"Hai sempre desiderato avere un bambino vero?" mi disse una voce familiare alle mie spalle.
"Beh si.. Nel senso.. Diventare mamma è la cosa più bella al mondo, sentire che dentro di te sta nascendo un altra piccola vita, sentire i suoi calci, le sue manine che si confondono con la pancia. Ho sempre voluto provare queste emozioni, ma sai che non sono mai rimasta incinta è l'adozione non e andata a buon fine. Non so se sarei una brava madre, anche perché con il lavoro che praticamente mi porta via 24h su 24h, quando tengo il tempo libero per badare ad un bambino?" disse tutto d'un fiato senza mai fermarsi. Intravidi qualche lacrima scendere dai suoi occhi, l'asciugai è rimasi a guardarla per un pó. Era così piccola è fragile, così spaventata da questo mondo.
"Ei.. Non piangere dai!" le dissi cercando di incoraggiarla. "Sai cosa mi disse una volta Gabriele quando te ne andasti la prima volta? Quando ti faceva male vedere un bambino, in mano ad un altra persona... Beh te ricordi no? Vabbe to dico, tanto te non ricordi mai un cazzo. Mi ricordo che quando vi siete incontrati per la prima volta, appena te ne sei andata lui mi disse "è simpatica.. Mi piace" è io scoppiai a ridere come una cretina, pensando che non ti conosceva affatto" dissi ripensando a quel ricordo. Vidi un piccolo sorriso nascere sul suo viso mentre le lacrime continuavano a scendere. "Dai andiamo a casa va" presi tutte le buste e ci avviammo verso casa. Per fortuna riuscì a convincerla a mangiare una pizza, anche perché avevamo saltato il pranzo visti gli imprevisti che come sempre, non mancavano mai.
"Vado a mettermi nel letto" mi disse sparendo dietro alla porta. Finii di lavare gli ultimi piatti, mi cambiai è mi misi vicino a lei che era girata su un fianco. "Ehi" le dissi baciandole la spalla scoperta. Si girò verso di me e mi guardò accarezzandomi il viso. "Come farei senza di te Bri.." le dissi baciandole la mano che era ferma sul mio viso.
"Non dirlo a me Marì.. Mi hai stravolto completamente la vita" mi rispose lasciandomi un bacio, prima di cadere nelle braccia di morfeo.

RESTA CON MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora