Capitolo 15

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*Maria*
"Sabri.." cercai di svegliarla in tutti i modi, ma niente.. Continuava a voltarsi dall'altra parte. "Amore.. Svegliati dai" finalmente si girò.
"Che voi Mari? Fammi dormire"
"Ma su svegliati.. Sono le 12:00!" mi alzai dal letto è andai in cucina a preparare il caffè.
"Buongiorno" salutai mio marito è mio figlio.
"Ma buongiorno.. Avete fatto le ore piccole voi due?" chiese Gabriele guardandoci sott'occhio.
"Gabri pensa a mangiare.. Non rompere" risposi ridendo.

Vedevo Sabrina molto strana, non aveva nemmeno preso il caffè. Mi avvicinai a lei è le presi la mano, per portarla in terrazza.
"Bri tutto okay?"
"Si tutto ok.. Un po' di mal di testa.. Ieri forse abbiamo bevuto un po' troppo" rispose con tutta la sua tranquillità. Non mi convinceva, non si reggeva nemmeno in piedi. Decise di rimanere a pranzo, per poi andarsene nel pomeriggio dato che non voleva disturbare, anche se gli avevo detto che lei non disturbava affatto.

*Sabrina*
Mi sento strana, ho un dolore alla testa, le gambe mi tremano, non ho mangiato molto a pranzo, ho la nausea. Mi andai a distendere sul letto di Maria, chiusi gli occhi per rilassarmi ma il dolore alla testa aumentava ancora di più.
"Bri.. Che hai? Per un po' di vino stai così? Non ci credo!"
"No mari.. Mi sento strana.. Non mi sento bene" le dissi correndo in bagno per rimettere tutto il cibo che avevo mangiato. Mi ritrovai Maria dietro che mi sollevò i capelli per non farmeli sporcare è mi lasció delle piccole carezze sulla schiena.
"Va meglio?" mi chiese, ancora tenendo i miei capelli.
"No" mi alzai da terra con le poche forze che avevo è mi distesi a letto.
"Vieni qua" mi fece segno di avvicinarmi a lei, non gli importava se stavo male, potevo anche mischiarle qualcosa, ma a lei non fregava nulla.
"Bri ma tu scotti" mi fece notare. Misi una mano in fronte, ed evidentemente era vero. Scottavo da morire. Prese il termometro è iniziò a misurarmi la temperatura.
"Mio dio!.. Hai 39 di febbre" a quelle parole rimasi stupita. Ma come poteva essere? Cioè di questi periodi si prende, però mi sembrava strano.
"Vabbè Mari accompagnami a casa dai.. Non voglio mischia niente a nessuno, poi ce sta Gabriele che te sta aspettando.. Non te vede da parecchio" cercai di alzarmi dal letto ma un giramento di testa mi fece ritornare di nuovo nella stessa posizione di prima.
"Ma dove vai.. Stai ferma! Tu stai qua"
"Ma che dici Mari.. Posso essere contagiosa" le dissi abbracciandola.
"A me non interessa.. Voglio che rimani con me"

Le lasciai un piccolo bacio, non avevo la forza di fare nient'altro.
"Resti con me?" le chiesi con la faccia da cucciolo.
"Certo" mi lasciò una piccola carezza sul viso, per poi abbracciandomi senza mai staccarsi da me.

*Maria*
Mi alzai dal letto senza fare rumore, Sabrina aveva la febbre molto alta, non aveva nemmeno la forza di alzarsi.
"Come sta?" chiese Gabriele entrando in stanza.
"Non bene.. Vieni" chiusi la porta senza fare rumore è mi misi fuori in terrazza con mio figlio. Era da tanto tempo che non stavamo insieme, non parlavamo più ormai.
"Allora.. Che mi dici?" chiesi accendendomi una sigaretta. Non fumavo da molto, però oggi ne avevo più che bisogno.
"Eh che te devo di Mà.. Il lavoro va più che bene, amo la mia vita, la mia casa, la mia famiglia. Tu invece? Come va con Sabrina?"
"Io solite cose.. Solita vita, non è cambiato niente da quando te ne sei andato. Con Sabrina va più che bene, ci sono stati momenti in cui litigavamo, non ci parlavamo per ore, per giorni.. Però tutto sommato siamo sempre ritornate insieme" dissi spegnendo la sigaretta ormai consumata.
"Dovresti vederti quando parli di lei.. Ti si illuminano gli occhi!"
"Già.. Mi fa quest'effetto che a me non dispiace affatto. Forse è proprio questo il motivo per cui mi sono innamorata di lei.. Mi rende la persona più felice al mondo, potrei uscire senza questa giacca, con lei, non sentirei freddo. Poi dovresti vederla quando mi guarda.. Dio!! È così bella!" risposi con un sorriso stampato in faccia. Sembravo una dodicenne che si era appena innamorata, è stava scoprendo tutto ciò ora.
"Sono felice per voi"

Abbracciai mio figlio è ritornai in stanza. Rimasi a fissarla per un po'.. Rimasi a fissare i suoi capelli che ricadevano sui suoi occhi, la bocca socchiusa, le mani che tremavano dal freddo.. Era così bella!!
"Mari.." sentii una voce che mi fece risvegliare dai miei pensieri.
"Dimmi"
"Ti amo"
"Anche io ti amo.. Anche io" le lasciai un bacio in fronte è l'abbracciai. Era così bello sentire il suo calore, il suo profumo, la sua pelle a contatto con la mia.
"Dai alzati.. Ti preparo qualcosa di caldo"
Ci alzammo dal letto è ci avviammo in cucina. Fortunatamente non c'era nessuno in casa, a parte Gabriele che era in stanza.. Pur stando in vacanza lavorava sempre.
"Tieni.. Prendi questa" gli porsi una tachipirina per far scendere la febbre.
S:"Grazie"
M:"Di cosa?"
S:"Che ti prendi cura di me"
M:"Io mi prenderò sempre cura di te" l'avvicinai a me è la baciai. Avvolsi le mie dita nei suoi capelli morbidi per poi lasciarle qualche bacio sul collo. Non sarei andata oltre, non era nelle condizioni adatte. Presi una tazza di te è gliela porsi, anche se all'inizio fece un po' di storie.. Non ha mai amato l'influenza, odiava avere la febbre, si sentiva in trappola.
S:"Mari io voglio uscì.. Me rompo a sta in casa"
M:"Ma sei pazza Bri.. Hai la febbre quasi a 40"
S:"Uff"

Mi avvicinai a lei è l'abbracciai.
M:"Se mi prometti che prendi le medicine è in questi giorni starai meglio allora io ti farò uscire"
S:"Ok" rispose con un tono un po' triste. Anche a me dispiaceva non uscire, ma non potevo correre questo rischio.

22:00
Fortunatamente con la tachipirina la febbre era un po' scesa, anche se non stava ancora bene del tutto. Mi aveva chiesto di passare per casa sua a prendergli qualcosa da mettersi, dato che in questi giorni sarebbe stata da me. Non mi andava di lasciarla da sola, specialmente in queste condizioni. Aprii la porta di casa sua è andai subito in camera. La mia attenzione cadde su una foto, mia e sua. Era un nostro selfie scattato la prima volta che la vidi a C'è posta per te. Lei era così timida all'inizio, cercai di metterla a suo agio, ma niente da fare.. Continuava a tremare con le mani, a sudare.
"Sta tranquilla.. Non succederà niente" le dissi stringendole le mani.

Mi scese una piccola lacrima che asciugai subito. Mi mancavano quei momenti, anche se non avrei mai pensato che avrei vissuto il resto della mia vita con la donna che ho sempre amato, che amo è che amerò sempre.

Mi avvicinai al suo armadio, presi qualche pigiama è qualche vestito, ovviamente non poteva mancare la sua pashmirina/pashmina come la chiamava lei. Chiusi la porta di casa è mi avviai alla macchina, ripensando a quella foto.

RESTA CON MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora